Nell’ultimo ventennio, il marchio Trust è diventato sempre più una piccola safe room per tutti gli appassionati di tecnologia, videogiochi e tanto altro. L’azienda di Dordrecht ha saputo gestire perfettamente la propria offerta contenutistica, ampliandola e adattandola nel modo più congeniale possibile alle esigenze dei tanti consumatori, possibilmente cercando di tenere dentro il più possibile ogni tipologia di fascia e, chiaramente, senza lasciare indietro i blocchi d’utenza meno esigenti e più casual.
Da appassionati di tecnologia, nato nel periodo d’oro di fine anni 80’, sono per forza di cose cresciuto con Trust. I primi mouse, le prime tastiere, i primi headset per giocare online: il marchio olandese ha accompagnato quel lato della mia vita “geek” che mi ha condotto qui, a parlare regolarmente delle mie passioni fino a trasformarlo in un lavoro. Per questo motivo, quando si tratta di recensire prodotti offerti da Trust, sono sempre molto curioso. Questa volta è toccato alla Webcam Trust Taxon QHD, che ho testato a lungo durante queste settimane, di cui mi sono fatto un’idea molto contraddittoria, su diversi aspetti. Se siete curiosi di scoprire di più, non vi resta che proseguire con la lettura.
Trust Taxon QHD: scheda tecnica e tutti dati per gli smanettoni
- Altezza: 50 mm
- Larghezza: 90 mm
- Profondità: 65 mm
- Peso (con confezione): 127 grammi
- Peso della webcam: 85 grammi
- Risoluzione: Quad HD (1440p)
- Materiale della lente: vetro
- Frame rate massimo: 30 fps
- Risoluzione video:2560×1440
- Bottone per autoscatto: no
- Diagonale di campo: 92 gradi
- Bilanciamento del bianco: sì
- Face tracking: no
- Autofocus: sì
Contenuto della confezione e materiali
Come da tradizione, da vero collezionista e quasi feticista di tutto quel che riguarda la sfera tech, voglio partire analizzando tutto quello che riguarda il blocco estetico del device, per poi passare all’analisi più tecnica e pratica. Parto, ovviamente, dalla confezione, che, devo ammettere, mi ha in parte deluso per quanto riguarda la carenza di contenuti ma che ho apprezzato per quel che riguarda il design minimal, in stile Apple. Mi sarei, sinceramente, aspettato qualcosina in più dalla confezione, anche perché in alcune varianti la Trust Taxon QHD è fornita in dotazione con un comodo supporto treppiede, ma non è stato questo il caso. In generale, il packaging è davvero molto scarno e include soltanto il cavo di connessione da 180cm con plug USB 2.0, e un piccolo manuale illustrativo in cui vengono fornite le poche informazioni in merito al Device e alla sua connettività. Non sono forniti software e driver, giacché la connessione è di tipo Plug and play.
Sul piano del design e dei materiali, ancora una volta posso dire di essermi fatto un’idea fondamentalmente contrastante, ma anche e tutto sommato comprensibile per il prezzo di vendita della webcam che, ricordiamo, si attesta sui 50.00 euro circa. A livello di puro stile estetico, questa Trust Taxon mi è piaciuta parecchio. Certo, non siamo di fronte a un gioiello di design e, anzi, quella che abbiamo tra le mani è una webcam molto tradizionale, ma le piccole dimensioni, unite al trattamento della plastica realizzata per modellarne la maggior parte della superficie la rendono molto piacevole da vedere, anche e soprattutto quando la si va a piazzare (come il sottoscritto) direttamente sulla parte superiore del monitor. Tornando ai materiali, però, osservandola più da vicino e tenendo in mano la webcam si avverte chiaramente che siamo di fronte a un prodotto low budget, ma nel complesso, come ho già ripetuto poco sopra, non era nemmeno del tutto lecito aspettarsi qualcosa in più da un simile prodotto.
Prestazione ed esperienza d’uso
Trattandosi di una webcam, ed essendo io coinvolto in primissima persona su diversi progetti votati allo streaming, la cosa che più importava di provare era sicuramente la resa sul campo. Sono partito, onestamente, molto fiducioso, anche per via dell’ottima risoluzione dichiarata da Trust per questo modello, che ricordo è un QHD, dunque, sulla carta, può vantare una lente da 2560×1440, con una diagonale da 92°, dunque con supporto al Grandangolo, a cui si aggiunge l’autofocus che non guasta mai. L’unico neo, sulla carta, è l’assenza dei 60fps, diventati ormai quasi obbligatori al giorno d’oggi, ma ho comunque deciso di non darci troppo peso. Sul piano pratico, nelle situazioni più “semplici” la Trust Taxon si comporta molto bene. L’ho testata su Skype e per girare qualche video “amatoriale” e, devo ammettere, che per quanto abbia riscontrato qualche calo di frame durante i passaggi di inquadratura e via dicendo, la resa complessiva è nel complesso di buon livello, anche e soprattutto in presenza di una buona illuminazione esterna.
I veri problemi appaiono, manco a dirlo, quando c’è poca luce. Essendo sprovvista di flash e light ring vari, infatti, la Trust Taxon fa una fatica enorme, inaspettata, a mettere a fuoco nelle situazioni di scarsa luminosità, perdendo così drasticamente anche sul piano dei pixel, che sembrano ben lontani dall’offrire un’immagine in QHD. Questo l’ho notato maggiormente quando ho utilizzato la Taxon collegata a Streamlabs, durante lo streaming, con la webcam che ha fatto una fatica evidente a mantenere l’immagine nitida, al netto dei miei tentativi di smanettare con le poche impostazioni disponibili. Purtroppo, essendo sprovvista di un software pensato per cercare di ottimizzare le prestazioni, la Trust Taxon QHD, come dicevo in apertura, mi è sembrata poco adatta per la mia tipologia di utilizzo, anche perché le sessioni di gioco essendo idealmente più lunghe di conferenze e videochiamate tendono a esporre maggiormente il device ai limiti sopracitati. È un vero peccato, perché l’immagine in buone condizioni risulta anche gradevole, ma la resa complessiva è troppo debole e troppo legata agli agenti esterni. Considerando il prezzo di vendita e anche la presenza di un comodo privacy filter, rimane comunque un acquisto intelligente, ma forse solo ed esclusivamente per chi vuole farne un utilizzo principalmente domestico.
In definitiva, Trust Taxon mi è sembrata una webcam discretamente versatile ma, onestamente, forse poco adatta per le sessioni di streaming un po’ più personali. L’assenza del flash integrato e la perdita quasi progressiva dell’immagine rende il comunque discreto Device di Trust forse poco congeniale per questo tipo di attività, relegandolo consigliabile maggiormente se ne si vuole fare un uso sporadico e/o comunque maggiormente mirato ad applicazioni meno esigenti, come chiamate su Skype, videoconferenze e via dicendo. Considerando il prezzo di vendita, però, è sicuramente consigliabile l’acquisto, a patto però di tenere bene a mente quanto detto poco sopra.
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