Only murders in the building 4

Only murders in the building 4 Recensione: Ciak, si gira!

Disponibili su Disney+ i nuovi episodi dellโ€™ultima stagione (la quarta) dellโ€™acclamata e pluri-premiata serie di successo Only murders in the building. Mirabilmente ideata e scritta a quattro mani da John Hoffman ย (Grace and Frankie, Looking) e Steve Martin (artista celebre e versatile), questa brillante serie incentrata sullโ€™idea di un originale podcast a tematica true crime vanta modernitร , ottimi tempi comici e la capacitร  di compiere unโ€™analisi trasversale della societร  americana (e non solo) attraverso vicende apparentemente banali e fortuite (in primis gli omicidi che fanno da canovaccio a ogni stagione) eppure fortemente immerse nei confini sociali entro i quali si manifestano. Con una scrittura sagace e di ritmo, un cast davvero brillante per nomi e numeri, e degli interpreti sempre allโ€™altezza del loro ruolo (Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez su tutti,ย ma poi anche una fantastica Meryl Streep, una divertente Eva Longoria e tanti altri imperdibili camei), Only murders in the building 4 mescola arte, romanticismo, commedia, dramma e una visione fondamentalmente nostalgica in un prodotto polivalente, di guizzo e mai banale, capace di intrattenere ma anche di accendere una riflessione piรน ampia sulle esistenze, sulla loro variabilitร  e sulla loro (eterna) necessitร  di rappresentazione.

Le prime tre esilaranti stagioni

Charles, Oliver e Mabel (rispettivamente interpretati da Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez) sono tre inquilini dellโ€™esclusivo palazzo dell’Upper West Side newyorkese, dal nome Arconia, che condividono la passione per il true crime. Cosรฌ quando proprio tra le sofisticate mura della loro lussuosa residenza avviene un misterioso omicidio (verrร  trovato senza vita un altro inquilino del palazzo che risponde al nome di Tim Kono) i tre inizieranno a indagare su eventi e possibili piste di indagine dando vita, nel frattempo, anche al podcast che li renderร  poi famosi, che avrร  inizialmente il nome Non c’รจ niente di ok in Oklahoma, e che verrร  poi ribattezzato – alla luce dei futuri eventi – con il nome da cui prende il titolo lโ€™intera serie, ovvero Only murders in the building (letteralmente, solo omicidi nel palazzo). A una prima stagione, letteralmente esilarante con vere e proprie battute da antologia (come la puntata in cui si sospetta di Sting che era stato inizialmente ignorato perchรฉ โ€œpensavo stesse scrivendo un altro cazzo di capolavoro!โ€), farร  poi seguito una seconda stagione che ruota attorno alle vicende che vedono i tre protagonisti addirittura dallโ€™altra parte della barricata, indagati per lโ€™omicidio di Bunny, ex amministratrice dellโ€™Arconia e da sempre a loro ostile. Nella terza stagione il mood della serie varia di tono per diventare invece ancora piรน squisitamente artistico, essendo incentrato sullโ€™omicidio del protagonista di uno spettacolo di Broadway (Ben Glenroy interpretato da Paul Rudd) diretto dallo stesso Oliver e in cui entrerร  anche in gioco (per restare) una sempre splendida Meryl Streep nei panni dellโ€™affascinante Loretta.ย  Una stagione profondamente emotiva che coniuga arte, romanticismo e anche una bella dose di dramma, e che lascerร  poi il sipario alzato per lโ€™arrivo della quarta attesissima stagione attualmente in onda.

Stagione 4 – รˆ tutto un film

Nella quarta stagione, cavalcando lโ€™escamotage meta cinematografico, i tre protagonisti si troveranno come sempre impegnati nel ruolo di investigatori (per lโ€™omicidio della controfigura e amica di Charles Sazz Pataki, uscita di scena alla fine della stagione precedente), ma vivranno anche un ritrovato momento da vere star, dal momento che a Hollywood vogliono girare un film proprio su di loro e sul loro oramai famosissimo podcast. A dirigere lโ€™opera saranno le due eccentriche sorelle registe, ovvero le Brothers Sisters (in un gioco di parole che rimanda forse al western di Jacques Audiard The Sisters Brothers), mentre a interpretare i tre protagonisti sul set del film saranno Eugene Levy, Zach Galifianakis ed Eva Longoria.

E in questa quarta stagione che promette di mantenere il livello comico e di scrittura delle precedenti stagioni ne vedremo davvero delle belle, sul set ma anche fuori, tra campo e controcampo di un trio di protagonisti sempre piรน dinamico e affiatato, da cui fanno capolino sogni e idiosincrasie del singolo individuo. Maialini impazziti, controfigure fantasma che diventano veri e propri alter-ego, proiezioni mentali con cui sfogarsi e ripercorrere il proprio cammino. Una quarta stagione che prosegue in maniera sempre burlesca, ma anche toccante e nostalgica, il percorso analitico-riflessivo sul valore dell’arte, in riferimento all’artista stesso ma anche al suo pubblico. In costante bilico tra realtร  e finzione, necessitร  di cronaca e volontร  escapista, Only murders in the building 4 trasporta i suoi tre bizzarri e amabili protagonisti in un viaggio di presa di coscienza che tramuta un podcast di successo in momenti pregnanti di vita vissuta rendendolo mezzo, filmico e metafilmico, per ragionare su vita passata, presente e futura, in una conformazione audiovisiva a tratti dickensiana che mischia sacro e profano, comico e drammatico senza mai perdere (e perdersi) di vista il fuoco della narrazione. Mentre quellโ€™imponente e sfavillante palazzo newyorkese, che allโ€™inizio rappresenta il vero e proprio quarto protagonista della serie, assume un ruolo sempre piรน defilato per lasciare invece spazio ai tre vivaci e dinamici narratori: una ragazza sveglia e intraprendente ancora in cerca di un proprio posto nel mondo, un teatrante disincantato da sempre ancorato alla speranza di un successo mai giunto, e un attore sul viale del tramonto incatenato al suo passato (e personaggio di successo, il tenente Brazzos).


Disponibili su Disney+i nuovi episodi dellโ€™ultima stagione (la quarta) dellโ€™acclamata e pluri-premiata serie di successo Only murders in the building. Mirabilmente ideata e scritta a quattro mani da John Hoffman e Steve Martin, Only murders in the building 4 vanta (come dโ€™altronde le precedenti tre stagioni) tempi finemente comici e super incalzanti come se ne vedono raramente su piccolo o grande schermo, tipici della commedia piรน graffiante alla Woody Allen per intenderci, ma resi vivi e contemporanei da un’idea che libera il mondo dei social dalla sua gabbia virtuale e lo fa correre tra appartamenti, corridoi e inquilini di un palazzo (il building del titolo) che รจ simbolo unico di una ricchezza decadente, di un entourage borghese in disgrazia, di uno status-quo che ha smarrito il suo centro, e la sua identitร . Allargando il tiro, quasi una visione sociale e politica dellโ€™America oggi. Una quarta stagione che promette dunque di far ridere, e riflettere, proprio come le prime tre, e che racconta la vita in tutte le sue terribili storture, fantasmi e morti inclusi, senza perรฒ mai fermarsi dinanzi ad alcun ostacolo perchรฉ, come da copione, The Show Must Go On.


 

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