Kingdom Come Deliverance II Provato: tornare in Boemia a fini cavallereschi

Kingdom Come Deliverance II

Warhorse Studios รจ tornato alla carica con un progetto quanto mai ambizioso: Kingdom Come Deliverance II, seguito dellโ€™acclamato titolo che ha rappresentato lโ€™esordio assoluto del gruppo, ma che ha saputo lasciare un segno profondo nellโ€™industria. Nonostante Kingdom Come Deliverance sia ancora oggi la prima e unica creatura videoludica sviluppata e distribuita dal team ceco, l’opera รจ stata sufficiente a proiettare Warhorse Studios nellโ€™Olimpo dei nomi piรน influenti della scena indipendente. Il primo capitolo, lanciato nel 2018, si presentรฒ inizialmente al pubblico con una certa dose di incertezza e qualche scetticismo critico; tuttavia, il tempo ha saputo rivalutarlo, trasformandolo in un vero e proprio fenomeno di culto, una gemma rara che ha dimostrato con forza come idee brillanti possano fiorire anche al di fuori dei giganti che dominano il panorama videoludico globale.


Basato su eventi storici realmente accaduti nel contesto del tardo medioevo boemo, Kingdom Come Deliverance si รจ distinto per una narrazione robusta e capillare, che si intreccia sapientemente con meccaniche di gioco uniche. Il titolo ha saputo amalgamare un gameplay ricco e sfidante con unโ€™accurata ricostruzione storica, portando il giocatore a vivere unโ€™esperienza tanto complessa quanto immersiva. Nonostante alcuni marcati difetti tecnici, il gioco ha stupito per la sua struttura articolata, la quale ha sfiorato sotto certi aspetti il genere survival, riflettendo in modo autentico le sfide che il protagonista, Henry di Skalitz, doveva affrontare in quanto giovane uomo inesperto, travolto dagli eventi e costretto a sopravvivere in un mondo intriso di pericoli, lontano dalla sicurezza del suo villaggio. Questa combinazione di elementi, difficilmente riscontrabile in altri titoli, ha conferito allโ€™opera unโ€™identitร  distintiva e un fascino peculiare, rendendola un punto di riferimento per lโ€™intero settore.

La notizia di un sequel, dunque, non ha potuto che suscitare entusiasmo, ma anche diversi interrogativi; il compito di riprodurre le complesse alchimie che hanno decretato il successo del primo capitolo รจ unโ€™impresa tuttโ€™altro che semplice. Come puรฒ Warhorse Studios sperare di replicare โ€“ e magari superare โ€“ unโ€™esperienza tanto stratificata? Avendo avuto la possibilitร  di collaudare in anteprima le prime ore di gioco, possiamo finalmente formulare le prime risposte a una domanda tanto cruciale.

La quiete prima della tempesta prende la forma di una cavalcata al sole.

Kingdom Come Deliverance II: il sequel โ€œinattesoโ€

Per trasmettere a pieno il nostro senso di dubbio, รจ forse necessario approfondire le radici stesse che lo alimentano. Lโ€™epilogo di Kingdom Come Deliverance si chiudeva con un cliffhanger tanto spietato da essere divisivo, il quale ha lasciato molteplici spunti narrativi in sospeso. Quella conclusione tanto tranciante non rappresentava che lโ€™inizio dellโ€™avventura di Henry, era un evidente preludio a una saga dotata di grandi ambizioni. Un simile, audace, approccio รจ perรฒ gravato dal rischio intrinseco che un eventuale sequel non sia in grado di riproporre adeguatamente i punti di forza del capitolo originale. Gran parte del fascino e del divertimento di Kingdom Come Deliverance risiedeva infatti nellโ€™accompagnare il protagonista nel suo percorso di crescita, affrontando sfide quotidiane, ma cruciali: imparare a leggere, affinare le tecniche di combattimento, padroneggiare lโ€™arte della caccia e cimentarsi nella complessa alchimia di pozioni e intrugli. Tutti elementi che, una volta acquisiti, sembrano essere irripetibili. Letteralmente. Una volta che si impara a leggere, non รจ possibile tornare indietro.

