Vampire Survivors

Vampire Survivors Recensione V mensile

Sono trascorsi soltanto due anni dal debutto di Vampire Survivors, ma, alla luce degli straordinari traguardi raggiunti in termini di diffusione e dei molteplici riconoscimenti accumulati un po’ ovunque, sembra di essere già al cospetto di una hit senza tempo. Dopo il fortunato rilascio dell’edizione Switch, questo divertentissimo one-hand shooter dalla forte anima rogue-like e lo humor dissacrante, ha infine raggiunto anche la soglia di casa Sony, pronto ad attirare nuovi, fedelissimi proseliti!

Lo humor casereccio rappresenta uno dei punti forti di Vampire Survivors: scenari come il Molise e personaggi come Poe Ratcho, Poppea Pecorina o Mortaccio sono ormai entrati nella leggenda.

Vampire Survivors: Instant Classic

Vampire Survivors è un titolo che ogni aspirante Game Designer dovrebbe studiare attentamente giacché, tra le righe del suo codice, si nascondono le sillabe dell’antico incantesimo che permise a maestri come Jeff Minter e Alexey Pajitnov di svelare al mondo l’intima essenza del videogame. Mentre i grandi del business contemporaneo continuano a ritenere che la formula di un titolo vincente possa essere “acquistata” tramite investimenti ciclopici o magari distillata intercettando vacui trend di mercato, l’opera di Luca Galante ci riporta alle basi del mestiere, restituendo a idee, intuizioni e puro gameplay la centralità del progetto. Prim’ancora di essere bello da vedere o di incamerare tutti gli elementi strutturali che si confacciano a un prodotto di grido, un videogioco ha infatti lo scopo di divertire il suo pubblico e Vampire Survivors ci riesce così bene da evocare paralleli con hit epocali quali TetrisSpace Invaders e Pac-ManSono consapevole del fatto che tirare in ballo icone di questo calibro possa risultare blasfemo, ma quando ti riscopri a preferire puntualmente l’ennesima run in quel di Acri Verdi, piuttosto che perderti nell’open world dell’ultimo Kolossal appena acquistato, il paragone non può che sorgere spontaneo. Perché, vedete, è proprio così che funzionano i veri classici: facili da approcciare, difficili da padroneggiare, infiniti per natura, essi penetrano a fondo nelle sinapsi del giocatore, fino a ritagliarsi un posto fisso nella rispettiva quotidianità. In piena analogia coi masterpiece succitati, Vampire Survivors continuerà del resto ad esercitare il suo fascino oggi come tra dieci anni e potete star certi che stazionerà sui vostri hard disk molto più di quanto abbiano mai resistito God of War: Ragnarok e The Last of Us. Parola di ammazza vampiri!

Vampire Survivors
Il gioco consiste semplicemente nel muovere il personaggio selezionato entro i confini di una mappa pressoché infinita, lungo la quale raccogliere power up e incantesimi in grado di sterminare le orde nemiche.

Conclusioni

Frizzante e scanzonato, ma tutt’altro che superficiale, Vampire Survivors è un pixelloso inno all’essenza del videogame, nonché la dimostrazione che una singola idea vincente possa valere più di qualsiasi altro tipo di investimento. Il capolavoro di Luca Galante ha solo un unico, fatale difetto, ovvero quello di generare grave dipendenza. Ma questo lo sapevate già, non è vero?

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Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.