Penso che pochissime persone possano affermare con certezza di non aver mai sentito parlare di Clock Tower un gioco che รจ riuscito a far epoca e sdoganare contenuti horror sulle consolle dell’epoca. Parliamoci chiaro, l’horror non era per niente una novitร nei giochi home computer e senza scomodare Friday 13th (che c’era anche sul Nes) i possessori di Amiga e PC avevano giร visto Waxworks e tutta l’epopea della Horrorsoft. Tuttavia la serie di Hifumi Kono presenta tutta una serie di caratteri veramente interessanti e consegnati alla storia dei videogiochi nella loro forma piรน secca, asciutta e reale. Clock Tower Rewind recupera il primissimo episodio della serie uscito nel 1995, episodio che, in teoria, non ha mai lasciato i confini del Giappone se non per delle traduzioni fatte da volenterosi utenti ed applicate a cassette SNES pirata ora perรฒ possiamo giocare in italiano.
Clock Tower Rewind: un horror vero e complesso
Il gioco ci mette nei panni di Jennifer Simpson, una quattordicenne che risiede nell’Orfanotrofio Granite a Romsdalen, in Norvegia. Insieme alle sue amiche Laura Harrington, Anne e Lotte, anch’esse orfane dello stesso istituto, viene adottata nel settembre 1995 da Simon Barrows, un ricco che vive in un eremo in una sontuosa residenza nota come la magione Barrows. Le ragazze, accompagnate dalla loro insegnante Miss Mary, vengono introdotte nella magione, dominata da un’imponente torre dell’orologio (che sarร protagonista piรน di quanto si possa immaginare) e circondata da una densa foresta. Dopo essersi sistemate nel salone principale, Miss Mary si allontana per convocare il signor Barrows. Tuttavia, dopo un’attesa prolungata, Jennifer decide di investigare e qui prendiamo il controllo della protagonista senza sapere bene cosa fare, si tratta di bighellonare, provare il punta e clicca (che per l’epoca sullo Snes era una stupenda sorpresa) e uscire dal salone principale. Lasciando la stanza, sente un urlo dal grande salone e, tornando indietro, si scopre che le luci sono spente e le sue amiche sono scomparse. A questo punto ci immergiamo nell’avventura ed inizia l’esplorazione della magione che seppur non grandissima รจ piena di luoghi inaccessibili all’inizio che sbloccare non รจ per niente facile, andiamo infatti dal recupero di una semplice chiave fino ad un salto fatto in preda all’adrenalina mentre siamo in fuga con i cattivi alle calcagna!
Gran parte di Clock Tower Rewind sarร proprio la fuga da questo personaggio che tenterร di ucciderci ogni volta che ci trova, a volte lo incontreremo casualmente mentre altre saremo noi a provocare la sua entrata in scena fondamentale per altro per sbloccare alcune parti del gioco. Per non finire trafitti dalle sue enormi forbici che insieme a lui ricordano una montagna di horrorย con pupazzi animati (Chucky sei tu?) dovremo affrontarlo premendo a ripetizione il panic button. Questo tasto ci servirร ogni qualvolta verremo aggrediti o ci troveremo in difficoltร , tuttavia funziona soltanto fino a che il riquadro che contiene il volto della protagonista non diventa rosso, a quel punto non potremo che soccombere ameno di non riposarci inginocchiandoci per un po’ con l’apposito tasto. Devo dire che questo tasto unico era uno dei pochi punti deboli del gioco ed in questa versione contemporanea rimane tal quale, anche premendo rapidamente infatti rischiamo essere uccisi o peggio che Bobby punti direttamente le forbici contro di noi uccidendoci all’istante un bug presente nell’originale e non risolto. L’interazione con gli oggetti e con l’ambiente non รจ sicuramente il punto di forza del titolo, gli oggetti sono pochi e tutti fondamentali, per altro li possiamo trovare in posti diversi partita dopo partita e proprio questo, unito alla caratteristica piรน importante del gioco, ovvero la quantitร incredibile di finali dell’epoca: ben nove, a renderlo la leggenda che tutti conosciamo.
Ai collezionisti piacerร
Clock Tower Rewind con le sue caratteristiche รจ un vero gioco per tutti puรฒ sia nella sua versione originale che in quella rivisitata dove perรฒ, avendo finito il gioco in tutti i modi possibili ed immaginabili non ho trovato differenze significative anzi, sembra di essere proprio davanti all’emulatore del titolo ma con qualche inspiegabile rallentamento e crash in piรน. Ma lasciamo queste quisquilie tecniche ad altri e torniamo al gioco la cui fruizione non รจ molto diversa dal leggere un libro o dal guardare un vero horror tanto che cercheranno anche di trasporlo al cinema senza successo per anni. ร infatti un compendio di citazioni che vanno da Dario Argento (gettonatissimo dal creatore del gioco) agli horror giapponesi meno noti come Hausu o l’americano Basket Case oltre che essere un vero e proprio elogio della lentezza e della suspence. I jumpscare si susseguono uno dietro l’altro e qualche volta saranno anche letali, compiere o non compiere un’azione, come liberare i corvi, avranno un impatto decisivo sulla continuazione del gioco e sul finale, mai niente viene forzato, per farvi un esempio durante tutta una serie di partite fatte all’epoca non incontrai mai Simon Barrows e scoprรฌ della sua esistenza all’interno del gioco soltanto nei primi tempi di internet. I finali, giร , quei maledetti finali che allungano la longevitร del gioco in maniera incredibile, cosa dovrรฒ fare mai per vedere quello A? Si puรฒ salvare Lotte? Il tutto deciso se ad un certo punto decidiamo o meno di guardare da una finestra.
Poco altro c’รจ da aggiungere se non il fatto che i contenuti extra sono davvero pochi e che questo revival del gioco farร contenti i collezionisti ma difficilmente porterร nuova utenza e nuova vita ad una serie che si รจ interrotta nel 2002 a patto di non considerare lo spin-off piรน o meno riuscito Haunting Ground. L’intro animata รจ di buona qualitร ma differisce in maniera importanteย dalla grafica e dal sonoro originale, tanto che non potrebbe essere apprezzata dai piรน, lo stile infatti รจ estremamente moderno, forse troppo. Anche i comandi nonย sono stati per niente rivisti, il panic button funziona ancora male e si poteva, almeno su PC, dare la possibilitร di giocare con il mouse. La funzione rewind, che in teoria dovrebbe permetterci di tornare indietro per cambiare determinate azioni fatte รจ quanto di piรน scomodo si possa partorire in tal senso, anche se funzionasse bene sarebbe comunque difficile capire, senza sbirciare sui internet fino a dove dobbiamo riavvolgere il nastro per cambiare il nostro destino. Ci sono inoltre una serie di problemi con i salvataggi che piรน volte mi hanno costretto a riavviare il gioco dall’inizio perchรฉ ero rimasto bloccato o perchรฉ Scrissorman diventava invincibile e non vi era verso di contrastarlo.
In definitiva Clock Tower Rewind non aggiunge davvero nulla al prodotto originale se non qualche piccola cosa per nulla indovinata. Detto ciรฒ il gioco resta comunque mitico e degno di essere tramandato ai posti anche con operazioni come queste che alla fine potrebbero riportare vitalitร ad un filone, quello dell’avventura horror che ormai รจ secco da troppo tempo se non per qualche lampo indipendente. Certamente i collezionisti faranno a gara per accaparrarsi le versioni piรน costose di questo titolo perchรฉ alla fine siamo di fronte ad una leggenda e tutto quello che รจ leggenda merita di essere collezionato.