Sarebbe stato strano non vederlo, se si considera che lo State of Play settembrino è un appuntamento fisso con Sony da almeno cinque anni. Ancora una volta, la casa di PlayStation ha messo in scena uno show che idealmente apre la prossima stagione del gaming. Lo fa due volte l’anno: maggio e settembre, con l’intenzione di posizionarsi in anticipo rispetto alla concorrenza. Gli altri, come sempre, costretti a inseguire o a tentare di distinguersi nella bolgia degli eventi collettivi. Microsoft, ad esempio, ha di nuovo dovuto fare ricorso a un post sui social per ricordare che molti di quelli mostrati da Sony sono giochi multipiattaforma, per adeguarsi a tempi e modi del Tokyo Game Show subito successivo. Un inseguimento affannoso, poiché nella testa dell’utenza si è oramai annidata un’idea diversa. Magari questo però sarà argomento di un altro approfondimento…
Sapore dolce-amaro
Mezz’ora di tempo per una ventina di contenuti, che però sembrano avere sollevato più perplessità che entusiasmi. Non era ancora finito l’evento che già online si leggevano commenti che lo descrivevano come lo State of Play più inutile di sempre (una descrizione che, invero, appare online puntualmente, dopo ogni evento di questo tipo). Chi non avesse visto l’evento in diretta potrebbe difatti, dai commenti social, farsi l’idea che durante la serata fossero apparse perlopiù rimasterizzazioni e riedizioni di vecchi classici senza alcuno slancio creativo reale.Ma è la verità? No. Anzi, durante la serata le remastered presentate sono state solo quattro. Hironobu Sakaguchi riciccia fuori Fantasian Neo Dimension: uscito nel 2021 su Apple Arcade, ora il papà di Final Fantasy lo presenta per il resto dei dispositivi da gioco. A sorpresa tornano anche The Silver Star Story ed Eternal Blue, due amatissimi capitoli del JRPG Lunar (arriveranno in primavera in un cofanetto simile a quello che Konami sta preparando per Suikoden). Gli altri due annunci non rappresentano delle vere sorprese e forse solo l’ultimo è quello che ha fatto un po’ storcere il naso agli utenti. Da una parte abbiamo Legacy of Kain: Soul Reaver I e II Remastered. Che Crystal Dynamics avesse ripreso in mano la storia di Raziel e Kain è cosa chiacchierata dietro le quinte da diversi anni. Durante l’ultimo San Diego Comic-Con, addirittura, erano apparse statuine da collezione specificamente brandizzate che avevano mandato in vacca qualsiasi pretesa di segretezza. Chi davvero sembra aver mandato su tutte le staffe buona parte dell’utenza è però l’avventurosa Aloy. Sebbene se ne parlasse da tempo, nessuno credeva che Horizon Zero Dawn (uscito nel 2017) sarebbe stato rimasterizzato. Perché Sony avrebbe dovuto farlo?La storia recente di PlayStation offre esempi analoghi. Basti pensare a Naughty Dog e a The Last of Us, oppure a Insomniac che propose Marvel’s Spider-Man Remastered due anni dopo l’uscita dell’originale. Verosimilmente gli studi first-party coordinati da Hermen Hulst godono di un filo diretto con Mark Cerny. L’ingegnere capo di PlayStation inizia a lavorare alle console già diversi anni prima della loro uscita. Non è da escludere che la strategia fosse nata già tempo addietro avendo in mente – tra le altre cose – gli hardware di PS5 e PS5 Pro.
Ma davvero solo remastered e remake?
In realtà, niente affatto. La percezione è figlia certamente dello storico recente di PlayStation di cui sopra. Sensazione ulteriormente acuita da un malcontento generato dal prezzo di PS5 Pro. Una scontentezza che però è anche condizione atavica della community. Un utente oggi soddisfatto potrebbe non esserlo con annunci futuri o viceversa. Una sorta di equilibrio cosmico il cui ciclico ripetersi garantisce che ci siano sempre commenti indignati in giro per il web. A mancare – questo è vero – sono stati gli inediti e i nomi davvero pesanti. Tolto The Midnight Walk, il resto degli annunci è composto o da DLC ed espansioni (Stellar Blade, Alan Wake 2, Astro Bot), o da contenuti più di nicchia e dal richiamo meno forte come i giochi VR Metro Awakening e Hitman World of Assassination fanno parte di questa lista. Fanno eccezione Dragon Age The Veilguard (di cui è stato condiviso un breve gameplay) e Monster Hunter Wilds (che ha finalmente una data di uscita, 28 febbraio 2025). Infine, ci ha pensato Sucker Punch a mettere una ciliegina sulla torta. Si chiude infatti con l’esclusiva di turno, il “titolo a sorpresa” che mancava da un po’ negli annunci PlayStation. A sto giro tocca a Sucker Punch, che annuncia Ghost of Yōtei. Diversamente da quanto potreste leggere in giro, non è un sequel diretto di Ghost of Tsushima. Questa storia infatti si svolge nella regione dell’attuale Hokkaido nel 1600, circa tre secoli dopo quella di Jin Sakai. In Yōtei la protagonista sarà Atsu, una Onna-Bugeisha, ovvero il corrispettivo femminile di un Samurai. Qualcuno si è già lamentato in merito, ma magari ne riparleremo in un’altra occasione.
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