realme inaugura il 2025 con il lancio del realme C75, uno smartphone di fascia economica che è decisamente “da battaglia”. Anzi, più che “da battaglia”, si potrebbe definire addirittura “da guerra”. Con questo modello, realme ha scelto di puntare su due qualità fondamentali: una straordinaria durabilità e una batteria a lunga durata. Il risultato? Un dispositivo pensato per chi cerca resistenza, affidabilità e convenienza, fattori che rispondono alle esigenze di un pubblico ben definito. Dopo averlo testato, possiamo affermare che il realme C75 non è infatti adatto a tutti, ma anche che per una nicchia di utenti potrebbe rivelarsi un vero e proprio colpo di fulmine.
Come porre il realme C75
Con il realme C75, realme adotta una strategia chiara e trasparente: lasciare in secondo piano le specifiche puramente “tech” per concentrarsi su un prodotto progettato per sopravvivere a tutto. La durabilità è infatti il tratto distintivo di questo smartphone, il quale si fa notare grazie a ben tre certificazioni IP — IP66, IP68 e IP69. Questi standard testimoniano la resistenza del prodotto a temperature estreme, immersione prolungata e persino getti d’acqua ad alta pressione. Il telefono può virtualmente stare immerso fino a 1,5 metri di profondità per almeno 30 minuti, una caratteristica già apprezzata nel suo fratello maggiore, il realme GT 7 Pro, ma che è decisamente rara nel segmento degli smartphone economici.
La scocca del dispositivo è stata progettata per resistere alla polvere più ostinata, mentre l’altoparlante integra la tecnologia SonicWave, studiata per espellere rapidamente l’acqua in eccesso dall’apparecchio così da ricondurlo in tempi brevi alla piena operatività. realme ha puntato con decisione sulla robustezza del realme C75, evidenziando l’adozione di “airbag” interni in schiuma e di un display rinforzato con una maggiore quantità di borato di litio-alluminio, così da migliorarne densità e resistenza. Inoltre, il C75 ha superato i test di caduta di livello militare TÜV Rheinland, dimostrando la sua capacità di sopravvivere a urti accidentali e condizioni estreme.
Queste caratteristiche rendono il telefono un compagno ideale per gli amanti dell’outdoor, i lavoratori in ambienti difficili o semplicemente chi vive con il timore costante di far cadere il proprio smartphone. Forte della sua fiducia nel prodotto, l’azienda ci ha persino sfidati a metterlo alla prova in modi estremi: congelandolo per poi liberarlo a colpi di martello, usandolo come tagliere, come improvvisata palla da basket per fare canestro o persino come bersaglio per il lancio delle freccette.
Oltre l’ossatura, la superficie
Il realme C75 si presenta al pubblico con due varianti cromatiche: il sobrio Storm Black e il più audace Lightning Gold. Se il primo si distingue per una semplicità priva di fronzoli particolari, il secondo riflette la tradizione estetica del brand, sfoggiando in maniera più marcata la sua texture geometrica radiale, la quale gioca con la luce per creare un effetto tridimensionale dalle sfumature glitterate. Questa specifica scelta stilistica fatica però a raggiungere quel genere di eleganza che sembra invece voler evocare. Ne nasce un design che difficilmente conquisterà chi cerca le scocche eccentriche tipiche del marchio e che, allo stesso tempo, potrebbe non soddisfare nemmeno chi predilige un look più discreto e minimale.
Per quanto riguarda il display, il realme C75 offre un LCD da 6,72 pollici Full HD, con una risoluzione massima di 1080×2400 e un refresh rate di 90Hz. Il touch sampling rate, ossia la reattività dello schermo agli input tattili, parte da 120Hz, e raggiunge un massimo di 180Hz. Per avere un metro di paragone concreto, i gamer più esigenti dovrebbero preferibilmente orientarsi verso dispositivi con una reattività che si aggira attorno ai 480Hz o più. Dobbiamo inoltre riportare che, durante l’uso, abbiamo riscontrato occasionali imprecisioni nella percezione del tocco: piccoli rallentamenti o fraintendimenti, spesso trascurabili, ma che potrebbero essere attribuiti tanto alla composizione atipica del vetro, quanto alle prestazioni dei processori, i quali dimostrano alti e bassi a seconda dei contesti d’uso.
Un’altra nota dolente riguarda la luminosità dello schermo, che si attesta tra 580 e 690 nits. Questo limite è ulteriormente aggravato dalla scarsa reattività del sensore di luminosità, il quale ci ha costretto più volte a regolare manualmente le impostazioni per adattare l’apparecchio ai cambiamenti di luce ambientale. Ovvero, abbiamo sacramentato regolarmente quando, in piena notte, il display ci bruciava regolarmente la retina sparandoci in faccia un fascio di luce a piena potenza.
