Ah, i bei tempi in cui bastava muovere le mani in aria per sentirsi uno stregone dagli illimitati poteri. Una nuova produzione intende traslare quei puerili passatempi che hanno caratterizzato l’infanzia di tutti in un’esperienza videoludica.
Stiamo parlando di Runes: The Forgotten Path, gioco di ruolo in produzione per Xbox One, PlayStation 4, PC e forse anche PlayStation 3, prodotto dall’italianissimo Stormborn Studio.
Il gioco ci mette infatti nei panni di un mago che, per sfruttare i suoi poteri, necessita di tracciare nell’aria alcune rune o simboli. La particolarità sta che anche in questa fase il giocatore verrà chiamato in causa, tanto che attivando una particolare modalità il controllo delle braccia del nostro alter ego digitale sarà affidato alle due levette analogiche del controller, invitando così chi impugna il joypad a disegnare la fonte del potere arcano mediante i movimenti delle dita.
Grazie alla combinazione tra le varie rune e l’applicazione magica pratica il giocatore sarà libero di sperimentare la magia potendo creare circa 100 incanti disponibili. Trovo piuttosto curioso che, nonostante la natura del gioco, basato sui gesti, gli sviluppatori non abbiano sfruttato la periferica a sensore di movimenti Kinect. Ora che neanche gli sviluppatori indie sfruttano questo device, è lecito pensare che sia definitivamente morto.
Ma un GdR ambizioso che si rispetti non è fatto di soli combattimenti, ed ecco quindi che Runes: The Forgotten Path ha alti propositi anche in merito alla narrativa, volendo creare un’avventura in grado di rimanere nei ricordi del giocatori.
Gameplay e storia saranno due elementi inscindibili dell’esperienza di gioco, tanto che persino il classico elemento della progressione di livello e dell’esperienza è stato rivisto intrecciandolo alla storia: ogni volta che si passerà a uno step successivo, il protagonista infatti, in quanto affetto da amnesia, recupererà parte dei suoi ricordi, riuscendo sì ad essere più forte e sbloccare nuovi incantesimi, ma anche ad apprendere nuovi (o meglio, vecchi dato che si tratta di ricordi) dettagli legati alla trama.
Grande attenzione è stata anche riposta nei confronti delle nuove tecnologie di fruizione della realtà virtuale, tant’è che l’intera esperienza di gioco sarà sperimentabile liberamente anche grazie all’utilizzo di Oculus Rift e dei sensori STEM System, un sistema di tracciamento del movimento che, come il Razer Hydra, permette di controllare il gioco direttamente tramite la gestualità delle mani. Credo che questa opzione sia quella più interessante, data la qualità delle periferiche impiegate.
Nonostante il prodotto si sposi perfettamente con l’immersione offerta da queste periferiche, il gioco sarà comunque completamente compatibile e giocabile anche solo utilizzando il controller, venendo così incontro sia ai più progressisti che ai puristi del mouse o del joypad.
Il gioco è al momento fermo alle prime fasi di produzione e a breve partirà  la raccolta fondi, seppur non è ancora chiaro se lo studio si rivolgerà ad un pubblisher o sfrutterà le possibilità messe a disposizione da piattaforme di finanziamento pubblico come Kickstarter.