Immaginate di stare percorrendo una trafficata strada di una nota città turistica. È ora di pranzo e decidete di fermarvi a mangiare in un ristorante. Terminato il lauto banchetto vi alzate per andarvene, ma al posto del conto trovate ad aspettarvi un “buttadentro” che vuole convincervi a mangiare l’intero menù offrendovi assaggini gratuiti. Ecco, è così che devono essersi sentiti i videogiocatori di Gran Turismo 7 davanti a My First Gran Turismo (gioco free to play disponibile su PS5 e PS4 dal 6 dicembre)
Lanciato nel 2022, Gran Turismo 7 è stato – ed è ancora – l’alfiere dei driving sim per l’attuale generazione PlayStation. Un progetto come My First Gran Turismo – a tutti gli effetti una demo – avrebbe potuto avere decisamente più senso in un anno come il 2021. Non quando sono già passati due anni dalla release del gioco che si premura di promuovere. Allora perché adesso? C’è una risposta semplice. Kazunori Yamauchi sta tentando di ampliare il numero di piloti in giro per il globo. Gran Turismo 7 non ha venduto mica male (si stima circa 13 milioni di copie tra PS4 e PS5 a febbraio 2024), ma qualche nuovo appassionato disposto a investire tempo e soprattutto denaro alla ricerca dell’assetto perfetto non fa certo male.
My First Gran Turismo aggancia perché è gratis, ma non solo
Ma come può la demo di un gioco che è già uscito e che ha già avuto a disposizione più di due anni convincere altri videogiocatori a presentarsi sulla griglia di partenza? La risposta è più articolata. Polyphony Digital fa leva su diversi fattori. Tra questi v’è non solo il fattore nostalgia (riesumando alcuni tracciati ed eventi apparsi nei primissimi capitoli della serie, come vedremo più avanti), ma anche e soprattutto l’idea di proporre una specie di prodotto educativo. In tal senso è essenziale porre attenzione al naming scelto da Yamauchi e compagni. Decidere di chiamare l’intera operazione “My First Gran Turismo” serve a non scoraggiare i neofiti. Storicamente, Gran Turismo è una serie che premia quei videogiocatori disposti ad affinare la propria tecnica di guida e le loro capacità investendo molte ore nel perfezionamento.
La formula “my first” viene riservata a quei prodotti che intendono avviare in maniera molto semplice a una disciplina, un campo o un’attività piuttosto complicata. Non di rado la si trova nei giocattoli educativi per l’infanzia o in quei tomi che hanno la pretesa di spiegare in modo elementare argomenti complessi. Non proprio un Gran Turismo “For Dummies”, ma quasi.
Gameplay e modalità
È in un certo senso così è: My First Gran Turismo accompagna per mano i videogiocatori esponendoli poco a poco ai comandi di base: gestione dei freni, dell’ingresso in curve via via più complicate eccetera. Lo fa con lo stesso metodo adottato in tutti i capitoli principali della serie, le patenti. In My First Gran Turismo se ne possono prendere 3: B, A e B Internazionale (semplificate e accorciate rispetto a GT7).
Onde evitare di tediare troppo il videogiocatore medio con le sole prove tecniche (necessarie per sbloccare poi le gare), Polyphony ha deciso di inserire qui una modalità già introdotta con Gran Turismo 7: quella dei Rally Musicali. È possibile affrontare un circuito a ritmo di musica (ci sono tre circuiti caratterizzati da un brano ciascuna). È necessario percorrere quanta più strada possibile prima che la canzone finisca. Per aggiungere ulteriore pepe, si ha un tempo limite per raggiungere ogni sezione del circuito che, una volta superata, ci darà secondi extra per il tratto successivo. A seconda della nostra prestazione – esattamente come per le patenti – riceveremo una valutazione variabile da bronzo a oro.
Ancora successive sono poi le gare vere e proprie. Per My First Gran Turismo Polyphony ha selezionato tre eventi che gli appassionati della serie conoscono dalla generazione PS1: la Clubman Cup, la Sunday Cup e la GT Cup. Tre gare dove poter utilizzare a piacere un’auto qualsiasi tra quelle sbloccate affrontando le altre prove (ce ne sono in tutto 18 e non è necessaria la qualificazione Oro per ottenerle). Le auto saranno poi disponibili in Gran Turismo 7 qualora si decida di effettuare il passaggio al gioco completo utilizzando lo stesso account PSN.
