Come vi abbiamo raccontato qualche settimana fa, lo scorso Novembre siamo volati in quel di Londra per parlare della nuova espansione di Fallout 76: Gleaming Dephts, l’ultimo grosso aggiornamento al mega titolo multiplayer di Bethesda che aggiunge un nuovo livello di sfida in quel di Appalachia. Ma nel mentre ci destravamo nei primi dettagli di questa nuova esperienza, abbiamo preso familiarità con una delle nuove opzioni di personalizzazioni in arrivo, ovvero la possibilità di imbracciare la via del Ghoul e diventare un tutt’uno con l’ambiente in un nuovo e contorto modo. Scopriamo insieme cosa questa nuova classe porta in tavola per i nuovi e vecchi residenti del vault.
Fallout 76 e la stagione dei cambiamenti
Caro diario, la vita di un residente dei vault di Appalachia non è mai facile, lo sappiamo. Ti svegli, ascolti le richieste della gente comune e ci si mette in cammino verso nuove avventure a base di creature provenienti dai peggiori incubi post-apocalittici. Come se non bastasse già questo, adesso i civili vengono approcciati da degli strani attaccabrighe che stanno diffondendo una variante pesante delle malattie legate alle radiazioni. Uno di questi ha colpito anche un nostro compagno e dalle sue condizioni sembra che non ci sia proprio niente da fare. O forse sì? Il dottore che ha visitato il poveretto ha proposto un ultimo e rischioso salto nel buio: recarsi nella zona a nord est della regione in cerca di un fantomatico santone in grado di curare questa malattia. Il problema è che una volta raggiunto il luogo, siamo stati accolti (seppur con qualche piccola scaramuccia) da una comunità scientifica di Ghoul nascosta nelle profondità di una grotta e che ci hanno offerto un metodo alternativo per poter risolvere tutti i nostri problemi: diventare dei Ghoul in tutto e per tutto tramite una sorta di camera speciale, costruita dai resti di un reattore nucleare spento.
Con queste premesse, i giocatori di Fallout 76 che hanno raggiunto il livello 50 vengono introdotti a un nuovo tipo di esperienza adatta sia ai neofiti che ai residenti di lunga data. Una volta completata la quest introduttiva e affrontato la trasformazione in Ghoul, alcune parti di Appalachia reagiranno alle nostre azioni aprendo e chiudendo le porte a nuovi sviluppi e approfondimenti. Oltre a svariate nuove quest in arrivo proprio con questo aggiornamento, fazioni come la Confraternita d’Acciaio ci daranno la caccia a vista, indipendentemente dal rapporto – di alleanza o meno – instaurato durante la partita, rendendo quindi impossibile accedere alle loro strutture e risorse. Vi saranno altri NPC che al contrario, reagiranno al cambiamento in maniera completamente opposta, magari proponendoci dei lavoretti più rischiosi nelle zone più “calde” del mondo di gioco. Per chi vorrà invece – magari una volta esauriti i contenuti offerti o anche solo per tornare al proprio stile di gioco e roleplay dopo una piccola prova – recuperare la propria umanità, Fallout 76 offrirà la possibilità di cammuffare o ripristinare il proprio aspetto, quest’ultimo attraverso un processo che per la prima volta verrà offerto gratuitamente, per poi essere disponibile al costo di una valuta di gioco non ancora definita.
Esseri immortali… o belve maledette?
Ma come si traducono tutti questi cambiamenti dal punto di vista del gameplay? La trasformazione in Ghoul comporta a quello che in un Final Fantasy XIV o in un altro MMO può essere equiparabile ad un cambio di classe, rinnovando il set di abilità e possibilità per il giocatore seguendo una tematica ben precisa: il rapporto caotico tra questi esseri e un ambiente ridotto in rovina. Quest’ultimo diventa infatti un ulteriore risorsa da sfruttare per sopravvivere. Per esempio, al posto di danneggiare l’organismo le radiazioni doneranno una leggera rigenerazione dei propri punti vita e qualcosa di più. Una volta superato infatti il limite degli HP base, la barra fungerà da caricatore per un nuovo status che caricherà al massimo le potenzialità del nostro personaggio, permettendogli non solo di ottenere buff alle proprie statistiche, ma anche nuove abilità legate allo status “Glow”. Non mancheranno anche 30 nuove carte P.E.R.K. da utilizzare in combinazione a quelle già ottenute e che sfrutteranno al massimo questa nuova e contorta natura a proprio vantaggio.
Ma questa nuova condizione porta con sé un lato oscuro da tenere in considerazione. Al costo di liberarsi della fame e della sete – rimuovendo di fatto una componente survival in favore (o sfavore, dipende dal punto di vista) di una nuova condizione: la feralità. Questo nuovo status opposto al Glow introduce una vera e propria “Spada di Damocle” all’interno del proprio stile di gioco, proponendo una condizione che sì penalizza i propri punti vita e la mira durante l’uso delle armi, ma offre un pesante potenziamento nelle abilità corpo a corpo. Starà quindi al giocatore scegliere cosa fare: se mantenere la feralità e utilzzarla come un “glass cannon” per dilaniare ogni ostacolo, oppure curarsi da questo status consumando materiali chimici radioattivi sparsi nel mondo di gioco sotto forma di pozze o cadaveri da cannibalizzare.
Il dilemma della lore: mantenerla o assoggettarla al gameplay?
Come sappiamo, il mondo di Fallout è formato da regole ben specifiche e da una fanbase appassionata al punto da analizzare al microscopio qualsiasi cambiamento o aggiunta, con l’ottica di mantenere intatto l’equilibrio tra ciò che è possibile e ciò che è improbabile in una landa desolata post-apocalittica . In merito alla possibilità di trasformarsi in Ghoul, fin dal suo annuncio molti fan hardcore della serie hanno – per utilizzare termini delicati – storto il naso all’idea di poter in qualsiasi momento invertire il processo di trasformazione in questo essere putrefatto e segnato dalle violente radiazioni effettuate sul suo corpo, per tornare ad una forma più visivamente appagante, lamentando evidenti incongruenze con il canone.
Fallout dopotutto è prima di tutto una serie legata alle scelte e al loro peso nello scorrere degli eventi e possiamo capire il dubbio legato alla rimozione di quella che viene di fatto definita una “regola nascosta” e sarà sicuramente compito di Bethesda quello di comunicare alla propria community come il tutto potrebbe e dovrebbe essere circoscritto al solo Fallout 76. Ma parlandone invece dall’altro lato della medaglia, la possibilità di “sfidare il canone” e andare contro le convenzioni della serie madre può aprire le porte ad un universo di idee in grado di ipoteticamente estendere la longevità del titolo verso nuovi livelli. Un bene? Un male? Saranno i giocatori e lo scorrere del tempo a deciderlo.
Quello che abbiamo vissuto negli studi ZeniMax e Bethesda di Londra è stato un tour de force incredibile all’interno delle ultime novità per Fallout 76. Se già lo scorso mese con Gleaming Dephts abbiamo riscontrato delle forti potenzialità nel modo in cui il team di sviluppo ha voluto evolvere e approfondire la formula dei raid, l’arrivo dei Ghoul come “classe” selezionabile è un ulteriore tassello nella continua evoluzione di un prodotto che – nel corso dei prossimi anni – potrebbe diventare il banco di prova per nuove meccaniche di gioco rivolte a cambiare per sempre il futuro della serie. E chissà, magari ciò che vedremo in futuro verrà riproposto in un fantomatico quinto capitolo della serie regolare. Restiamo a guardare e a goderci questa nuova evoluzione per Fallout 76.
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