The Blood of Dawnwalker Anteprima V mensile


Il 2025 è un anno che vivremo all’ombra del sole e sotto la luce oscura della luna, sotto diversi aspetti e medium. Se nelle sale cinematografiche la riproposizione di Nosferatu di Robert Eggers terrorizza nuove generazioni, esposte per la prima volta all’enigmatica creatura di Friedrich Wilhelm Murnau, nel mondo dei videogiochi sta per arrivare una nuova saga ispirata ai miti folkloristici europei. Tra vampiri, mostri e pestilenze varie, diversi ex-membri di CD Projekt RED si sono riuniti sotto un nuovo vessillo e stanno per dare la luce a The Blood of Dawnwalker. Scopriamo insieme i primi dettagli sul nuovo RPG Sandbox di Rebel Wolves.

Un villaggio davvero… allegro!

Lupi fuggitivi

Ma da chi è composto questo nuovo team di sviluppo? Ebbene, per scoprirlo dobbiamo tornare indietro di qualche anno e nello specifico il 10 settembre 2020. La riconoscete questa data? Esatto, è il giorno in cui la versione “1.0” (con molte virgolette invisibili) di Cyberpunk 2077 venne rilasciata, per poi diventare lo scandalo videoludico dell’anno. Una vicenda che da qualunque lato la si guardi, che siate giocatori o sviluppatori, fece emergere quanto le cose in CDPR non stessero andando a gonfie vele ormai da anni e con lo sviluppatore impegnato a compiacere gli investitori. Con questi ultimi che a loro volta spingevano per deadline che all’interno degli uffici sembravano impossibili e sul prestare attenzioni su parti del prodotto prettamente commerciali. Il risultato fu un lancio al di sotto degli standard a cui CD ci aveva abituato, con conseguente riduzione della fiducia dei videogiocatori nei confronti di chi fino a quel giorno veniva definita come “la software house che pensa anche a noi” e, a quanto pare, anche stando ai vari report usciti dopo l’arrivo dei negozi dell’avventura a Night City, hanno portato all’addio di figure di spicco come Jakub Szamałek, Konrad Tomaszkiewicz e tanti altri autori che hanno contribuito alla creazione dei titoli che hanno reso CDPR un marchio d’eccellenza nel panorama europeo. Di sicuro “in un’altra realtà Rebel Wolves e CDPR starebbero ancora a lavare i panni insieme”, ma nel nostro universo questo nuovo gruppo è pronto a dire la sua in modo indipendente e seguendo due principi fondamentali: rivoluzionare il genere RPG Sandbox e farlo dando a ciascuno dei suoi membri la possibilità di ricominciare da zero o, nel caso volessimo parlare in termini storici, dal XIV Secolo d.c. E come non dimenticarsi di un altro elemento importante in un titolo del genere, ovvero la varietà nelle opzioni narrative proposte, che ci aspettiamo possa non solo rivaleggiare con The Witcher 3 in termini di profondità e scrittura, ma anche confrontarsi a testa alta con i giganti “attuali” del genere.

Persone poco raccomandabili

Chi cammina nel crepuscolo

La storia di The Blood of Dawnwalker inizia nel periodo più buio e catastrofico del Basso Medioevo Europeo, un’epoca in cui la carestia e la caduta generale del sistema ecclesiastico instaurato nei precedenti secoli, portarono a una fase di grande incertezza e decadenza. Terreno fertile per una pandemia su larga scala come fu quella della peste nera che nel 1348 decimò la popolazione delle principali città europee. Come sappiamo, la propagazione di questa malattia portò a misure di contenimento e quarantena estreme tra cui anche vere e proprie persecuzioni contro le popolazioni più povere, colpevoli di aver permesso a questo male di prendere piede nelle loro città. Ed è proprio qui, nel bel mezzo di una fuga da questa caccia al malato, che la storia di Coen e sua sorella avrà inizio. Catturati dai persecutori della Chiesa, i due sembrano essere arrivati al capolinea quando all’improvviso delle figure oscure fanno la loro comparsa: un gruppo di vampiri assetati di sangue che salvano i due cibandosi delle carni e soprattutto del sangue degli oppressori ma che al tempo stesso mostrano pietà per Coen, risparmiandolo e “resuscitando” la sorella malata attraverso l’uso del proprio sangue. Un incipit ucronico che non solo apre le porte a una visione del medioevo unica, che promette di mescolare i miti e le leggende di quel periodo con la cruda realtà del periodo, ma che soprattutto introduce il conflitto morale dietro alla doppia natura di Coen: un Dawnwalker, un essere a metà tra l’istinto e le abilità di un vampiro e le emozioni umane.

Questo cimitero promette davvero male

Uomo-Mostro o Macchina?

Sebbene al momento non si possa parlare di una prima analisi del gameplay, gli ultimi secondi del primo trailer di The Blood of Dawnwalker ci hanno offerto una piccola anteprima di cosa potremmo aspettarci una volta che Rebel Wolves condividerà nuove informazioni sul gioco nel corso della prossima estate. Trattandosi di un titolo che tra i vari autori ha al suo timone molti degli artisti e creativi che hanno contribuito a rendere The Witcher 3 quello che è effettivamente stato il “Gioco dell’Anno” per molti nel 2015, escludiamo a priori un cambio di genere improvviso e diamo per scontato che siamo di fronte a un titolo RPG Sandbox con meccaniche Action, includendo quindi combattimenti con armi bianche e abilità speciali. Rispetto alle arti magiche di Geralt di Rivia, Coen avrà a disposizione una condizione fisica al limite del sovrumano, permettendogli di effettuare azioni incredibili come calarsi da strutture elevate e teletrasportarsi tra un nemico e l’altro. Sarà interessante quindi scoprire come queste abilità potranno essere sviluppate e soprattutto contro cosa verranno utilizzate, che siano mostri, umani o incroci meccanici (in una sorta di unione caotica tra la biologia e Leonardo Da Vinci) che faranno la loro comparsa durante il susseguirsi degli eventi. 

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Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedetegli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!