La settima stagione di My Hero Academia mi ha mandato il cervello (e il cuore) in frantumi. Piรน volte. Lo sapevo giร che il blocco finale dellโopera di Horikoshi-sensei mi avrebbe fatto questo effetto, ma ora che siamo giunti, ormai, alla fine della storia diventa sempre piรน difficile tenere a bada le emozioni. Del resto, ho sempre avuto un rapporto molto intimo con My Hero Academia. Senza girarci troppo intorno, reputo il lavoro del mangaka uno dei piรน curati e della componente anche morale molto profonda, e in tal senso ho sempre pensato che la figura di All Might sia stata una trovata veramente geniale, proprio perchรฉ riesce a simboleggiare tutto questo.
E, manco a dirlo, la settima stagione si รจ conclusa proprio con All Might, sempre piรน il simbolo e il cuore di una storia che ha avuto il merito di crescere e migliorarsi, stagione dopo stagione, abbandonando sempre piรน i colori accesi dei primi anni fino a sprofondare in unโoscuritร opprimente e asfissiante. Questa assonanza cromatica vive in simbiosi con la natura dei contenuti, sempre piรน โdarkโ, crudi, violenti, che hanno letteralmente soverchiato tutta quella luminosa innocenza dei primi anni, andata ormai definitivamente perduta. La settima stagione รจ stata proprio questo: una gigantesca e spietata lotta continua, tra sangue, lacrime e tanto dolore, culminata perรฒ un poโ cosรฌ come tutto era iniziato, in attesa del gran finale previsto per il 2025.
Chiaramente, in questo articolo potrei essere costretto a fare qualche piccolo spoiler e, dunque, se non siete in pari con gli episodi, magari recuperate la recensione in secondo momento.
My Hero Academia 7: una lunga danza mortale
Il blocco narrativo di questa settima stagione dellโanime non ha mai abbandonato il filone dello scontro finale tra gli heroes e le forze del male, capitanate da un All For One finalmente in prima linea e da uno Shigaraki Tomura ormai sempre meno consapevole di se stesso ma, al contempo, sempre piรน pericoloso. Chiaramente, questo ha portato, per forza di cose, a un ritmo della narrazione serrata e appassionante, che ha lasciato veramente pochissimo spazio a momenti morti e passaggi meno importanti. Ciรฒ ha reso ogni episodio a dir poco spettacolare, e non soltanto per via dei tantissimi e pirotecnici scontri che si sono susseguiti durante tutta la stagione, ma anche perchรฉ ogni episodio ha saputo toccare corde diverse, andando cosรฌ a comporre una melodia malinconica ma maledettamente necessaria e meravigliosa.
Come il minaccioso ed eccitante canto delle sirene, la settima stagione di My Hero Academia ha sussurrato per tutto il tempo che la fine รจ ormai vicina e, nel farlo, si รจ preoccupata di cercare di mettere a posto tutte le cose lasciate in passato, riuscendo nellโintento nella stragrande maggioranza dei casi. I ventuno episodi da cui รจ composta questa settima stagione hanno rappresentato una sorta di resa dei conti continua, un continuo scontro con il passato alla ricerca di un futuro migliore. Cโรจ stato spazio per tutti: per Dabi e Endevor, per Toga e Ochako, per Shigaraki e Deku e, ovviamente, alla fine anche per All for One e All Might, incaricati di dar vita alla piรน classica delle rese dei conti finale tra il bene e il male. Tutto ha funzionato alla grande, lo dico senza girarci intorno, anche se qualche piccolo momento di incertezza cโรจ stato e alcuni passaggi sono risultati forse un poโ troppo veloci, ma nel complesso il lavoro svolto in chiave di scrittura e adattamento รจ stato a dir poco clamoroso.
Abbracciare il passato per proteggere il futuro
Voglio essere sincero: non mi aspettavo un simile percorso qualitativo per questa settima stagione dellโanime. Troppe volte, al netto di un lavoro comunque egregio, lo Studio BONES ha dimostrato di non riuscire ad andare sempre e comunque al sodo, perdendosi in una gestione dei ritmi non sempre ideale. Per questa penultima stagione, invece, lo studio dโanimazione ha messo in piedi una regia sontuosa, capace di non lasciare nulla al caso e provando in tutti i modi ad aprire le porte alla stagione finale senza lasciare nulla (o quasi) in sospeso, con ritmi e metodi di intrattenimento vincenti e sgargianti. Tralasciando alcuni episodi, fisiologicamente meno interessanti, ognuno dei ventuno appuntamenti ha saputo farmi saltare dalla sedia almeno un paio di volte, vuoi per qualche scena strappalacrime, per qualche rivelazione o, soprattutto, per momenti eccitanti e super emozionanti, da cui รจ impossibile non lasciarsi sedurre, soprattutto se si ama la serie.
