Virtua Fighter

Un nuovo Virtua Fighter all’orizzonte

Il notevole successo riscosso di recente da Street Fighter 6 e Tekken 8 sembra aver favorito l’avvento di un nuovo Rinascimento per il mondo dei fighting game. In vista dell’attesissimo revival di Fatal Fury sul versante SNK, anche SEGA ha infatti svelato di essere attualmente al lavoro sullo sviluppo della sesta iterazione della saga di Virtua Fighter. Diffusasi inizialmente come voce di corridoio e da non confondersi con l’annuncio di Virtua Fighter 5: R.E.V.O. destinato alla platea Steam, la notizia ha trovato ufficialità nelle parole di Justin Scarpone, presidente del Transmedial Group della grande S, il quale ha dichiarato che il progetto potrebbe vedere la luce nel 2025 e che il budget stanziato per l’intera operazione lo porrà in concorrenza diretta con i succitati blockbuster targati Capcom e Namco. 

Sebbene la prospettiva di vedere vecchie glorie come Akira Yuki, Wolf Hawkfield e Jeffry McWild nuovamente nella mischia abbia scatenato l’entusiasmo di un gran numero di fedeli appassionati, altri hanno avanzato qualche dubbio riguardo le chance che il ritorno in scena dell’antico re dei picchiaduro 3D possa tradursi automaticamente in un successo: il mercato in cui il sesto episodio della saga di Virtua Fighter si troverebbe a debuttare vive del resto di regole e standard molto diversi da quelli vigenti all’epoca del suo predecessore.

Una scommessa rischiosa?

A fronte di ogni legittima perplessità riguardo un comeback che alcuni avrebbero persino paragonato a quello di Mike Tyson nel controverso match contro lo youtuber Jake Paul, Scarpone e soci respingono tuttavia ogni scetticismo al mittente, sottolineando gli ottimi risultati ottenuti nel 2021 da Virtua Fighter 5: Ultimate Showdown. Pur se confinata all’ambito delle remaster low-cost e limitata alla sola utenza PS5, l’operazione avrebbe infatti macinato numeri tanto incoraggianti da spingere i vertici SEGA ad inquadrare proprio in questo brand la punta di diamante di una strategia di mercato tesa a determinare il rientro in scena di altri classici come Crazy Taxi, Jet Set Radio e Shinobi. 

In assenza di materiale visivo o promozionale a riguardo, è attualmente difficile delineare il profilo di questa iniziativa. Parimenti, non ci è peraltro dato sapere se Yu Suzuki sarà coinvolto direttamente nel progetto o rivestirà soltanto il ruolo di consulente. Prima di stilare le percentuali di riuscita a questa scommessa, sarebbe in tal senso opportuno attendere ulteriori aggiornamenti…

Nel frattempo, per noi è sì

Al netto di ogni ragionevole dubbio legato alla resurrezione di un marchio la cui ultima versione originale risale addirittura al 2006, riteniamo che Virtua Fighter resti un patrimonio dell’intera industria videoludica e che, all’interno di essa, vi sia senz’altro spazio per un suo ritorno in pompa magna. Dopo tutto, con buona pace di Tekken che vive comunque di meccaniche e dinamiche dal taglio più arcade, il settore dei picchiaduro 3D è al momento orfano di un titolo che approcci l’arte del combattimento da un punto di vista più tecnico. Confidando che, nel frattempo, SEGA non abbia perso il suo tocco magico in materia, direi che si possa guardare al futuro prossimo con cauto ottimismo. Il resto, come sempre, ce lo dirà la prova del pad.   

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Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.