Arcane Stagione 2 Recensione: si chiude il sipario su Piltover e Zaun

Cosa sarebbe potuto essere, “What could have been”, come recita il titolo della canzone con cui si era chiusa la prima di due stagioni di Arcane. Stagione che si era chiusa con un importante cliffhanger al cardiopalma, e che ha trovato risposta soltanto all’inizio della nuova stagione. Un quesito, quello di domandarsi cosa sarebbe potuto essere, che ci potremmo porre dopo aver assistito a qualsiasi scelta, o quasi, che abbiamo visto nel corso dei nove capitoli che compongono Arcane 2, la stagione conclusiva di questa prima serie animata su Netflix che ha raccontato una buona parte delle vicende di Runeterra in League of Legends. Nell’arco di 18 episodi complessivi, e 3 anni di distanza tra una stagione e l’altra (che mettono in evidenza l’invecchiamento grafico della prima, per quanto sia sempre un piacere per gli occhi) si è ora conclusa la storia di VI e Jinx, due personaggi spesso agli antipodi, ma che hanno saputo conquistare il pubblico grazie al loro carisma e introducendoci a una serie di tanti comprimari diversi, ma sempre di spessore, dando a Riot Games e Fortiche Productions la possibilità di dimostrare che dietro League of Legends si cela una lore decisamente ampia e stratificata, oltre che complessa e lenta da sviscerare. Come si sono concluse dunque le vicende che si sono aperte nel 2021, e che solo lo scorso 23 novembre si sono chiuse definitivamente, almeno per questa parte di mondo di LoL, tra Piltover e Zaun?

Arcane Stagione 2: amore, ambizione e Hextech

Sono dunque giunte al termine le vicende che hanno visto come protagoniste VI e Jinx, due ragazzine che abbiamo visto crescere nel tempo della prima stagione e che arrivano all’ampio compimento della loro età ormai adulta nella seconda stagione. Arcane 2 chiude una serie di fili narrativi, principali e secondari, che tuttavia potrebbero trovare sfogo nella prossima creazione seriale di Riot Games, dedicata a un altro spaccato del mondo di LoL, come già annunciato, ma di cui non sappiamo ancora alcun dettaglio. Prima di lasciarvi all’analisi completa di questi nuovi nove episodi, ricostruiamo brevemente quanto accaduto nel corso della prima stagione, dove potreste trovare qualche spoiler.

Già all’epoca opera matura, adulta e in grado di avvicinare anche coloro che non fossero già fan del mondo di LoL, la prima stagione di Arcane aveva regalato importanti momenti di tensione, accompagnandoci attraverso 9 episodi che abbiamo poi scoperto aver disseminato nel loro corso alcuni dettagli ripresi nella seconda stagione. Ma andiamo con ordine: Violet, detta VI, e Jinx sono due sorelle, rimaste orfane di madre subito nell’incipit della prima stagione, e che saranno anche le vere protagoniste in questa prima parte, una disparità a volte pesante a scapito di altri personaggi altrettanto interessanti. Conosceremo infatti anche Catylin, Viktor e Jayce, solo per citare i personaggi centrali di questo primo ciclo di puntate, e saremo introdotti al mondo di Valoran, ai rapporti di forza tra Piltover e Zaun e alla nascita dell’Hextech, la tecnologia che consente di ottenere poteri sovrannaturali. Sarà proprio quest’ultima, usata per caricare un lanciarazzi, a essere utilizzata da Jinx e colpire la sede della Consulta mentre sta votando l’indipendenza di Zaun. Ed è a questo punto che Arcane 2 riprende le fila del discorso.

Ora che abbiamo recuperato quanto accaduto tre anni or sono, tutte le tensioni accumulate all’epoca, le promesse infrante e le difficoltà tra i vissuti dei protagonisti riemergono nuovamente, dando inizio a una serie di eventi che monopolizza le vite di tutti i personaggi principali. C’è qualcosa, però, nei sotterranei della città alimentata dalla Hextech, che sta andando a male. Per salvare coloro che amano, i protagonisti dovranno spingersi oltre i propri limiti, sottolineando come non basti l’amore a essere motore propulsore della propria missione, ma sarà in particolare la loro ambizione a cambiare le cose.

“Sempre con te, sorella”

La seconda stagione di Arcane inizia immediatamente dopo l’attentato di Jinx alla Consulta di Piltover, e con le conseguenze che ha sulla città e sui suoi equilibri. Mentre Zaun scivola in un caos entusiastico per la perdita di un pilastro come Silco e la celebrazione di Caytlin, la reazione dell’elite di Piltover non si fa attendere, dietro le manovre sadiche di Ambessa, che si lascia sopraffare dai suoi peggiori sentimenti e istinti. Si apre così l’epilogo di una lore davvero ricca di colpi di scena. Arcane non ci conduce mai lungo un tragitto chiaro; sa stravolgere aspettative e andare in direzione opposta, scombinando, ma solo in apparenza, le tessere del suo mosaico, che sono al contrario preparate e curate. Questa seconda stagione non spreca mai né linee dialogiche, né conversazioni all’apparenza minuscole e riempitive, che acquistano di senso man mano, impattando l’intera narrazione. Lo vediamo anche nel passaggio tra primo e secondo atto, dove si va dalle ripercussioni della follia di Jinx al prosieguo della storia dei personaggi, sulla falsariga già impostata nella prima stagione dagli scrittori di questa serie.

