Ogni autunno si ripresenta, immancabile, l’appuntamento con Just Dance, volto a colorare il grigio stagionale con i suoi look sgargianti, i suoi personaggi memorabili e, naturalmente, i suoi caratteristici passi di danza. Nel corso degli anni non gli sono mancati rivali ed epigoni, che tuttavia non possono scalfire l’ormai granitica utenza di ritorno e l’enorme libreria di brani disponibili, oramai saldamente (al netto del consueto walzer delle licenze) all’interno del proprio sistema in abbonamento aggiuntivo, rinnovato nel 2023 con l’istituzione di un vero e proprio servizio live service che fa da hub centrale al sistema. Abbiamo avuto modo di provare estesamente Just Dance 2025 Edition e siamo ora in grado di dirvi come si posiziona questa nuova versione all’interno della serie e se merita più o meno dei predecessori.
Just Dance 2025 Edition aggiorna, ma non rinnova
Mettiamo le mani avanti e premettiamo che se dopo sedici incarnazioni pensate che Just Dance abbia bisogno di una svecchiata o quantomeno di rinnovare la sua formula, beh, resterete delusi, perché l’intenzione del team di sviluppo è stata chiaramente quella di rimpinzare questa nuova edizione di ottimi brani migliorando qualcosina qua e là, ma senza novità rivoluzionarie. Di fatto, una volta acquistata la 2025 Edition, questa si adagerà sulla precedente come un indolore aggiornamento, sbloccandone la nuova playlist e integrandosi con le edizioni 2023 e 2024 (se possedute) e con l’eventuale abbonamento al “+” già in corso. Non si tratta, a tutti gli effetti, di un nuovo gioco ma di un ricchissimo pacchetto di brani che porta con sé alcune revisioni tecniche e alle modalità di gioco.
La base, anche in questo Just Dance 2025 Edition, è sempre quella di seguire e conseguire movimenti a ritmo proposti specchiati dagli avatar a schermo: l’obiettivo sarebbe seguire il più possibile le coloratissime coreografie proposte, con tutto il corpo (o parti di esso, a seconda della coreografia stessa) anche se, in realtà, l’unico movimento che conta è quello della mano deputata a tenere il joy-con (o il controller di movimento ausiliare, come un telefono cellulare con l’apposita app installata). Questo al netto dei pochi brani che prefigurano un’azione diversa da quella standard, ad esempio le canzoni “ballabili” da seduti, come quella ispirata a La Sirenetta. La precisione di movimento è fondamentale e non si può “barare” e il sistema è abbastanza preciso (per quanto non millimetrico), ma anche malleabile, consentendo vari livelli di gioco e impegno, sia che si ricerchi la perfezione nel movimento, quella nella coreografia completa o il semplice divertimento disimpegnato. Da segnalare, inoltre, che per alcuni (pochi) video sono disponibili coreografie diverse a seconda del livello di abilità del giocatore.
Altro elemento di merito è l’integrazione effettiva della funzione – finora sperimentale – di poter utilizzare il telefono cellulare non solo come controller aggiuntivo (possibilità comoda a livello logistica ma scomoda a livello di ergonomia) ma anche come rudimentale camera che legge i movimenti, permettendo così di ballare senza dover tenere nulla in mano; c’è bisogno di un salotto ampio e una certa distanza dallo schermo, e il sistema recepisce un solo ballerino per volta, ma è comunque una feature molto benvenuta, per quanto ancora migliorabile.
Le varie coreografie e i singoli passi sono sempre ottimamente studiati per avere un tema portante, anche in vista di una certa accessibilità, avendo al contempo ben presenti il genere e ritmo del brano oltre all’eventuale coreografia originale. Da sempre alfiere della diversità e dell’inclusività, Just Dance presenta ora personaggi e avatar sempre più variegati e per tutti, e il tutto si ripercuote anche sui video: tra l’altro “BANG BANG! (My Neurodivergent Anthem)” è una ‘mappa’ speciale, prodotta in collaborazione con Galantis e l’ERG sulla Neurodiversità, per sensibilizzare sul tema dell’ADHD.
Po-po-poker face
Con una certa pratica potrete imparare sia passi originali che quelli effettivamente visti nei video musicali originali, peraltro con una certa soddisfazione. I movimenti si imparano un poco alla volta, la curva di apprendimento è semplice e alla portata di chiunque voglia un minimo impegnarsi e il divertimento è garantito, con numerose attività possibili e fino a 6 giocatori in multiplayer locale. Non è ancora stato ristabilito (e ci chiediamo se lo sarà mai, a questo punto) il Dance Floor preesistente al nuovo corso della saga, in cui ci si sfidava con ballerini di tutto il mondo su canzoni a rotazione. Purtroppo si è un po’ perso il senso della community di JD, elemento maggiormente portante fino a qualche tempo fa, mentre ora sembra l’attenzione sia più focalizzata sul gioco in locale. Prendiamo ad esempio la modalità Sfida, che propone una competizione con gli amici in presenza, o la rinnovata modalità Allenamento, che tiene traccia delle calorie bruciate mentre si balla: un ottimo modo per iniziare una routine di fitness. Cosa, che di fatto, rende il gioco una delle migliori app per il gaming fitness, per quanto non sia nata per questo.
Come da tradizione, di base è possibile scegliere tra una quarantina di canzoni esclusive di quest’edizione, di vario genere e difficoltà, affrontabili con una grande selezione di modificatori e, naturalmente, anche in compagnia, sia localmente fino a sei giocatori che online, sia creando stanze private online che partecipando a sessioni pubbliche in rete con alla base una gigantesca discoteca virtuale, ma anche multiplayer competitivi, sia contemporanei che asincronici.
