Guerilla Games parla della nascita di Horizon: Zero Dawn

Indubbiamente questi giorni che si susseguono sono molto caldi e pregni di notizie per il gioiello di casa Sony, Horizon: Zero Dawn, il quale, ora dopo ora, viene arricchito con sempre più dettagli che incrementano sensibilmente l’interesse e la curiosità sulle potenzialità del titolo. Infatti, recentemente, vi avevamo informato sulle parole di Mark Norris, produttore esecutivo del gioco, che spiegava le motivazioni che hanno portato il team a non implementare il multiplayer, e, proprio nella giornata appena trascorsa, vi avevamo parlato della scelta di Guerrilla Games di preferire la densità rispetto alla grandezza della mappa, data la natura Open World del titolo. Ebbene, è di oggi invece la notizia delle dichiarazioni dell’executive producer del gioco, sempre lui, il nostro Mark Norris, che spiegano la nascita e l’evoluzione del progetto, sottolineando come inizialmente il titolo sarebbe dovuto essere un First Person Shooter.

in quest'immagine possiamo contemplare Eloy, protagonista del titolo, cercare di distruggere l'imponente macchina nemica
In quest’immagine possiamo contemplare Eloy, protagonista del titolo, cercare di distruggere l’imponente macchina nemica.

Insaziabile di diffondere notizie su Horizon: Zero Dawn, Mark Norris ha continuato dicendo che per tutta Guerrilla Games è stato effettuato un bando, in cui ogni singolo membro dello staff esponeva le proprie idee e considerazioni sul gioco da creare; non solo gli sviluppatori, ma anche personale marginale al progetto che effettivamente non avrebbe mai lavorato attivamente sul titolo. Norris spiega che questa pratica è caratteristica peculiare degli olandesi (Guerrilla Games è di Amsterdam), in quanto essi risultano essere particolarmente democratici e pretendono che tutti forniscano una propria considerazione, in modo tale da essere quanto più uniti possibile durante la fase di sviluppo. Inoltre, egli, ha proseguito sostenendo che durante la fase di pre-produzione sono state prese in considerazione tutte le idee possibili, infatti non tutti i membri del team avrebbero voluto un gioco in terza persona, un Open Word o addirittura un Racing Game, ma, quando prese forma l’idea di Horizon: Zero Dawn, tutti, chiarisce Norris, sapevano che sarebbe stato il progetto giusto e quello su cui puntare. Il bando, spiega Mark, non aveva l’intento di identificare un individuo con un’idea brillante, perchè quello non è il giusto processo creativo con cui si sviluppa un titolo, ma lo scopo era quello di ideare un gioco con lo sforzo collettivo del team, e così è stato. Tutti, conclude il produttore esecutivo, in qualche modo hanno contribuito, è impossibile dire che il gioco sia stato realizzato da una persona, perchè non fa parte della visione di Guerilla.
Voi cosa ne pensate di queste interessanti parole dell’executive producer? Ritenete che tutte le software house dovrebbero adottare un sistema così democratico per ricercare l’idea da realizzare? Oppure credete che sia giusto lasciare il potere decisionale solo a chi realmente competente?

 

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