Ahh, le care, vecchie vacanze in Nord America. Qualcuno tra i più ricchi borghesi potrebbe tranquillamente scegliere New York o Washington, magari per una splendida vacanza “instagrammabile”. Altri probabilmente Los Angeles o Miami, attratti dalla vita mondana e dai quel richiamo da città patinate, in grado di trasformare un comune cittadino in una piccola celebrità per almeno 15 minuti. I veri coraggiosi magari scelgono il Texas, per provare a diventare dei rancheri (almeno per qualche settimana) o dei cowboy, ma solamente i più coraggiosi decidono di scegliere l’Arizona. E soprattutto solamente quelli con più fegato scelgono di passare le prossime vacanze a cavallo tra Halloween e Ognissanti con Arizona Sunshine Remake, il rifacimento di uno dei giochi più conosciuti e più acclamati a livello della critica. Ebbene sì: a distanza di ben 8 anni dall’uscita originale, Vertigo Games decide di mettere mano alla sua creatura, lavorando a un remake che arriva su più piattaforme (incluso il tanto dimenticato PlayStation VR 2) e che si prepara a dare nuova linfa vitale al gioco, scegliendo ovviamente una delle strade più battute degli ultimi anni, quella del rifacimento, della lavorazione di un prodotto che abbiamo già visto. Una strada più o meno sicura, che segue di neanche un anno la release del secondo capitolo. E oggi, a distanza di pochissimo tempo, siamo pronti ad analizzare il remake del primo capitolo: mettetevi comodi e preparatevi a leggere come e in che modo abbiamo distrutto eserciti di non morti in Arizona Sunshine Remake.
Arizona Sunshine Remake: bentornati a casa
I primi enthusianst della realtà virtuale ricorderanno con piacere il gioco originale. D’altronde stiamo parlando di uno dei primissimi shooter che usciva leggermente dai suoi binari, inserendo alcuni elementi come i puzzle e la sopravvivenza. Insomma, una bella ventata d’aria fresca per quanto riguardava quel comparto, così giovane ma già ricco di cloni su cloni. L’opera di Vertigo Games non si poneva come una vera novità, ma più come un piacevole diverso. L’opera originale riscosse subito un grande successo, soprattutto dalla critica, che scelse di premiare il lavoro del team di sviluppo. Il primo passo di una lunga carriera di successo, che ha trasformato la software house in una vera e propria stella del firmamento, tanto da essere praticamente al lavoro su rifacimenti, remake, rimasterizzazioni e non solo. Parte da questo assunto Arizona Sunshine Remake, che vede proprio Vertigo Games al lavoro su una nuova edizione.
Esattamente come abbiamo visto nella maggior parte dei recenti remake, storia e modalità di gioco non vengono toccare. Arizona Sunshine Remake è esattamente la copia 1 a 1 del suo predecessore. Ambientato nelle ostili terre sud occidentali statunitensi, il nostro protagonista è chiamato alla sopravvivenza estrema contro orde di nord morti. Unica speranza? Una piccola voce radio, che sembra richiamare l’unica cosa veramente sensata in un mondo crudele, ovvero quella di trovare altri sopravvissuti. E pur essendo forse una trama ricca di speranza, Arizona Sunshine Remake è un gioco impegnativo, con un alto livello di sfida che in realtà utilizza uno scenario ben conosciuto e assorbito da tantissima cultura pop (e non solo) per porre i giocatori davanti a un loop di gameplay in grado di essere decisamente accattivante.
Una sfida… a pacchetto completo
Arizona Sunshine Remake ci pone nei panni di un sopravvissuto che cerca di raggiungere una speranza, salvandosi da una morte quasi certa. Non è però un gioco solamente narrativo: al di là dei frammenti della storia e dell’ambientazione (in grado comunque di comunicarci qualcosa a livello di trama), Vertigo Games ha trasformato la sfida nella sopravvivenza in una specie di corsa contro il tempo. Dimenticate qualsiasi regola: l’obiettivo è appunto riuscire a uscire indenni da orde di zombie affamati. E per farlo sarà necessario rovistare ogni angolo, in cerca di risorse e munizioni e provare armi diverse per poter avere una qualsiasi tipo di chance di sopravvivenza. Insomma, non basterà andare avanti con la giusta cattiveria: servirà anche un pizzico di fortuna ma soprattutto di grande attenzione nei dettagli. Ogni stanza, ogni anfratto potrebbe nascondere qualche piccolo pezzo di loot, in grado di poter aiutare a superare quell’ennesima orda che tanto ci ha fatto preoccupare.
Di modi per ammazzare i Fred (il nomignolo con i quali vengono chiamati i non morti) ce ne sono di diversi. Preferite il combattimento con le armi bianche? Il machete, un coltello e una spranga possono fare al caso vostro. Armi di distruzione più letali, invece, come per esempio lanciafiamme o fucili, potrebbero però essere più utili nel momento in cui si hanno davanti gruppi decisamente più nutriti. La scelta è ovviamente nelle mani dei giocatori, ma la sopravvivenza non ha delle regole scritte e spesso in Arizona Sunshine Remake anche l’improvvisazione potrebbe essere una sorta di chiave di volta.
