I The Game Awards 2024 hanno riportato – ancora una volta – in auge il brand Elden Ring, con l’annuncio di Nightreign. Sono contento, per certi versi, di non aver vissuto la serata degli Oscar dei videogiochi in diretta, perché tra l’annuncio di un nuovo Onimusha, il ritorno di The Witcher, il nuovo titolo di Naugthy Dog e, ovviamente, questo nuovo progetto legato a Elden Ring, avrei rischiato l’infarto in diretta. Non giriamoci intorno: quello di quest’anno è stato uno show a dir poco clamoroso, grazie anche e soprattutto ai tanti annunci ad effetto che hanno scandito il ritmo della serata, tra cui proprio Elden Ring Nightrein, che si porta dietro una lunghissima scia di mistero e curiosità.
Il nuovo lavoro sulla IP, sviluppato sotto supervisione ma senza il controllo diretto di Miyazaki, promette infatti di prendere fortemente le distanze dal materiale originale, presentandosi come un vero e proprio action cooperativo a missioni, una sorta di rogue-like da giocare in gruppo (ma anche in singolo) con boss e obiettivi ben determinati da sconfiggere per concludere una specifica missione. Inutile dirvi che, detto così, sembra tutto molto strano, anche proprio per una questione di identità, ma è anche evidente che il progetto suscita molta curiosità, anche per il fatto che sembra essere una sorta di Best of di tutti i lavori dell’azienda nipponica, almeno per quanto concerne i boss.
Proviamo insieme a fare il punto su questo nuovo progetto stand alone, in uscita nel 2025 per PC, Xbox Series e PS5.
Elden Ring Nightreign: una struttura ludica particolare
Come vi ho già detto, Elden Ring Nightreign è un titolo profondamente diverso da quello che è il DNA del gioco”originale”. Stando alle informazioni ufficiali del team di sviluppo, infatti, il gioco è praticamente una sorta di “hunting games”, in stile Soul Sacrifice e God Eater, in cui i giocatori sono chiamati ad affrontare delle missioni di esplorazione che culminano, verosimilmente, con l’uccisione del boss di turno. Da quel che si è capito, le missioni dovrebbero anche avere un tempo limite, almeno in alcuni casi, cosa che rende tutto ovviamente più pepato. È sicuramente un’idea interessante, anche perché il cuore pulsante dell’esperienza è la componente online, dichiaratamente l’aspetto focale del progetto. Le missioni di Elden Ring Nightreign, infatti, sono pensate per essere affrontate in gruppi da tre giocatori. Certo, è possibile affrontare le minacce della nuova regione, ispirata a Sepolcride, anche da soli, con tanto di rimodulazione del livello di difficoltà da parte dei nemici, ma il gioco è palesemente pensato per esser affrontato in compagnia.
L’esperienza cooperativa, dunque, sembra essere il cuore dell’esperienza di gioco. Il team di sviluppo ha parlato di un sistema di classi, che in molti casi si compensano e si potenziano l’una con l’altra, con combinazioni ludiche potenzialmente molte interessanti e stimolanti. Al momento sembrerebbero essere otto le tipologie di eroi utilizzabili per affrontare le nuove minacce del mondo di gioco, che sembrerebbe essere veramente molto generoso in termini di quantità e varietà di minacce da dover affrontare. È chiaro, dunque, che siamo di fronte a qualcosa di molto diverso da quanto visto finora. Nightreing sembra essere un gioco molto più immediato, un’esperienza maggiormente disegnata addosso agli amanti delle sfide, ma sono comunque convinto che la parte esplorativa sia comunque ancora importante. Nel trailer non è chiaro se è possibile esplorare o meno liberamente le mappe o se bisogna lanciarsi per forza a capofitto nelle battaglie, ma sono abbastanza convinto che il gioco abbia ancora diversi assi nella manica da svelare. Quello su cui ho più dubbi è sulla parte tematica. Il mix di nemici mostrati, per quanto sempre splendidi da vedere, evidenziano la presenza di più iterazioni del lavoro di FromSoftware sotto lo stesso “tetto” e sono curioso di scoprire come il tutto verrà contestualizzato.