Ebbene, in barba ai nostri timori, Warhorse Studios รจ riuscito a replicare nuovamente lโ€™originale senso di smarrimento, ma senza tornare (troppo) sui propri passi. Attraverso scelte creative e accorgimenti ingegnosi, il team di sviluppo ha saputo infatti replicare le caratteristiche distintive del primo capitolo, mantenendo intatta lโ€™identitร  del gioco e offrendo al contempo nuove sfide e traguardi. Kingdom Come Deliverance II non si limita a proseguire la storia di Henry, ma immerge il giocatore in un contesto radicalmente diverso da quello vissuto in passato, il quale รจ in grado di ridefinire le regole del gioco senza tradirne lโ€™essenza. Il nuovo capitolo si apre con Henry incaricato di una missione diplomatica che lo conduce lontano dalle sue terre dโ€™origine. รˆ un viaggio che lo spinge oltre i confini di ciรฒ che gli รจ noto, in una regione in cui lui stesso รจ un perfetto sconosciuto. Senza alleati, senza punti di riferimento, senza il conforto delle sue radici, Henry รจ straniero in terra straniera. Il compito assegnatogli deraglia ancora prima di iniziare, lasciandolo in condizioni disperate: ferito, derubato, privo di risorse e, in definitiva, abbandonato a sรฉ stesso.

Le difficoltร  che seguono non sono semplicemente il frutto delle sue mancanze, ma di un ambiente bellissimo, ma ostile e diffidente. Henry si ritrova a dover ricostruire se stesso, non tanto perchรฉ ha dimenticato ciรฒ che aveva imparato, ma perchรฉ il contesto in cui si muove non gli concede il lusso di attingere liberamente al suo bagaglio di abilitร . Le ferite subite compromettono le sue capacitร  fisiche, mentre la diffidenza della popolazione locale lo isola e mette alla prova le sue abilitร  sociali e intellettuali. Qui, lโ€™ostilitร  non รจ manifesta, bensรฌ sottile e pervasiva, incarnata in un mondo chiuso e diffidente verso ciรฒ che non conosce. Il viaggio di Henry si trasforma nuovamente in una lotta per lโ€™adattamento e la sopravvivenza, in cui ogni sfida supera la dimensione personale per abbracciare quella sociale e culturale, fatta di storie e personaggi che si dimostrano ben lontani dai normali archetipi fantasy.

kingdom come deliverance II
Rispetto al predecessore, il gioco si presenta con uno schema di comandi piรน semplice, ma tutt’altro che banale.

Un ferro temprato da unโ€™abile fucina

Come il suo predecessore, Kingdom Come Deliverance II sa essere severo. Richiamando esplicitamente fatti reali, il titolo cerca a suo modo di introdurre un certo grado di verosimiglianza anche per quanto riguarda il piano delle meccaniche di gioco. I combattimenti a mano armata possono facilmente tradursi in decessi prematuri, i cibi si deteriorano rapidamente e possono causare letali intossicazioni, le persone tendono a diffidare di coloro che indossano indumenti laceri o sporchi e il reperimento di vitto e alloggio non รจ affatto scontato. Queste e altre complessitร  erano e sono ancora alla base del gameplay voluto da Warhorse Studios, tuttavia il nuovo sequel riesce finalmente a sgravarsi dal fardello di alcune soluzioni tecniche che erano obsolete sin dal loro debutto.

A partire dai combattimenti, molti elementi di gioco risultano alleggeriti dallโ€™impostazione barocca e ipercomplessa che il primo Kingdom Come Deliverance aveva abbracciato con passione. Non sono banalizzati, sia chiaro, piuttosto sono strategicamente snelliti con lo scopo di assicurare sin da subito al giocatore la sensazione di essere in pieno controllo di quanto avviene su schermo. Non รจ piรน necessario utilizzare mille pulsanti per compiere azioni immediate, molti comandi risultano parzialmente automatizzati o comunque attingono a uno schema di controllo maggiormente legato alle odierne convenzioni videoludiche, incentivando lโ€™immediatezza dellโ€™esperienza. In altre parole, molti degli inciampi originali sembrerebbero essere stati appianati.