Timing chirurgico
Si tratta di un hook parecchio interessante. Come fare a convincere i videogiocatori curiosi, ma titubanti perché scoraggiati all’idea di ritrovarsi davanti una community di esperti che ha avuto a disposizione oltre due anni per costruire il proprio parco auto. Come fare a convincerli allora? Permettendo loro di mettere insieme con pochissima fatica un garage di tutto rispetto (nel parco auto di My First Gran Turismo ci sono nomi come Ferrari 308 GTB ‘75 e Lamborghini Countach LP400 ‘74, giusto per menzionarne due), i videogiocatori potrebbero sentirsi incentivati a mettere i loro bolidi in pista e provarli contro altri giocatori.
Scegliere il momento della pubblicazione della demo è certamente frutto di uno studio più “approfondito”. Arrivato il 6 dicembre a titolo gratuito per tutti gli utenti PlayStation 5 e PlayStation 4, My First Gran Turismo lascia quel tanto di acquolina in bocca da poter convincere più di qualcuno a farsi un auto regalo di natale. Si consideri anche la momentanea frenesia degli utenti che stanno ancora festeggiando i 30 anni del brand PlayStation e gli sconti proposti da Sony fino al 17 dicembre su diversi prodotti (Gran Turismo 7 incluso, a 39.99 euro) e si capisce subito che il mix è perfetto.
My First Gran Turismo è un giro di riscaldamento
Avendo bene in mente le ovvie considerazioni di carattere commerciale dell’operazione, e dopo averne descritto i contenuti, trovo interessante mettere qui altri appunti sparsi.
Come potreste già avere intuito, My First Gran Turismo è una versione ‘semplificata’ di Gran Turismo 7. Per quantità di contenuti e meccaniche siamo di fronte a qualcosa meno di una demo. Il gioco ci accoglie in pista offrendo da subito ogni tipo di facilitazione (frenata assistitta, ABS, segnali per curva e frenata, cambio automatico eccetera), dandoci così un ambiente safe dove crescere piano piano e imparare i rudimenti senza doversi troppo preoccupare di eventuali impatti sulla carriera, sui piazzamenti in classifica (sebbene ci siano pure quelli anche qui), sul tuning delle auto, sull’espansione della collezione. È tutto incredibilmente ridotto al minimo indispensabile.
A spiegare la scelta in una recente intervista concessa durante le World Series di Amsterdam è stato Kazunori Yamauchi in persona. Il numero uno di Polyphony ha affermato che l’idea di un progetto simile gli balenasse in mente da parecchio, ma che non avesse trovato il tempo di realizzarla.
Sebbene il franchise goda ancora di buona salute, secondo Yamauchi ad acquistare Gran Turismo sono perlopiù giocatori fidelizzati, già appassionati di guida e motori. Una passione che – dice ancora Yamauchi – in pochi delle nuove generazioni condividono. My First Gran Turismo, afferma, è il suo tentativo di intercettare queste generazioni e mostrare loro – attraverso un approccio graduale – la bellezza del mondo motoristico.
Dalle manovre fondamentali ad altre appena più complesse da provare all’inizio mantenendo attive tutte le opzioni di guida assistita per poi spegnerle una a una. L’intera operazione è un tentativo di insegnare l’ABC del genere a tutti. Si arriva al termine dell’esperienza in un’oretta scarsa – compresi vari retry nelle patenti, ma senza pretese di perfezione – che si conclude con un trailer galvanizzante per GT7.
Nella visione di Yamauchi rientra anche la galleria di informazioni per ognuno dei veicoli in-game: cenni storici e tecnici utili a fornire qualche informazione in più su alcune auto iconiche (come la Toyota Corolla AE86 Trueno o la Porsche 911 modello del ‘81). Kazunori, per concludere, non esclude di potere ampliare la demo per includere magari qualche altro circuito o auto da potersi conquistare, magari con la formula “a rotazione” adottata nel concessionario usato di GT7? Impossibile escluderlo!
My First Gran Turismo non è un’operazione nostalgia né un’operazione simpatia. È una demo che per una curiosa successione di eventi – leggasi anche “precise scelte di marketing” – è arrivata dopo il gioco che si propone di pubblicizzare. È, potremmo dire, un teaser giocabile di un’esperienza decisamente più grande e appagante. Proprio per questo potrebbe risultare di scarsissimo interesse per coloro i quali il mondo del The Real Driving Simulator lo bazzicano da sempre. Per chi invece si è tenuto lontano dal paddock fino a questo momento, My First Gran Turismo rappresenta un invito a lanciarsi in pista approfittando dell’opportunità di poter usufruire delle rotelle di sostegno prima della sfida vera. Funzionerà? Sarà il tempo a dircelo. Un ringraziamento speciale ad Alessandro, Antonio e Kristian, veri esperti di Gran Turismo, per la pazienza e i preziosissimi consigli.
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