Prosegue l’onda lunga di critiche rivolte a studi di sviluppo rei, secondo gli accusatori, di assecondare “l’ideologia woke”. Se lo tsunami degli ultimi anni non ha risparmiato nessuno, l’ultima estate è stata particolarmente vivace da quel punto di vista. Tra gli ultimi bersagli, anche Ubisoft, che, tra Assassin’s Creed: Shadows e Star Wars: Outlaws, ha dovuto sorbire una doppia razione di insulti. E non entriamo nemmeno in terreno Sweet Baby Inc., altrimenti l’articolo finirebbe fra tre numeri di V.
In uno degli ultimi attacchi indirizzati a Ubisoft è rimasta coinvolta persino CD Projekt RED. Succede che a inizio ottobre, circa un mese dopo l’uscita di Outlaws e con la frenesia “anti-woke” ancora nel pieno, lo YouTuber Endymion sostiene di avere ricevuto informazioni riservate circa la situazione interna a determinati studi: in Ubisoft non se la passano bene, ma pure CDPR merita di stare all’indice. Il motivo? Assunzioni e avanzamenti di carriera sarebbero, a suo dire, dettati dalla volontà di rispettare i principi DEI (Diversità, Equità, Inclusione) più che dal semplice merito. In virtù di ciò, continua, molti talenti sarebbero in fuga dallo studio. Una situazione che, sostiene ancora lo youtuber, rischierebbe di compromettere la buona riuscita di giochi molto attesi.
Ora, di solito tali schermaglie social funzionano a senso unico, con video e post pubblicati da utenti e content creator che si riconoscono più o meno esplicitamente (e consapevolmente) in una precisa corrente politica e di pensiero, ma senza quasi mai ricevere risposta dai soggetti presi di mira. Non questa volta, però, perché a Michael Nowakowski, co-CEO di CDPR al fianco di Adam Badowksi, sono saliti i proverbiali cinque minuti.
Con un retweet, l’executive e developer ha voluto rispondere non solo a Endymion, ma anche ai tantissimi user e content creator che sembrano andare appresso a determinate narrazioni. “Di questi tempi pare che ognuno possa dire stupidaggini e tirarne fuori storie fatte e finite”, esordisce Nowakowski, prima di procedere a smontare punto per punto le affermazioni dello youtuber. Altro che dimissioni dei dev, sostiene Nowakowski: il tasso di persone che dicono addio allo studio pare sia ai minimi storici. E riguardo le assunzioni guidate dal DEI? “Assumiamo sulla base del talento e dell’expertise, e basta”, dice ancora il CEO.
Insomma, Nowakowski mette un punto affermando tra le righe che ci sia un limite a tutto, anche alla fame di polemica che sembra attanagliare la pancia di quella fetta di community che ha trovato in questa nuova crociata contro “il woke” il mulino a vento. Basterà? Temiamo di no, ma era importante che qualcuno per primo dicesse “basta”.
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