Negli ultimi dodici anni (qualcosa più, qualcosa meno) dapprima i negozi specializzati, poi un po’ tutti gli altri rivenditori – supermercati compresi – sono stati letteralmente invasi dal fenomeno Funko POP!. Impossibile che non sappiate di cosa si tratti: avete presente quelle scatole di cartone quadrate che contengono al loro interno il pupazzo della vostra serie preferita, con la testa gigantesca? Ecco, quelli sono i Funko POP!. Un fenomeno letteralmente mondiale, che si è inserito con profitto nella scia del collezionismo più sfrenato (alcuni possono raggiungere anche cifre da capogiro). Mancava solo un videogioco a tema, e adesso c’è anche quello, ed è proprio Funko Fusion, di cui vi offriamo la recensione. Se avete presente la filosofia alla base dei videogiochi LEGO e ricordate un po’ il periodo degli Skylanders, ecco, forse avrete già capito dove Funko Fusion voglia correre ad inserirsi (in modo sufficientemente efficace).
Corone per salvare l’universo: la trama di Funko Fusion
Più che mai quella di Funko Fusion è una trama che funge da mero pretesto narrativo; qui si pone la prima, fondamentale differenza tra la produzione di 1010 Games e i già citati videogiochi LEGO e Skylanders: i primi partivano proprio da una storia, già raccontata in una serie a fumetti o al cinema, i secondi offrivano una trama inedita attorno al quale ruotava poi la presenza dei giocattoli. In Funko Fusion, invece, la narrazione procede un po’ all’acqua di rose, a parte i momenti iniziali, e funge da collante tra i vari mondi dei Funko Pop, che altrimenti non avrebbero mai trovato un valido motivo per essere collocati l’uno accanto all’altro, o addirittura per condividere protagonisti e personaggi secondari tra l’uno e gli altri.
Una sorta di melma viola ha invaso il quartier generale dei Funko POP!, dove vengono prodotte tutte le statuine esistenti; qui risiede anche il manager, Freddy Funko, che tiene un po’ le fila dell’intero multiverso costituito dai Pop e dai loro rispettivi mondi. Nei primi momenti dell’avventura, il giocatore sceglie un Funko da uno scaffale, tra una selezione abbastanza ampia di protagonisti e serie televisive (o film famosi). Se i personaggi potranno essere cambiati quasi in qualsiasi momento, lo stesso vale per le serie; attenzione però: se scegliete uno degli attori del film La cosa, allora il primo mondo che visiterete in Funko POP! sarà proprio quello, dunque vi consigliamo di selezionare da subito il vostro franchise preferito, per non annoiarvi dopo pochi minuti in un mondo del quale non sapete assolutamente nulla (il citazionismo è infatti importante e pervasivo in Funko POP!).
Benché la trama di Funko Fusion non brilli mai davvero di luce propria, i primi momenti nel quartier generale – che fungono anche da tutorial – conducono ad una prima, ispirata battaglia contro il boss (il Freddy corrotto). Dalla battaglia deriva anche la dispersione del “potere” condiviso dai mondi Funko, ovvero le corone d’oro: per impedire che tutto collassi in seguito all’invasione del Freddy corrotto, il protagonista dovrà viaggiare di mondo in mondo recuperando le corone d’oro disseminate un po’ ovunque in seguito alla battaglia. Non sarà facile, e ci vorrà anche un discreto quantitativo di tempo (che rende “giusto” il prezzo finale proposto per il prodotto).
Un buon gioco d’azione
Senza pretendere chissà quale gunplay o livelli di approfondimento ineccepibili, Funko Fusion è certamente un buon gioco d’azione. La filosofia è molto arcade, condita da un collezionismo ad altissimi livelli, il quale vi riporterà a viaggiare per lo stesso mondo più e più volte, finché non avrete determinate caratteristiche per accedere all’ultimo collezionabile nascosto in un angolo, che prima non potevate raggiungere. Ottenere il 100% non sarà tanto un’impresa complessa, quanto lunga e dalla necessaria, forte dedizione. Ma non lasciatevi ingannare dall’apparenza, perché nonostante l’ovvio aspetto giocattoloso – legato del resto alle stesse statuine – Funko Fusion non è un titolo “superficiale” è pensato per essere giocato alla buona solo dai bambini. Chi ha detto, poi, che i giochi dei bambini devono essere semplici?