Un mondo da esplorare, liberamente
Sarò sincero: le ambientazioni finora mostrate mi hanno convinto ben poco. Al netto del mio essere romantico, trovo che i richiami fatti siano più che altro una sorta di riciclo di asset evidente ed evitabile, anche perché di materiale originale su cui provare a lavorare potenzialmente ce n’era a bizzeffe, ma è anche vero che rischiare di andare a toccare troppo un immaginario ben rodato come quello del GOTY del 2022 avrebbe spaventato chiunque. Quello che mi ha colpito, seppur principalmente al cuore e non tanto alla testa, è il richiamo spudorato ai lavori precedenti del team di sviluppo. Durante il trailer si vede chiaramente il Nameless King, uno dei boss più spietati e iconici di Dark Souls 3, e devo ammette che, per quanto onestamente sia tutto un po’ a rischio “marchettata”, sono volato dalla sedia dinanzi alla sua maestosa presenza scenica, anche se non ho un buon ricordo del periodo in cui non riuscivo a buttarlo giù nemmeno a pagarlo.
I richiami alla gigantesca enciclopedia dell’universo “Souls” sembrano essere tanti, ma c’è anche tanto di “originale” che sembra avere tutte le carte in regola per risultare assolutamente in linea con gli standard del lavoro di Miyzaki. A dirla tutta, però, quello che mi ha incuriosito parecchio sono la verticalità e la libertà d’azione, in termini di movimento. Durante il trailer si vede chiaramente il personaggio utilizzato scalare dei muri con una sorta di doppio salto e, in generale, la velocità d’azione sembra essere decisamente più ampia. Elden Ring Nightreign sembra proprio voler spingere parecchio in tal senso, creando un sistema ludico nettamente più arcade, più immediato, ma scommetto che non sarà meno per questo meno tecnico e difficile di quanto non siano i lavori della serie “originale”.
Si torna nell’Interregno… più o meno?
Come dicevo poc’anzi, i dubbi principali su questo progetto sono relativi alla storia, al funzionamento della “lore” dei vari capitoli principali dei lavori di From, e alle mappe. Il gioco parrebbe essere ambientato – principalmente – in una sorta di versione alternativa dell’Interregno, più precisamente nella zona di Sepolcride. Credo sinceramente che ci sia molto di più alle spalle, e sono convinto che verranno svelato nuovi dettagli, in tal senso, che andranno a dare manforte alla mia tesi, ma credo che si poteva fare forse di più in termini di varietà. La sensazione di fondo è che si sia voluto giocare un po’ troppo “in casa”, andando eccessivamente sul sicuro, offrendo però ai giocatori un prodotto potenzialmente troppo derivativo.
Per il resto, però, sembra che, ancora una volta, non si sia lesinato minimamente sulla qualità dei nemici. I boss intravisti, come ho già detto in precedenza, sembrano essere molto affascinanti e ben caratterizzati, e sono veramente curiosi di capire come verranno contestualizzati nell’ecosistema del mondo di gioco. Nel complesso, comunque, trovo che tutto sia un continuo mix di novità e di cose già viste, e soltanto il tempo ci aiuterà a capire dove penderà l’ago della bilancia. Per fortuna, comunque, non dovremmo attendere poi troppo.
Elden Ring Nigthreign è un progetto molto particolare e ambizioso, ma tutto da valutare. Lo spin-off dedicato al colossal di FromSoftware ha una struttura molto diversa dal materiale originale, e il suo valore ludico, per quanto potenzialmente interessante, è ancora tutto da comprendere. Sarò sincero: al momento ho più dubbi che certezze in merito, soprattutto per quanto riguarda la struttura a “missioni” e per quanto riguarda le mappe viste nel trailer, ma è chiaro che al momento gli elementi per valutare il tutto sono ancora pochi.
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