Se volete il gaming, passate oltre
Le prestazioni modeste nel touch sampling lo avevano già fatto sospettare, tuttavia il chipset lo conferma senza appello: il realme C75 non è uno smartphone progettato per il gaming. Il dispositivo monta un Helio G92 Max+ da 2GHz, affiancato da una RAM dinamica 8+16GB. Questa configurazione si dimostra perlopiù adeguata per l’uso quotidiano, ma fatica a gestire operazioni più complesse, rendendo sia il videogiocare che il multitasking delle imprese tutt’altro che fluide e piacevoli. Messo alla prova con titoli videoludici di alto profilo, il telefono riesce a garantire infatti un’esperienza di gioco solamente quando le impostazioni grafiche sono tarate su livelli minimi, ma anche così tende a faticare.
Il limite principale del processore non risiede però tanto nella potenza di calcolo quanto nell’incapacità di supportare la connettività 5G. Questa mancanza si traduce in un download di pacchetti dati che è più lento e gravoso rispetto alla maggior parte degli smartphone contemporanei. Sebbene questo deficit possa essere mitigato utilizzando una connessione Wi-Fi, i limiti dello smartphone in ambito gaming restano comunque sempre evidenti.
A peggiorare il quadro contribuisce un comparto audio poco performante. Il dispositivo beneficia di tecnologie di intelligenza artificiale che cercano di mascherare le carenze dell’hardware, tuttavia gli algoritmi avanzati non sono in grado di compiere miracoli e le prestazioni rimangono scadenti. Le informazioni ufficiali diffuse da realme non forniscono dettagli approfonditi sul sistema sonoro del realme C75, tuttavia stimiamo che si tratti di un essenziale sistema dual speakers posizionato nell’angolo inferiore destro della cornice. Una scelta di design che rende fin troppo facile soffocare l’emissione del suono semplicemente impugnando il telefono. Infine, va segnalata l’assenza del jack audio da 3.5 mm, una scelta ormai comune, ma che non sempre viene adottata nei dispositivi di fascia bassa. Sebbene non sia un elemento indispensabile per tutti, la sua mancanza potrebbe rappresentare un ulteriore limite per alcuni utenti.
Ciò che il realme C75 ha da offrire
Il realme C75 è dotato di una fotocamera principale da 50 MP, la quale offre quanto serve per ottenere dei buoni risultati in condizioni di luce favorevole. Le immagini sono nitide e vivaci, con una gamma dinamica adeguata per la fascia di prezzo a cui appartiene il dispositivo. Per un uso casuale e senza grandi pretese, il sensore ottico si comporta dunque in modo più che soddisfacente, rispettando le urgenze più immediate dell’utente medio. Tuttavia, va anche evidenziato che non ci siano lenti aggiuntive come ultra-grandangolo, macro o teleobiettivo, il che limita significativamente la versatilità fotografica dello smartphone.
In condizioni di scarsa illuminazione, le prestazioni della fotocamera calano inoltre visibilmente: i tempi di scatto si allungano e le immagini risultano rumorose e meno definite. L’assenza di stabilizzazione avanzata o di una modalità notturna dedicata evidenzia ulteriormente i limiti tecnici del comparto fotografico. La fotocamera frontale da 8 MP è adeguata per selfie e videochiamate ed è in linea a quanto viene offerto da strumenti omologhi. La registrazione video raggiunge tramite la fotocamera posteriore una risoluzione massima di 1080p a 30 fps, tuttavia è evidente che il realme 75 non è progettato per soddisfare le esigenze di appassionati di fotografia o content creator.
Dove il dispositivo eccelle è piuttosto nella durata della carica. Con una capiente batteria da 5828 mAh, il realme C75 garantisce un’autonomia di due o tre giorni con un utilizzo moderato, sottolineando l’attenzione del brand alla resistenza e alla longevità. Il supporto alla ricarica rapida da 45 W e alla tecnologia SuperVOOC è un ulteriore punto di forza. Grazie a questa funzione, il dispositivo può passare dallo 0% al 100% di carica in circa un’ora, limitando sensibilmente i tempi di inattività in cui è necessario lasciare il proprio smartphone attaccato a una presa elettrica.
È inutile girarci intorno: il realme C75 è uno smartphone che porta con sé una serie di limitazioni evidenti e, per certi versi, difficili da ignorare. Non si può certo considerare una scelta adatta per chi ha ambizioni nel campo della produzione di immagini di qualità o per chi desidera immergersi nel comfort del gaming ad alte prestazioni. Tuttavia bisogna anche riconoscerne i punti di forza, i quali sono altrettanto chiari e degni di nota. Con un prezzo di lancio inferiore ai 200 euro, il realme C75 si rivela una soluzione estremamente accessibile, pensata per rispondere alle esigenze di chi cerca un dispositivo affidabile e durevole senza spendere una fortuna. È il compagno ideale per chi trascorre molto tempo lontano da uffici e ambienti domestici, che sia per lavoro, per passione o semplicemente per uno stile di vita attivo. Per loro, il realme C75 si comporta come un alleato fidato, capace di reggere urti e condizioni non proprio ottimali. E di farlo senza battere ciglio.
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