Anche il level design si dimostra a prima impressione piรน maturo e consapevole. Il mondo di gioco resta un open world, tuttavia lโ€™introduzione dello stesso viene espletata in condizioni altamente guidate. Nei primissimi passi, la cosa รจ esplicita: preso dalla sua missione, Henry non ha la possibilitร  di allontanarsi dalla sua area di riferimento. Successivamente, la situazione diventa piรน ibrida: la mappa si apre e il giocatore viene depositato in una gola nascosta nel bosco, la quale consente di intraprendere solamente due strade, attenuando le possibilitร  che i gamer si perdano prima ancora di aver veramente digerito le meccaniche di base. Una volta superato il lungo incipit introduttivo, le possibilitร  a disposizione di Henry si aprono a dismisura, mettendo sul piatto una realtร  rurale che รจ complessa e spietata, ma che รจ anche visivamente strepitosa. Attualmente siamo a circa nove ore di gioco, non abbiamo visto che una minima parte di ciรฒ che Kingdom Come Deliverance II ha da offrire, ma non vediamo lโ€™ora di continuare a battere nuove strade e scoprire nuovi scorci paesaggistici.

Gli scorci offerti dalla mappa sono quasi sempre mozzafiato.

Una vita avventurosa puรฒ terminare prima di iniziare

A giudicare dalla nostra primissima impressione, dal punto di vista tecnico, Kingdom Come Deliverance II si pone come unโ€™evoluzione chiara e marcata rispetto a quanto messo in mostra dal suo predecessore. Il che ci lascia con presupposti eccellenti, tuttavia permangono alcuni dubbi legati alla componente narrativa del titolo e alla capacitร  del gioco di accogliere i neofiti, consentendo loro di apprezzare appieno lโ€™esperienza senza sentirsi esclusi o spaesati. Questo sequel ha ereditato lโ€™onere di colmare le pesanti lacune lasciate dal primo capitolo e dovrร  farlo proponendo una trama solida e appagante, capace di reggersi sulle proprie gambe anche senza il supporto di alcuna conoscenza pregressa. Considerata la stretta connessione tra i due capitoli, resta ancora da chiarire quanto sarร  necessario, per i nuovi arrivati, padroneggiare i dettagli della storia precedente per immergersi appieno nel contesto e nelle dinamiche narrative.

A oggi, siamo ottimisti! Lโ€™avventura si apre nel pieno dellโ€™azione, una scelta che cattura immediatamente lโ€™attenzione del giocatore. Inoltre, alcuni escamotage narrativi ben studiati introducono brevi, ma fondamentali, flashback, utili a delineare gli elementi cardine della vicenda e a fornire una base per comprendere i comportamenti del protagonista e dei personaggi che lo circondano. Tuttavia, i nuovi giocatori dovranno necessariamente compiere un salto della fede, accettando, almeno inizialmente, le pulsioni e le motivazioni che muovono i vari attori della storia, senza godere di una spiegazione che sia dettagliata.


Kingdom Come Deliverance II si pone come il perfetto punto di incontro tra simulazione e azione, tra romanzo storico e ricostruzione realistica. รˆ unโ€™opera che richiama con forza lโ€™atmosfera medievale, dando vita a un mondo ampio, complesso e intriso di sfumature, dove lโ€™ambiguitร  morale si intreccia con sfide tangibili che attendono il giocatore dietro ogni angolo. Il lavoro di ricostruzione storica e ambientale risulta impeccabile, capace di trasportare il giocatore in unโ€™epoca ricca di fascino e conflitti. Le nostre prime ore di gioco si sono rivelate incredibilmente stimolanti, unโ€™esperienza che trasuda cura e passione per i dettagli. La narrazione si intreccia perfettamente con il gameplay, mantenendo alta la tensione e offrendo momenti di pura immersione. Non vediamo lโ€™ora di addentrarci ulteriormente nellโ€™avventura, che promette di essere una degna erede dellโ€™imponente ereditร  lasciata dal primo capitolo della saga.


 

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