Un po’ clichรฉ, un po’ una strada quasi necessaria, purtroppo. Parliamo dell’andamento delle seconde stagioni di prodotti seriali che hanno un enorme successo con la prima stagione, spesso inaspettato, ma poi sembra non sappiano gestire al meglio il prosieguo della storia, quando si decide di continuare la narrazione con una seconda stagione. Questo รจ quanto sta accadendo a Squid Game 2, dove a seguito dello straordinario riscontro positivo della prima stagione, Netflix si รจ decisa a mettere in cantiere una seconda stagione, uscita lo scorso 26 dicembre, anche se non era decisamente prevista. Se comunque ci poteva stare benissimo un ulteriore sviluppo narrativo, che i fatti della prima stagione avevano concesso, per come si erano sviluppati, e ci avevano lasciato con la curiositร di capire come potesse andare avanti la storia del protagonista, dopo il finale decisamente aperto con Seong Gi-hun alla ricerca degli uomini dietro i masochistici giochi da cui era uscito vincitore. Con qualche piccolo spoiler sulla prima stagione, che troverete qui sotto, e un breve riepilogo della storia della seconda stagione, il piรน spoiler-free possibile, vi raccontiamo le nostre impressioni su Squid Game 2 nella nostra recensione!
Squid Game 2: tanta violenza, poca suspense
Innanzitutto, per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, nella prima stagione di Squid Game si raccontano le disavventure di un gruppo di disperati, ormai in bancarotta e alla ricerca di un qualsiasi stratagemma per fare soldi, i quali perรฒ vengono presi di mira e reclutati da ricconi senza scrupoli dopo essere riusciti a vincere a un breve gioco con delle carte, sfidando uno scagnozzo del vero cattivo in questione, noto con il nome di Front Man. I poveracci vengono appunto assoldati per partecipare a una sorta di battle royale segreta, ispirata ai piรน popolari giochi per bambini, ma con una pena poco felice: chi perde muore, e il montepremi si gonfia in proporzione ai caduti, fino ad arricchire solo l’ultimo a restare in vita. Se la prima stagione si svolgeva quasi interamente sull’isola dei giochi, la seconda stagione ci mette qualche episodio a ingranare, dovendo riconsolidare un nuovo cast, al netto di pochi volti giร noti dalla precedente stagione.
Nel corso di questi 24 mesi, Gi-hun ha impiegato la sua considerevole ricchezza ottenuta come vincitore dei giochi per mettersi alla ricerca del Front Man e dei suoi scagnozzi, accanto al poliziotto Hwang Jun-ho, che dopo essersi salvato ha continuato a cercare l’isola dove aveva rincontrato suo fratello, ossia lo stesso Front Man. I primi due episodi di Squid Game 2 stabiliscono dunque un tono ancora piรน drammatico, dove Gi-hun risulta essere ora un uomo piรน determinato e rassegnato, pronto a tornare nei giochi pur di rovesciare i loro architetti dall’interno. Egli perรฒ non ha fatto i conti con i loro creatori, e in particolare con lo stesso Front Man, che scenderร in campo sotto mentite spoglie per gareggiare. E ci sarร anche un nuovo antagonista da affrontare, noto con il nome (poco originale) di profumo marveliano, Thanos. Ma ben diverso dal gigante viola del franchise di supereroi che abbiamo in mente: si tratta qui di un rapper drogato e odiato da tutti (anche da noi) in pochissimo tempo. Ma cosa succede poi? Se i giochi tardano a iniziare, il peggio รจ che (senza spoiler) non c’รจ un vero e proprio finale…
Nuove regole, nuovi montepremi…
Ma andiamo con ordine, prima di arrivare alla questione del finale. Guardando alle dinamiche vere e proprie di questa stagione, il rapporto che si instaura tra l’ignaro Gi-hun e il diabolico Oh Yeong-il, รจ uno degli aspetti migliori di questa stagione, che perรฒ non si esime dal peccare di difetti abbastanza evidenti, soprattutto se paragonata alla prima. Ad esempio, la seconda stagione conta solo sette episodi, contro i nove della prima, e soprattutto i giochi cominciano in ritardo, pur essendo il momento piรน atteso e intrigante di questa storia. Insomma, come sarebbero gli Hunger Games…senza Games? Stessa cosa per lo Squid Game. Al di lร di questo ritardo nell’inizio dei giochi, stavolta c’รจ una regola diabolica che cambia tutto: dopo ogni gioco, i partecipanti possono votare per decidere se smettere o proseguire, esattamente come nella prima stagione, ma ora possono intascare un montepremi diviso equamente tra tutti i superstiti.
