Dopo mesi di “silenzioso” studio, Nintendo e The Pokémon Company hanno deciso di dare battaglia a PocketPair e al suo Palworld. Le accuse rivolte all’azienda concorrente sono ascrivibili a violazioni di copyright e brevetti e il comunicato stampa è perentorio nel sottolinearlo: “Nintendo continuerà a prendere i provvedimenti che riterrà opportuni contro qualsiasi violazione delle sue IP, incluso il marchio di Nintendo stesso, per proteggere le proprietà intellettuali sulle quali ha lavorato duramente nel corso degli anni. La causa chiede una sentenza ingiuntiva contro la violazione e il risarcimento dei danni sulla base del fatto che Palworld, un gioco sviluppato e pubblicato dall’imputato (Poketpair, NdR), viola diversi brevetti”. La storia dei videogiochi ci ha insegnato quanto la Grande N sia estremamente aggressiva nella difesa delle proprie proprietà intellettuali e il ritiro di Palworld dal palco del Tokyo Game Show da parte di Sony è stato letto come una mossa cautelativa in previsione della disputa legale. Considerando la situazione attuale, il lancio nipponico su console del “Pokémon con le pistole” è da considerarsi ulteriormente posticipata e, nel caso peggiore, cancellata: il gioco è difatti ora disponibile su PlayStation 5, ma non in Giappone.
Mostriciattoli non più tanto tascabili
Fin dalle prime notizie sull’interesse di Nintendo verso Palworld, molti ritenevano che le possibili accuse potessero essere incentrate su questioni di plagio dei vari personaggi che PocketPair aveva creato per il proprio gioco. Tant’è che un sedicente ex developer dell’azienda aveva dichiarato di essere stato costretto a copiare quanto più possibile il design dei mostriciattoli di Ken Sugemori. Una testimonianza che si è rivelata a quanto pare infondata o ininfluente, dato il contenuto del comunicato stampa ufficiale che fa specifico riferimento alla violazione di brevetti e non altro. D’altro canto, PocketPair è convinta di non aver infranto alcun tipo di legge, ribadendo come Nintendo stessa non abbia fatto nulla a suo tempo per difendere i propri diritti durante lo sviluppo di Palworld, né abbia tentato di bloccarne la produzione. Nel frattempo, il CEO di PocketPair Takuro Mizobe ha confermato che l’IP non diventerà mai un free-to-play o un Gaas, non essendo mai stato concepito come tale.
Pokémon e Palworld: gli scenari possibili
Effettivamente, sarebbe stato molto difficile per Nintendo dimostrare l’inosservanza del copyright sull’aspetto dei Pokémon, dato che essi prendono spunto dal mondo animale e per questo di libera reinterpretazione. Non si può essere altrettanto certi sul plagio di specifiche meccaniche, in particolare quelle che riguardano il lancio e la cattura dei mostri. Infatti, risulta la richiesta di Nintendo e di Pokémon Company di accelerare il processo di revisione di un brevetto (n°7545191 del 22 agosto 2024) che riguarda proprio la meccanica della Pokéball, ma che non può essere usato retroattivamente. Esso però è connesso ad un precedente brevetto datato 2021, quindi forse potrebbe essere usato come prova valida in tribunale: la questione è ancora incerta, così come il risultato finale. La disputa legale tra Nintendo e PocketPair potrebbe avere implicazioni significative per l’industria dei videogiochi, stabilendo nuovi precedenti in materia di proprietà intellettuale e concorrenza.
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