Il futuro di Xbox è nelle mani di tanti, tantissimi team di sviluppo. Dopo una lunga serie di acquisizioni, infatti, Microsoft è pronta a lanciare una line up di grande rispetto, composta da tanti giochi differenti tra loro, volti a offrire esperienze molto diverse tra loro. In attesa di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, la prima vera, grande produzione che arriva su console e PC si tratta di Avowed, un nuovo gigantesco gioco di ruolo per PC e Xbox sviluppato niente di meno che da Obsidian, uno dei team di sviluppo più quotati al mondo in ambito di role playing game. Il curriculum dello sviluppatore, d’altronde, parla da solo: New Vegas, The Outer Worlds e Pillars of Eternity sono dei prodotti decisamente acclamati da pubblico e critica, dimostrando come la passione del team nato dalle ceneri degli sviluppatori originali di Fallout si incrociasse perfettamente con il talento.
Avowed è però un discorso diverso: l’acquisizione di Obsidian Entertainment da parte di Xbox risale oramai al lontano 2018 e il primo gioco originale pubblicato sotto l’etichetta guidata da Phil Spencer è Grounded, qualcosa di completamente diverso dai giochi di ruolo che tanto avevano fatto innamorare i giochi della software house. Successivamente è arrivato il momento di Pentiment, altra avventura slegata dal passato e dalle produzioni originali. Dopo due grandi esperimenti, comunque riusciti, ora è arrivato il momento di tornare a giocare in casa. E lo fa con una grande avventura, di stampo GdR, che richiama il passato, che abbiamo avuto modo di provare per poco meno di due ore grazie a una preview build a cui Microsoft ci ha concesso gentilmente accesso. E ora siamo pronti a raccontarvi luci, ombre e pregi della nuova, attesa esclusiva Xbox.
Avowed: quadro d’autore!
Obsidian Entertaiment ha sempre sperimentato. È passata dalle lande desolate post apocalittiche di Fallout New Vegas fino al giardino sotto casa con Grounded. In mezzo ancora alcune avventure che sono riuscite a portarci nell’Europa Antica e anche nello Spazio, rispettivamente con Pentiment e The Outer Worlds. Con Avowed invece, Obsidian Entertainment torna alle origini, lanciando un gigantesco gioco di ruolo ambientato però in un mondo fantasy. Non di concezione originale però: le terre selvagge, senza regole e ricche di violenze sono quelle di Eora, già presentate dal team di sviluppo in Pillars of Eternity. Nel mondo di gioco di Avowed, i giocatori impersonano un messaggero, chiamato per indagare su una misteriosa malattia, che sembra essere la causa di un aumento della violenza e della pazzia. Con queste premesse il viaggio si rivela sicuramente essere molto difficoltoso, ma fortunatamente il nostro Emissario è pronto ad armarsi di ogni tipo di arma per poter affrontare il pericolo e scoprire la verità. Questo è l’incipit che introduce i giocatori al nuovo gioco di ruolo, in un contesto fantasy che strizza l’occhio al passato, senza però rinunciare a un tocco di modernità.
Il mondo di gioco di Avowed è un vero e proprio dipinto, un Tintoretto, una pennellata d’autore che mostra tutto il talento creativo di Obsidian. Nel corso della nostra prova, seppur limitata, abbiamo avuto modo di imbatterci in biomi e livelli del mondo di gioco completamente diversi tra loro, tutti estremamente curati. Da una spiaggia desolata dove si muovono i primi passi, passando dalle rovine che nascondono passaggi segreti e ben celati, ma comunque sempre in bella vista in un mondo o nell’altro, tutto si lega fino a creare una sorta di quadro in movimento. Avowed è un open world, questo il gioco non dimentica mai di dircelo, ma il vero talento degli sviluppatori resta ovviamente la grande qualità nella realizzazione degli ambienti di gioco, che trasudano vita da ogni angolo. Oltre agli ambienti di gioco, ovviamente, a rendere il tutto ancora più bello è la presenza dei companion: nel corso dell’avventura, infatti, il party dell’Emissario potrà arricchirsi di diversi personaggi, che aiuteranno il protagonista nella ricerca della sua verità e nel proseguimento delle quest. Tanti, tutti ben caratterizzati e forse anche un po’ stereotipati in alcuni casi, ma comunque mai noiosi e soprattutto ben integrati nel tessuto narrativo del gioco.