I comandi sono sufficientemente elementari – attacco, salto, comando per raccogliere e scagliare oggetti da terra – ma le armi principali sono differenziate tra danni fisici e distanza. Tra queste ultime rientrano ovviamente tante varianti tra pistole, fucili e chi più ne ha più ne metta, incluse possibilità ancora più “pesanti” come i bazooka, che di solito vanno sbloccati rispettando alcune richieste all’interno dei livelli. La cura di Funko Fusion è intuibile anche in questi aspetti, dal momento che le armi secondarie da fuoco variano per danno, impatto, mirino e determinate altre caratteristiche che non le rendono, a conti fatti, tutte identiche. Tra l’altro mirare ai nemici alla testa o sulle altre parti del corpo (parti del corpo “funko”, naturalmente) implica quantità di danno differenziate. Anche qui, dunque, Funko Fusion premia la precisione e l’impegno (senza contare che anche le animazioni sono discretamente curate.
La gestione dell’intelligenza artificiale è invece un tantino altalenante. Sia i boss che i nemici standard, infatti, sono in grado di mettere in difficoltà il giocatore, e questo va assolutamente bene. Il problema sono le modalità: nel mondo de La cosa, ad esempio, il respawn dei nemici è costante, e tale da risultare più fastidioso che stimolante, perché da quel maledetto elicottero continuano a scendere orde di soldati mentre noi siamo sempre a terra nella neve col nostro fucile (o con la nostra ascia) e cerchiamo semplicemente di trovare i cani da riportare al rifugio. In tutto ciò, almeno, il distributore automatico di gadget funko, dal quale si può attingere all’infinito, fornisce strumenti supplementari, offensivi e difensivi (a patto di sbloccarla con collezionabili da trovare rigorosamente nei paraggi).
Progressione e comparto tecnico
Funko Fusion presenta una progressione in cui l’action-arcade si alterna tra esplorazione e soluzione di rompicapo ambientali; poi, al termine delle sezioni più importanti, subentra lo scontro con i boss dell’area. Per proseguire bisogna esplorare per bene tutti gli ambienti di un mondo specifico (che sono sufficientemente ampi, ma comunque mai open world) e risolvere il “problema” locale, che varia da livello a livello. In tutto questo, i nemici continueranno ad attaccarci e andranno respinti con le cattive; inoltre è possibile raccogliere i collezionabili, utili sia per il completismo che per sbloccare strumenti di supporto sempre più potenti. Ancora, è possibile cambiare tra Funko Pop tematici semplicemente trovando sulla mappa di gioco la scatoletta del Funko desiderato e colpendola col tasto azione: tutti i personaggi si comportano in modo molto simile e non presentano vantaggi significativi; tuttavia cambiano le armi secondarie, e determinati giocatori potrebbero trovarsi a proprio agio con alcune rispetto ad altre.
Dal punto di vista creativo, indubbiamente Funko Fusion rispetta perfettamente la promessa di ricreare, fedelmente, un mondo videoludico basato sul celeberissimo franchise di giocattoli: ogni elemento è al proprio posto e credibile, da questo punto di vista. Su PlayStation 5, inoltre, non abbiamo notato né rallentamenti di sorta né tempi di caricamento eccessivamente lunghi: l’intera avventura è stata piacevole e senza intoppi. Abbiamo notato anche una qualità grafica particolarmente elevata, a patto però di ricordare che sia i modellini che i vari ambienti non erano né eccessivamente grandi e ricchi di elementi a schermo né indirizzati a qualsivoglia fotorealismo. Qualcuno, insomma, potrebbe obiettare: “ci mancava pure che si vedesse male”, e non ce la sentiremmo di contraddirlo.
Funko Fusion è il gioco di azione e d’avventura perfetto per tutte le fasce d’età basato sul celebre franchise di statuette da collezionismo (anche se noi continuiamo a considerarli legittimamente anche giocattoli: dipende da come vengono usati). Non pretende di essere nient’altro di ciò che aveva promesso di essere: il primo videogioco a livelli interconnessi in cui è possibile utilizzare le statuine per combattere il male. Attinge a piene mani da mondi diversi provenienti da cinema e fumetti, e poi ricombina questi elementi all’interno di una trama che funge sì da pretesto narrativo, ma che consente di vestire i panni dei propri eroi (o antieroi) preferiti. Il nostro consiglio è quello di non aspettarsi i livelli di profondità di qualsiasi tripla AAA, ma neppure l’esatto opposto. Funko Fusion ha delle risorse, e le usa in modo discretamente efficace. E soprattutto, diverte.
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