Questa clausola serve a spaccare in due il gruppo dei partecipanti, ben evidentemente, e molti dei quali si trovano lรฌ proprio perchรฉ hanno dei vizi di non poco conto. La micidiale combinazione di cupidigia, disperazione e scarso rispetto per la vita umana trasforma le pause tra un gioco e l’altro in momenti di altissima tensione, in cui si capovolgono continuamente gli equilibri mentre si formano e disfano alleanze e rivalitร . La scrittura di questa stagione perรฒ รจ davvero ingegnosa, ma ha un contrappeso importante che riguarda la scarsa caratterizzazione dei nuovi comprimari, i quali si affacciano sul nostro schermo senza che ci restino particolarmente impressi nella mente per la loro personalitร , o per le loro gesta.
…e nuove problematiche di scrittura
Una delle principali pecche della scrittura di Squid Game 2 sta nella mancanza dei momenti introspettivi, molti meno rispetto alla prima stagione. Non abbiamo il tempo necessario per conoscere i nuovi personaggi e i loro problemi, o almeno se e quando succede, avviene in maniera comunque ben poco approfondita. Piรน che le sfaccettature dei nuovi giocatori, si predilige lโazione; di contro infatti, il gioco si dimostra essere avvincente. Siamo coinvolti nell’azione, vorremmo che nessuno di loro morisse e la sensazione รจ che, per quanto sia tutto cosรฌ folle, sembra quasi realistico, mentre i concorrenti si ritrovano ancora lโuno contro lโaltro, ancora una volta, con legami di amicizia e di alleanza che si instaurano nonostante la situazione kafkiana che stanno vivendo.
Apprendiamo il motivo per cui sono finiti in questo gioco perverso, e lo veniamo a sapere dalle linee dialogiche e senza alcun vero approfondimento del loro profilo psicologico, come detto, ma siamo comunque consapevoli che il rischio di tradire lโamico e tutti i compagni di squadra รจ altissimo. Ancora una volta il regista ci pone sullo schermo la stessa domanda, forse con una lieve variazione sul tema rispetto alla prima stagione: cosa si รจ disposti a fare pur di arricchirsi o riconquistare la stabilitร economica perduta? Una domanda che perรฒ Squid Game 2 lascia in sospeso, e a cui non dร , almeno finora, una risposta definitiva, dal suo punto di vista. Nel corso del 2025 infatti dovrebbe arrivare anche una terza tranche di episodi che concluderร la storia, e dunque Squid Game 2 soffre proprio questa sua condizione d’intermezzo, di bridging tra una parte della storia e il suo futuro prosieguo, ancora indefinito e avvolto nelle nebbie dell’ignoto. Come succede, del resto, a tante storie stiracchiate piรน del necessario.
Squid Game 2 ha poco da spartire con il suo predecessore di stagione, non stiamo a girarci intorno. Questa seconda tranche di episodi scorre troppo in fretta per darci il tempo di soffermarci a conoscere sui personaggi e approfondirli per bene, al netto di qualche sparuto dialogo estemporaneo tra un gioco e l’altro. Appaiono quindi sacrificabili fin dall’inizio, inducendoci sรฌ a seguire con attenzione la suspense dei giochi in sรฉ, cercando anche di indovinare il prossimo concorrente caduto, ma senza doverlo necessariamente piangere, a differenza di quanto accadeva nella prima stagione, che ci ha regalato una serie di comprimari di indubbio valore e che ci avevano fatto provare per loro altrettanto affetto. Nessuno dei nuovi giocatori riesce a eguagliare quelli della prima stagione, facendoli talvolta sembrare una pallida copia dei partecipanti ai giochi degli episodi usciti tre anni fa. Non ci resta che attendere dunque la parte successiva di questa storia, che dovrebbe arrivare nel corso di quest’anno e che speriamo riesca a ritrovare il guizzo e la potenza narrativa e di approfondimento che ci aveva regalato l’esordio di una narrativa che, per topรฒi e per derivazione sud-coreana, ha di sicuro le carte in regola per soddisfarci e stupirci. Almeno in teoria.
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