Avowed è un grande GdR fantasy
Fin dalla sua presentazione, Avowed è stata additato come una sorta di The Elder Scrolls. Un paragone che in tanti hanno trovato coerente, per diversi motivi: la produzione Obsidian Entertainment ha infatti diversi tratti in comune con le produzioni Bethesda, a partire ovviamente dal setting fantasy e dal grande panorama di NPC che popola le terre di gioco. Le somiglianze però finiscono qui. Già, perché sotto l’apparenza, in realtà, il nuovo gioco nasconde qualcosa di molto diverso. A partire dal sistema di classi, fluido e soprattutto dall’incrocio con le varie abilità del protagonista. Nel corso dell’avventura, infatti, saremo chiamati a padroneggiare più armi e più tecniche di combattimento, che combinano il melee (ovvero gli scontri in mischia, come per esempio spade e pugnali) con la magia. Durante la demo, purtroppo, abbiamo avuto modo solamente di assaggiare questo aspetto, complice ovviamente la breve sessione di gioco che abbiamo avuto modo di testare. I primi feedback però sono decisamente positivi e spicca sicuramente la possibilità di cambiare i vari set di armi per l’attacco in corsa, riuscendo così ad adattare lo stile di gioco in base alle varie situazioni.
Il sistema di combattimento, seppur con del potenziale, risulta però secondario rispetto al vero, grande pregio di Avowed, ovvero la sua struttura di gioco. Non ci riferiamo ai dialoghi, che forse in realtà restano una parte abbastanza debole, né alla sua trama, che comunque non ha nessun tipo di effetto wow, tutt’altro. Quello che ci ha davvero conquistati è il suo game design: niente di innovativo o così clamoroso da far gridare al miracolo, ma più un’ottima combinazione di ciò che abbiamo già visto nei giochi Obsidian, ma con un twist decisamente interessante. In primis c’è l’approccio alle quest: viene mantenuta la classica ossatura che ci permette di scegliere che tipo di comportamento e di strategia da utilizzare durante le missioni. Meglio passare inosservati davanti a un branco di nemici oppure è preferibile scegliere la strada della violenza, con tutto ciò che ne consegue, sia a livello di rischio che di ricompensa? La decisione è tutta nelle nostre mani. In aggiunta, le missioni sono varie e divertenti e riescono comunque a convincerci della bontà della loro scrittura. Non di rado accade di imbattersi in quest secondarie durante la principale ed è nostra decisione se seguirle oppure no. Nel corso della nostra prova, in una sub quest, siamo dovuti andare alla ricerca di una chiave. Una missione abbastanza impegnativa, seppur sulla carta semplice, che ci ha spinti a esplorare ogni angolo di quella porzione ridotta della mappa. Ed è qui che il level design di Obsidian riesce a convicerci: il mondo di gioco sembra vivo e nasconde più di un segreto. Spesso è necessario esplorare con attenzione ogni anfratto per trovare una strada o più semplicemente la risoluzione di una quest. Insomma, le carte in regola per avere un mondo di gioco il più realistico possibile ma soprattutto divertente ci sono tutte. Il problema è capire quanto durerà questo incantesimo: se davvero il livello qualitativo resterà alto come per tutte le ore della prove, Avowed è pronto a regalarci una grande avventura.
Bello da giocare… e anche da vedere?
