Duke Nukem 3D: Megaton Edition: la recensione di VMAG

Quando ero soltanto un ragazzino che studiava sui banchi di scuola (bei tempi), mi ritrovai tra le mani un paio di giochi che cambiarono per sempre la mia vita… portandomi dove mi trovo adesso. Prima Wolfestein 3D e poi DOOM, segnarono per sempre le mie fragili membra. Di sicuro, se passo una nottata cercando di accumulare fiori spettrali per potenziare al massimo le mie armi in Destiny, è colpa loro.

Ebbene, quando un Duca biondo e dal sigaro fumante, amabile incarnazione di ogni stereotipo dell’action-man anni 90, atterrò per la prima volta sugli schermi del PC IBM con l’orgoglioso logo “Intel Inside”, il mio cervello subì la violenza di una seconda, irrefrenabile scossa. Per la prima volta, mi trovai a mettere in dubbio la supremazia di uno dei miei grandi amori giovanili: la giovane software house Id Software degli immortali Carmack & Romero.

Dopo venti anni e un capitolo a dir poco problematico, con dei tempi di sviluppo che hanno segnato i record dell’industria, il duca ha deciso di tornare questo mese su PS3 e Psvita in una edizione collector e cross-buy. Dieci euro in nome della nostalgia, che ho deciso se valgono il download qui su VMAG. Qui, sulla vostra nuova casa.

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Innanzitutto, un suggerimento: se siete incuriositi da questo tuffo nel passato o dei fan del duca, approfittate ora della disponibilità del titolo tra il listino gratuito del PlayStation Plus di questo mese. Una volta scaricata la Duke Nukem 3D: Megaton Edition (del peso di circa 700 mega), vi ritroverete tra le mani i quattro capitoli originali di Duke Nukem 3D più alcuni episodi piuttosto rari e difficili da reperire anche nel lontano 1997: Duke Carribean: Life is a beach (il pezzo forte della collezione, con tutti i nemici in tenuta estiva e vecchi liquidator al posto dei fucili), Duke: Nuclear Winter e Duke it out.

Su console i comandi sono adattati piuttosto bene agli analogici (Duke Nukem 3D fu il primo FPS a introdurre il concetto di mira distaccata dal movimento, sebbene non  giovasse della profondità del mondo interamente poligonale di Quake, che debuttò a qualche mese di distanza), tanto su PS3 quanto su PS Vita. Si potrà attivare la modalità “always run” con un semplice tasto e switchare tra le 10 storiche armi dell’arsenale del duca (che hanno segnato il successo del suo monolitico gameplay) si rivela semplice e immediato su entrambe le macchine Sony.

Per venire incontro a possibili adolescenti amanti del retrogame, inoltre, potremo addirittura riavvolgere il tempo a ogni nostro decesso. Una garanzia a non mollare dopo pochi minuti di giochi, per chi non conosce le impressionanti mappe di 3D Realms come le sue tasche. Inoltre, potremo addirittura giocare online con un inedito deathmatch che supporta fino a 8 giocatori. Ma non è poi così semplice trovare qualcuno disposto a giocare adesso, figuriamoci tra qualche mese. Al suo posto avremmo gradito, invece, una sana modalità multigiocatore dannatamente old school: con il preistorico split-screen in stile Goldeneye 007 di Rare e la giusta compagnia ultratrentenne nel salotto di casa, si sarebbero potute tirar su delle gran belle serate…

Dopo qualche ora di gioco nel pieno del nostro più recondito nostalgia-effect, ci siamo ritrovati di fronte a una schietta verità: il level design dei ragazzi di 3D Realms è proprio invecchiato come il vino. Un’annata ottima, che potrebbe ancora oggi “dare le piste” a tanti suo colleghi in alta risoluzione e sessantadannatiframe. Qualcosa da far studiare ai giovani designer, insomma. Perché dopo quasi vent’anni è ancora possibile trovare nuovi segreti, negli infiniti livelli di Megaton.

Perché qui non ci sono mille abilità, né mondi enormi, né infiniti elementi inglobati dagli RPG del caso. Semplicemente “strafe laterale destro-spara-corri-salta-strafe laterale sinistro”. E la maestria del passare all’arma giusta, nel momento giusto. Eppure, non serve nient’altro per passare un sano pomeriggio di divertimento in nome del vero significato di quelle tre lettere. F. P. S.

Una volta spenta la console e accesa la mia sigaretta, mi riesce davvero difficile non sperare che, in fondo, tra tutta l’adolescenza mista che incontro ogni sera su Destiny ci sia qualcuno che provi a dargli almeno una possibilità al vecchio duca. Un uomo di quelli che ormai non si vedono più. Un uomo che vale ben più di questi dieci, miseri euro.

Hail to the king, baby.