Non ci addentreremo ulteriormente nei dettagli della narrazione di questa seconda stagione, ma possiamo assicurarvi che Arcane 2 ci offre ancora una volta un dramma legato a doppio filo ai suoi protagonisti, che affondano sempre più nella lotta e nella disperazione, con una profondità degli stessi decisamente strutturata, che mette in mostra la loro intensa tridimensionalità, praticamente impossibile da riscontrare nella maggior parte delle produzioni seriali mainstream. Jinx non porta con sé soltanto caos e distruzione, Jayce non è davvero corrotto dal potere e dall’ambizione, Caitlyn non è una giovane arricchita senza alcuna coscienza del ruolo che deve andare a ricoprire, VI non è una sorella accecata dal dolore e dalla rabbia. In Arcane si incontrano e scontrano figure che lo spettatore ha visto crescere in maniera continua e dolorosa, quanto naturale e piena, rendendo l’ensemble narrativo ancor più umano ed emozionante di quanto si potesse fare.

Il movimento dell’arte sullo schermo

La struttura narrativa e grafica ricalca appieno quanto detto finora: abbiamo di fronte a noi un buon numero di personaggi in Arcane, talvolta troppi da sviluppare e proseguire insieme tutti nelle varie puntate; ne seguiremo dunque solo alcuni in determinati episodi, per dare a ciascuno il giusto spazio e tempo per evolversi. Il risultato complessivo? Un mosaico di tessere narrative che ben si incastrano tra loro, accompagnate da un comparto grafico e musicale decisamente studiato con dovizia di dettagli e minuzia. Arcane 2 è ancor più arte in movimento sullo schermo rispetto alla prima stagione, ancora più fluida e dettagliata rispetto a 3 anni fa, mentre a livello strettamente tecnico è probabilmente la migliore serie animata che sia stata mai rilasciata finora sui nostri schermi.

Anzi, probabilmente se con l’aspetto visivo Arcane decide di assumersi i rischi del caso e presentare qualcosa di nuovo e originale, è con la narrazione che strizza l’occhio al classico. La scelta di suddividere la stagione (di nuovo) in tre parti si è rivelata ottima per creare due storie legate, ma parallele allo stesso tempo, con gli ultimi episodi che fungono da conclusione (o almeno ci provano, in maniera forse troppo fugace e raffazzonata rispetto alla profondità e lentezza di narrazione offerta nei precedenti atti). La classica narrazione di stampo fantasy invece si traduce nella presenza qui di eroi, maghe, personaggi che si sacrificano per il bene comune e un conflitto universale, gli escamotage che abbracciano il fantasy epico. Senza entrare nel dettaglio per evitare spoiler, il finale ci ha fatto in parte storcere il naso per alcuni scivoloni di scrittura, senza dare un vero senso conclusivo a ogni sottotrama, alterando in parte il ritmo narrativo, sempre calzante, ma forse troppo in questa fase di chiusura. L’introduzione del multiverso poi non è chiara, facendolo apparire come sfondo in ogni sceneggiatura, ma senza contestualizzare troppo la storia. Non sappiamo dove e quando siamo, mai saputo. E questo è apparso lievemente claudicante in una storia che fa del dettaglio il suo cavallo di battaglia.

Arcane Stagione 2 ha chiuso uno dei cerchi narrativi della lore di LoL in maniera quasi egregia, al netto di qualche scivolone e frettolosità narrativa purtroppo riscontrata proprio sul finale. La serie di Riot Games e Fortiche Productions fa sicuramente della sua forza l’animazione, dimostrando che alcune storie hanno bisogno della libertà che questa componente riesce a donare loro. Ogni suo frame è una piccola opera d’arte in movimento che prende vita proprio con il linguaggio cinematografico, imparando una lezione importante: nel cinema si mostra prima di tutto, per raccontare. Non basta raccontare soltanto. E per quanto le storyline dei personaggi principali siano profonde e intense, anche quelle secondarie danno ulteriore struttura e ampiezza al respiro narrativo, rendendo questa serie un gioiello quasi del tutto sgrezzato. Una prima presenza nel panorama del mondo seriale da parte di League of Legends davvero interessante e che ci stuzzica a rimanere in attesa di quello che accadrà più avanti, in altre zone di Runeterra.