A differenza di ciò che potevamo pensare, Avowed è anche bellissimo da vedere grazie alla sua veste grafica. Abbiamo avuto modo di provare il gioco di ruolo fantasy targato Obsidian su PC via Steam e il risultato è decisamente incredibile. Graficamente il mondo di gioco sembra vivo, con colori vividi e reali, con sfumature ed effetti grafici decisamente convincenti. Bene anche la risposta del gameplay: gli NPC sono doppiati in maniera naturale, i riflessi di luce funzionano (anche grazie all’implementazione del ray tracing) e in generale non si ha mai la sensazione di essere davanti solo a un videogioco. Certo, il foto realismo non è l’obiettivo della produzione Obsidian Entertainment, ma la qualità grafica raggiunta è decisamente soddisfacente. A livello di gameplay, la prima persona è sicuramente la visuale che funziona meglio e nasconde anche una certa serie di problemi a livello di animazioni. Il gioco, pur essendo dotato infatti dell’opzione per poter giocare in terza persona (nascosta nei menù e non facilmente accessibile come per esempio proprio nelle produzioni Bethesda) non riesce a rendere al 100%. Un esempio è la classica animazione del salto: in prima persona i vari problemi legati alla corsa e proprio allo stacco delle gambe sono abilmente nascoste, mentre passando a una visuale in terza persona si ha la sensazione che il protagonista pattini sul ghiaccio. Non è ovviamente una novità: appare chiaro che il team di sviluppo, come in tanti altri precedenti, abbia lavorato esclusivamente sull’ottenere un ottimo risultato proprio in First-Person e l’immersione nel gioco ne è la conseguenza. In terza persona ne risentono anche le performance: i cali di frame rate sono infatti visibili a occhio nudo e ne abbiamo sperimentati alcuni, soprattutto in ambienti molto grandi, che tendevano ad accentuarsi proprio sfruttando la visuale non nativa. Siamo abbastanza certi che nei prossimi mesi Obsidian lavorerà per far sì che queste performance vengano riviste, così come alcune animazioni e dettagli che verranno sistemati poco prima del lancio. Essendo infatti una versione beta, ci limitiamo dall’impartire qualsiasi tipo di giudizio definitivo sul versante tecnico.
Sarebbe comunque una bugia affermare che non siamo soddisfatti da ciò che abbiamo visto nel corso del gioco. L’esibizione tecnica di Avowed è sicuramente convincente, ma ciò ovviamente non esclude alcuni problemi che andranno rivisiti. Uno dei più gravi, a nostro avviso, è sicuramente quello dei menu di gioco: pur essendo decisamente chiari, la loro navigazione resta abbastanza complessa sfruttando il pad. Se su PC il problema si risolve usando mouse e tastiera, discorso diverso invece è legato alle console, dove la maggior parte (se non la totalità) degli utenti utilizza un pad. Tante, forse troppe schede, difficilmente navigabili con tranquillità e spesso occorre più di un tentativo prima di trovare le risorse di cui abbiamo bisogno. Sicuramente un problema minore, che fortunatamente non si abbatte però sul resto della user interface: radar, posizionamento delle quest, icone dei nemici e HUD sono decisamente più chiari in movimento ed è un aspetto decisamente positivo, soprattutto considerando la grande quantità di informazioni che il gioco ci getta addosso continuamente.
Avowed è una grande avventura fantasy: la trama forse non sarà il suo forte, ma il mondo di gioco, il level design e la splendida realizzazione delle quest, elementi che uniti a un combat-system davvero ben realizzato, rendono il nuovo gioco di Obsidian Entertainment un serio candidato a diventare uno dei titoli più interessanti del prossimo anno. Il viaggio con Avowed è appena all’inizio, ma non neghiamo che ne vorremmo ancora di più. Non vediamo dunque l’ora di ripartire, per scoprire tutto ciò che accadrà durante il viaggio dell’Emissario. Il 18 febbraio 2025 sembra però fin troppo lontano: riusciremo a resistere?