Sono presenti tutta una serie di sfide (personali, multiplayer e online) con anche le relative ricompense: i percorsi stagionali sono ben pensati e ricchi di invoglianti traguardi per gli amanti dei collezionabili grafici.
Essendo fondamentalmente un aggiornamento, i menù sono quelli della precedente edizione, e sarebbe ormai il caso di rivederli in maniera più organica, magari modulare a seconda delle preferenze dei giocatori: a volte per giungere alle proprie modalità o playlist preferite c’è bisogno di diversi passaggi e anche il sistema di ricerca interno potrebbe essere più smart, presentando meglio, ad esempio, le categorie dei brani. L’integrazione delle varie annate poi sta diventando confusionaria, senza alcuna volontà inoltre di convalidare la possessione delle annate precedenti al 2023, per le quali bisogna caricare ancora il gioco “a parte” o recuperarne i brani tramite il +, se attivo… cosa quasi obbligatoria, per sfruttare al meglio l’estesissimo parco brani “legacy” della serie. Una novità è il possibile acquisto di pacchetti tematici legati al passato in genere o artisti, più che annate, al costo di 10 euro l’uno, e che restano sempre sbloccati, idea interessante ma della quale bisogna vedere l’evoluzione.
La Playlist di Just Dance 2025 Edition
Qui di seguito trovate la lista delle canzoni presenti in Just Dance 2025 Edition al lancio: oltre a queste potete naturalmente contare su quelle a rotazione stagionale e su quelle catalogo Just Dance+, ovviamente. La selezione è buona e varia, senza dubbio, presentando grandi classici (un paio, dato lo slancio poco “ballerino”, anche inaspettati) e novità di richiamo, con in più la singolare canzone celebrativa di Spongebob (praticamente unica novità dedicata al pubblico infantile) e la grande collaboration con Ariana Grande, della quale vediamo l’inclusione di ben cinque brani. Una buona selezione, ma non la migliore vista negli ultimi anni a livello di “Fiesta” e varietà.
Tra l’altro, l’apprezzabilissimo e inusitato sforzo di creare una vera e propria storyline all’interno della saga partendo dagli avatar storici introdotta nelle edizioni 2023 e 2024 non vede seguito in questo nuovo 2025: le citazioni e gli omaggi alla lore sono sempre presenti, ma non c’è più un percorso di canzoni legato da una storia vera e propria, peraltro lasciata in sospeso, l’anno scorso… speriamo la cosa riesca ad avere un seguito perché, per quanto ancillare, perderla vuol dire che è stato tagliato un ramo secco dal punto di vista produttivo e non c’è stata voglia di investire ulteriormente su una feature comunque divertente e interessante, benché magari complessa a livello di risorse… risorse che, comunque, non sembrano essere state allocate altrove, a dirla tutta: il livello tecnico dell’operazione è lo stesso di sempre, nel bene e nel male.
- Yes, and? – Ariana Grande
- The boy is mine – Ariana Grande
- We can’t be friends (wait for your love) – Ariana Grande
- One Last Time – Ariana Grande
- Break up with your girlfriend, i’m bored – Ariana Grande
- Stop This Fire – NIUS
- Control Response – Hyper
- Halloween’s Here – The Just Dance Band
- Move Your Body – The Sunlight Shakers
- Sunlight – The Just Dance Band
- Sleigh Ride – Mrs. Claus and the Elves
- Basket Case – Green Day
- Whenever, Wherever – Shakira
- Unstoppable – Sia
- Vogue – Madonna
- Party In The U.S.A. – Miley Cyrus
- Yeah! – Usher feat. Lil Jon
- Poker Face – Lady Gaga
- My Heart Will Go On – Céline Dion
- exes – Tate McRae
- Paint The Town Red – Doja Cat
- Lovin On Me – Jack Harlow
- LUNCH – Billie Eilish
- Payphone – Maroon 5 feat. Wiz Khalifa
- Espresso – Sabrina Carpenter
- In Your Eyes (Remix) – The Weeknd feat. Doja Cat
- Pink Venom – BLACKPINK
- Training Season – Dua Lipa
- The Lion Sleeps Tonight (Wimoweh) – The Tokens
- Play Date – Melanie Martinez
- Padam Padam – Kylie Minogue
- In the Shadows – The Rasmus
- Dubidubidu (Chipi Chipi Chapa Chapa) – Christell
- Sweet Melody – Little Mix
- Chattahoochee – Alan Jackson
- You Love Who You Love – Zara Larsson
- BANG BANG! (My Neurodivergent Anthem) – alantis
- Calabria 2007 – Enur feat. Natasja
- Something I Can Feel – Mandy Harvey
- Mi Gente Lo Siente – Don Elektron & Gotopo
- SpongeBob’s Birthday – Groove Century
Se non avete mai giocato a Just Dance o tornate alla serie dopo anni di lontananza, la 2025 Edition saprà sicuramente conquistarvi, con la sua grafica colorata, le sue ricche playlist, le ottime coreografie e modalità single e multi player locali ben pensate. Chi è un fan del brand, allo stesso modo, lo troverà imperdibile, in virtù anche di una ottima (per quanto singolare) scelta musicale, ma sicuramente proverà un certo senso di amaro in bocca per l’approccio un po’ troppo “conservativo” che non solo non aggiunge nulla di davvero nuovo, ma non reintegra nemmeno feature o elementi del passato richiesti dalla community. Certe asperità rimangono (i menù sono oramai farraginosi da navigare) e il modello in abbonamento supplementare funziona, ma a un costo che suona come un esborso aggiuntivo obbligatorio piuttosto che piacevole upgrade. Balliamoci su, attendendo però qualcosa di più dall’edizione 2026.