Exodus Anteprima V mensile

Cosa hanno a che fare lo spazio profondo, Magic the Gathering e Matthew McConaughey? La risposta è una sola parola: “Exodus”, RPG di ambientazione sci-fi che promette di rivitalizzare il genere grazie a un mondo complesso e pieno di lore realizzato tra alcuni dei migliori talenti narrativi dell’industria videoludica. Rivelato per la prima volta ai Game Awards 2023 nel corso di una presentazione che ha visto protagonista proprio l’attore di True Detective, Exodus è la prima fatica di Archetype Entertainment, studio in-house di Wizards of the Coast che conta tra i propri talenti tre sviluppatori provenienti da BioWare: Chad Robertson, Drew Karpyshyn e James Ohlen, direttore dello studio e lead designer di Exodus.

Un universo di storie

La premessa di Exodus è semplice, quasi banale: in un futuro lontano l’umanità ha da tempo abbandonato una Terra ormai invivibile, salpando per le stelle a bordo di enormi navi chiamate “arche” alla ricerca di pianeti abitabili; non lasciamoci ingannare però: ciò che ruota intorno a uno scenario che fa parte degli archetipi della fantascienza è un modo cesellato con cura sin nei minimi dettagli già da ora. 

Nel momento in cui il gioco inizia, la partenza delle arche fa parte di un remotissimo passato, risalente a più di 40.000 anni prima. Le 67 navi terrestri hanno ormai raggiunto il sistema Centauri, adatto alla vita, guidate dai segnali inviati dai pionieri terrestri. A causa di un fenomeno chiamato “dilatazione temporale”, tuttavia, non tutti i viaggiatori hanno toccato terra nello stesso momento, anzi.

L’arrivo dei primi coloni provenienti dal pianeta blu risale, nella lore del gioco, a decine di migliaia di anni fa, un periodo lunghissimo in cui gli uomini hanno avuto modo di evolversi e cambiare radicalmente, diventando vere e proprie divinità. Gli imperi dei cosiddetti “Celestiali” sono nati e morti e rinati ancora e questi esseri superiori hanno accolto di malavoglia i propri ex simili terrestri sul sistema Centauri.

I Celestiali non vedono di buon occhio gli umani, e anzi in larga parte li disprezzano in quanto versioni primitive di sé stessi, mentre gli umani arrivati in seguito si trovano ad affrontare una difficile ricostruzione in un universo pieno di pericoli che li ha relegati in fondo a una sorta di cosmica catena alimentare. 

Non tutto però è perduto, grazie ai “Traveler”, un gruppo di esploratori indipendenti addestrati a viaggiare nello spazio alla ricerca di reliquie risalenti alle “Guerre di Formazione”, una serie di conflitti tra Celestiali i cui dettagli si perdono nelle nebbie del tempo.

Tra le reliquie si trovano armi e tecnologie avanzatissime, in grado di colmare il divario tra gli umani e i malvagi esseri superiori. Prima tra queste il motore Archimedes, un’incredibile invenzione in grado di rimodellare l’architettura stessa della galassia, permettendo lo spostamento di interi pianeti all’interno di un sistema stellare, riposizionandoli in zone “benedette”, ideali per la vita. 

La straordinaria reliquia in grado di muovere pianeti è ancora capace di alimentare molti corpi celesti nelle loro orbite, tuttavia, nel periodo in cui si svolge il gioco un virus tecnologico conosciuto come “la Tabe” sta lentamente deteriorando tutte le tecnologie più avanzate, inclusi i macchinari che permettono la sopravvivenza del genere umano.

La missione dei Traveler sarà quindi quella di trovare un modo per riparare i motori Archimedes e scoprire tecnologie in grado di contenere i Celestiali, in un viaggio a sua volta reso possibile proprio grazie a una di queste tecnologie: i Cancelli Celesti, una rete di percorsi che collega i vari sistemi dell’ammasso stellare, realizzati da una razza di Celestiali sparita misteriosamente, chiamata Elohim e responsabile anche del sistema di leggi che regolano il vivere civile del sistema Centauri. 

Il nostro viaggio nei panni del Traveler ci permetterà di scoprire il mondo di gioco grazie a un punto di vista privilegiato nel corso di interi millenni, a causa della distorsione temporale, maledizione e benedizione di chi viaggia attraverso i Cancelli Celestiali, che fa sì che un viaggio di poche settimane per noi corrisponda al passare di anni per il resto del mondo.

Un’Odissea d’autore

L’immenso lavoro di creazione del mondo di Exodus non si limita certo a quanto appena detto, che piuttosto ne costituisce solo la punta del proverbiale iceberg. Il lavoro svolto da James Ohlen e Drew Karpyshyn è infatti letteralmente mastodontico, e attualmente viene veicolato al pubblico sia tramite ricchi contenuti narrativi presenti sul sito ufficiale del gioco, sia all’interno di una duologia di romanzi scritti dall’autore di fantascienza Peter F. Hamilton, di cui finora è stato pubblicato solo il primo, dal titolo “The Archimedes Engine”.

Questi due canali rivelano molti più dettagli sul mondo di gioco, tra cui, per citarne solo alcuni, scopriamo l’esistenza di specie animali “risvegliate” e ingegnerizzati per avere un’intelligenza pressoché umana; l’esistenza dei Silicate, misteriose creature minerali in grado di fondersi in simbiosi con alcuni esseri umani garantendo incredibili superpoteri; stazioni di creazione di organi per trapianti in 3d; specie di Celestiali dedite alla coltivazione del terrore nelle proprie vittime, e molto altro ancora.