Vertigo Games non ha però lavorato solamente a una versione base: come ogni remake che si rispetti, anche in questo caso l’edizione si presenta nella sua versione completa. Il gioco infatti permette non solo di giocare la storia originale, ma anche di provare con mano i due contenuti aggiuntivi (Dead Man e The Damned) e anche gli update Vecchia Miniera, Campo Caravan e Valle dei Non Morti. Questa mole di contenuti è sicuramente un’aggiunta piacevole, che permette ovviamente di aumentare il monte ore.
Arizona Sunshine Remake: il sole brucia e svela davvero tutto
L’uscita di un rifacimento del gioco ovviamente ha spinto Vertigo Games a lavorare anche ad alcune migliorie. La prima su tutte è ovviamente la veste grafica: il team di sviluppo ha lavorato per fornire al gioco una definizione migliore rispetto alla versione originale. La software house ha anche deciso di rivedere alcune animazioni, espandendole e migliorandole, tra cui quelle più cruente. Un pacchetto completo, insomma, ma forse è proprio qui il problema. Nella realtà dei fatti, Arizona Sunshine Remake è un gioco che funziona ma perché ancora oggi, a distanza di ben 8 anni, funziona ancora molto bene l’originale. Il concept e il design non sono invecchiati e dimostrano ancora di poter funzionare, ovviamente con determinati limiti. Certo, le migliorie tecniche e il nuovo comparto grafico riescono perfettamente a essere godibili, ma forse non riescono a giustificare comunque la spesa, almeno per i giocatori che hanno già avuto modo di giocare la versione originale. Discorso invece ben diverso per tutti coloro che si affacciano per la prima volta al titolo: oltre al fattore ludico (il concept è decisamente divertente), l’inclusione dei contenuti aggiuntivi e la cooperativa (che non abbiamo avuto modo di provare), rende Arizona Sunshine Remake probabilmente un must have per tutti coloro che non hanno avuto ancora modo di provarlo con mano. Sul lavoro e sulla qualità di Vertigo Games non possiamo mettere bocca: il gioco funziona, a livello tecnico è anche praticamente perfetto al di là di qualche piccolo bug che probabilmente verrà eliminato con i primi aggiornamenti disponibili. Insomma, ci sono tutti i presupposti per passare delle belle serate e delle ore in compagnia. Il problema, semmai, è capire come sia possibile che un gioco di 8 anni fa possa ancora oggi essere divertente. Ed è un segnale del fatto che forse la realtà virtuale non è riuscita a fare quel grande passo che tutti si aspettavano. Un sintomo, che probabilmente potrebbe spingere più persone probabilmente a non credere più di tanto in questo progetto, almeno su PC. Discorso invece completamente diverso su PS VR2: complice anche l’assenza di tanti titoli (opposto al panorama su Steam), Arizona Sunshine Remake potrebbe non solo farvi divertire allo sfinimento, ma anche essere un vero e proprio must have per questa stagione natalizia.
Resta poi un dubbio: si sentiva davvero la necessità di un remake? Non possiamo dirlo con certezza: Vertigo Games ha svolto un ottimo lavoro a livello di pulizia e di aggiornamento grafico (da premiare soprattutto le nuove animazioni, che rendono il tutto ancora più divertente e soddisfacente da giocare), ma il feeling di gioco è rimasto praticamente identico. La verità è che l’originale non è minimamente invecchiato e il gioco è ancora decisamente divertente. Sicuramente l’idea di avere in un unico pacchetto tutti i DLC più una veste grafica accattivante a un prezzo scontato per i possessori dell’originale, almeno su Steam è sicuramente un pregio. Se però l’operazione sarà un successo, è molto probabile che nel corso degli anni ulteriori giochi potranno seguire questa operazione, magari però andando a implementare alcune delle nuove feature che i prossimi hardware metteranno a disposizione. Insomma, un’operazione ben riuscita? Diciamo di sì: il divertimento c’è e forse, al momento, è l’unica cosa che conta in un panorama, quello della VR, che fatica a prendere il volo.
Arizona Sunshine Remake è un perfetto must have per tutti coloro che non hanno mai avuto modo di giocare alla versione originale. A distanza di 8 anni, il gioco si conferma ancora una volta uno dei migliori titoli per la realtà virtuale e allo stesso tempo questo pregio diventa anche un grosso difetto, che non permette ai giocatori di sperare in un salto di qualità a livello di catalogo. Chiaramente il nostro è un discorso che esula leggermente dalla qualità generale, che resta decisamente alta, anche se forse la necessità di un remake non si sentiva per davvero. Nonostante ciò, Arizona Sunshine Remake vale sicuramente il costo del biglietto: sia che siate vecchi fan, sia che dobbiate ancora scoprire l’opera di Vertigo Games. Buon divertimento e attenzione ai Fred!
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