Cโรจ un episodio, in particolare, che mi ha letteralmente mandato fuori di testa. Mi riferisco, nello specifico, allโepisodio numero 153, The Butterfly Effect, che ha come protagonista Shoji e gli etamorfi, la cui mente รจ stata deviata da Spinner, uno dei piรน famosi antagonisti della serie. Questo episodio mi ha fatto commuovere, mi ha riportato alla mente quanto dura puรฒ essere la vita e quanto fa male non essere accettati e devo essere sincero, senza entrare troppo nel buonismo scialbo, sono veramente felice della direzione intrapresa della serie in tal senso. My Hero Academia non si preoccupa mai di essere troppo buono per tutti, perchรฉ ci sono situazioni in cui il confine tra lieto fine e dolore รจ veramente esiguo (vedi Dabi, Kurogiri e cosi via), ma sono comunque contento del fatto che, nonostante tutto, il file Rouge della storia continua a essere quello della speranza, del credere nel prossimo e nel non lasciarsi abbattere dalle difficoltร , per quanto asfissianti e insuperabili possano sembrare.
Un mondo in rovina
Il Giappone di My Hero Academia 7 รจ un luogo funereo, dai colori morti e in cui la distruzione sembra essere lโunica certezza. Nonostante tutto, perรฒ, cโรจ stato tanto spazio anche per le belle cose, per quelle timide luci che, mano a mano, possono puntare a illuminare il percorso di tutti. ร il caso di Star and Stripe, protagonista indiscussa dei primi episodi, in cui ha cercato in tutti i modi di mettere fine alla guerra con buoni risultati, ma senza centrare il suo obiettivo. Il suo passaggio ha portato tanta speranza, ma anche tanto โcoloreโ alla serie, risultando quasi una voluta e piacevole deviazione da un immaginario complessivo sempre piรน oscuro. Ho apprezzato veramente tanto questa scelta, anche se devo ammettere che le avrei dato un poโ piรน di spazio. Discorso simile per tutto quel che riguarda la sorta di gigantesco โredemption arcโ che ha investito alunni villain delle precedenti stagioni. Gentle Criminal e LaBrava, su tutti, hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella lotta contro All for One e i suoi sgherri e, soprattutto Questโultima, ha donato anche un tocco di armonia e quasi di comicitร che va a spezzare intelligentemente una narrazione per forza di cose piรน drammatica.
Il comun denominatore di quella che รจ ormai la penultima tornata dellโanime di My Hero Academia รจ la resa dei conti. Studio BONES vuole arrivare al climax con stile e senza troppi momenti morti, e per farlo ha anche sparato una cartuccia sensazionale, rappresentata da un cliffhanger in grado di far schizzare dalla sedia anche il piรน tranquillo dei fan. Se devo essere sincero, lโunica cosa he mi ha convinto un pรฒ con riserva รจ stata la scelta di diluire un poโ troppo spesso gli scontri su piรน episodi, lasciandoli in alcuni momenti troppo in balia di frammentazioni volute da scelte piรน che altro televisive, ma nel complesso mi sento comunque di passarci sopra senza troppe riserve. Anche perchรฉ, onestamente, alle spalle cโรจ anche un lavoro titanico sul piano tecnico, e questo non รจ assolutamente da sottovalutare. Animazioni, direzione artistica, utilizzo delle tavole e dei โparticellariโ: se siete alla ricerca di un anime che sappia migliorarsi anno dopo anno, My Hero Academia รจ forse il miglior esempio possibile. In chiusura, poi, lasciatemi spendere due paroline sul doppiaggio: ma quanto son bravi i doppiatori dei villain? Dabi, Toga, All for One: il livello di immersione รจ veramente clamoroso e sono convinto che, anche nelle loro voci, cโรจ tutto lโamore possibile per una serie che รจ giunta ormai alla fine ma che, in realtร , non smetterร mai di parlare al cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lasciarla entrare nella propria vita.
Non lasciatevi ingannare: la settima stagione di My Hero Academia non รจ affatto di transizione, anzi. Questa stagione รจ servita per chiudere tanti discorsi lasciati in sospeso, ha segnato una tappa fondamentale per la crescita di molti dei personaggi e ha spalancato le porte per un finale potenzialmente pirotecnico. La battaglia finale, del resto, รจ ormai nel vivo e, per quanto a volte si รจ perso un poโ troppo tempo, devo ammettere che raramente unโanime รจ riuscito a mantenere cosรฌ alto il mio interesse per tutta la sua durata come in questo caso. Ora, perรฒ, come farรฒ ad aspettare il 2025?
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