Dalle menti creative dietro al progetto Exodus, d’altra parte, non potevamo aspettarci di meno, dato che il trio composto da Ohlen, Robertson e Karpyshyn può a tutti gli effetti essere considerato l’anima narrativa della BioWare delle origini, il gruppo responsabile del successo del primo episodio di Mass Effect, di Star Wars the Old Republic, e forse soprattutto i primi episodi di Baldur’s Gate, da cui tutto ebbe inizio e che nacquero proprio intorno a un tavolo da gioco.

Ohlen era infatti il Dungeon Master della che ha dato vita a Baldur’s Gate, una campagna lontana dall’epica “di genere”, con protagonisti fallibili, imperfetti e profondamente umani: Khalid era un combattente con una statistica di forza bassa come la sua autostima, Minsc era un barbaro che aveva l’abitudine di perdere il controllo durante i combattimenti, e così il suo giocatore, Cameron Tofer, inventò Boo, una spalla criceto per supportarlo durante gli scontri…  Questi membri anticonvenzionali del party diedero forma al gioco di ruolo che seguì, conferendo a Baldur’s Gate un’irriverenza che bilanciava le atmosfere cupe e gli intrighi politici. 

L’esperienza con l’universo di Dungeons & Dragons ha portato così Ohlen al timone di Star Wars the Old Republic, un ruolo in cui il designer si sentiva innegabilmente stretto a causa delle pressioni ricevute perché il gioco fosse più simile possibile a World of Warcraft: “Ero il direttore, e quindi avrei dovuto essere quello con maggiore potere decisionale. – dichiarò ai tempi a Game Informer – Ma spesso mi sentivo al comando del Titanic, con la sola possibilità di sterzare di pochissimo la rotta, sempre con enormi sforzi.”

Il viaggio di Ohlsen prosegue così con il lavoro su Shadow Realms, RPG urban fantasy che avrebbe dovuto rappresentare la prima IP originale di BioWare Austin, cancellato per permettere alla software house di terminare il lavoro su Dragon Age Inquisition prima e Mass Effect Andromeda poi, per concludersi intorno all’epoca di pubblicazione di Anthem. È allora, nel 2018, che Ohlsen abbandona la nave e torna lì dove tutto è iniziato, attorno a un tavolo.

La nuova avventura si chiama Arcanum Worlds, una casa editrice dedicata ai giochi di ruolo, e per un anno circa Ohlsen si tiene lontano dal mondo del gaming, così come in parallelo fa un altro esule di BioWare: Drew Karpyshyn, che dedica il suo “anno sabbatico” alla pubblicazione di romanzi fantascientifici.

Nel 2019, finalmente il duo, insieme a Chad Robertson, altro sviluppatore storico di BioWare, danno la notizia di essere approdati in un nuovo studio dal nome Archetype Entertainment in casa Wizards of the Coast, azienda responsabile del celeberrimo TCG Magic the Gathering e soprattutto detentrice dei diritti di Dungeons & Dragons. Un ritorno al passato con la promessa di avere assoluta libertà creativa e di indirizzo sul progetto Exodus, per un approccio i cui risultati sono evidenti già da ora. 

Viaggi e viaggiatori

Se dal punto di vista della lore e del world building Exodus non è certo stato timido, lo stesso non può dirsi per quel che riguarda il gameplay. Dalle brevi sequenze intraviste nei trailer possiamo notare l’influenza prevedibile di Mass Effect e l’approccio prevalentemente action, cui andranno ad aggiungersi probabilmente le classi e le statistiche che costituiranno l’anima RPG del gioco. Anche Exodus prevede la presenza di compagni che accompagneranno il nostro personaggio negli scontri e le cui storie personali si uniranno alla nostra. Attualmente sul sito ufficiale possiamo vedere le informazioni di due di essi, mentre altri tre sono presenti sulla pagina solo come sagome. Il nostro primo compagno sarà Tom Vargas, il personaggio interpretato proprio da Matthew McConaughey, vittima di sperimentazioni militari nonché protagonista del primo trailer di gioco; a lui si aggiunge Elise Charroux, descritta come una “sleeper”, ossia una dei passeggeri delle prime arche, addormentati in criostasi al momento di lasciare la terra e risvegliati millenni dopo. 

Le interazioni con i nostri compagni e le decisioni prese nel corso dell’avventura, assicura il team di sviluppo, avranno un peso fondamentale non solo nel nostro personale viaggio, ma influenzeranno la narrativa e lo sviluppo del mondo di gioco attraverso periodi lunghi millenni, proprio a causa degli effetti della distorsione temporale.

L’infinita quantità di informazioni su Exodus e sul sistema Centauri lascia quindi spazio a una sola, importante domanda: quando potremo giocarlo? La risposta, in assenza di cancelli che ci lancino attraverso i mesi fino alla sua data d’uscita, è purtroppo “non prima di un paio di anni”, dal momento che la data prevista è per ora intorno a quarto trimestre del 2026. Nel frattempo, però possiamo consolarci e prepararci all’avventura con libri, teaser, e ripetendo le parole del credo del traveler: “Navighiamo al limite della velocità della luce, dove il tempo scorre diversamente. Ogni giorno che passa per noi equivale ad anni per coloro che ci lasciamo alle spalle. Con il nostro impegno e il nostro sacrificio scopriamo mondi, seminiamo speranza, disgreghiamo imperi.”