Monster Hunter Wilds Anteprima V mensile

Certi amori non finiscono e quello che i giocatori provano per la saga di Monster Hunter si rinnova ad ogni nuova iterazione sia per le innovazioni sia per i miglioramenti che introduce a ogni nuovo capitolo. Un circolo produttivo virtuoso che ha creato uno stuolo di utenti appassionati, ma soprattutto esigenti. Insomma, Capcom è assolutamente cosciente del fatto che le aspettative su Monster Hunter sono sempre altissime e si è presentata al Tokyo Game Show pronta a soddisfarle con un gameplay video nuovo di zecca dedicato alla Scarlet Forest.
In questo hands off, come anche nel precedente, l’impressione che abbiamo avuto è che il lavoro degli sviluppatori sia stato quello di selezionare il meglio di World e Rise per creare un amalgama originale che facesse risuonare al meglio il concetto di “selvaggio” attraverso la rifinitura delle meccaniche più apprezzate dei capitoli precedenti. Al contempo, ci è parso intuire che ci siano stati passi in avanti anche nel comparto narrativo, che, tradizionalmente, non ha mai davvero brillato per qualità e messa in scena.

Più cinematografico che mai

Per stessa ammissione di Ryoto Tsujimoto, producer storico della saga, il team ha voluto conferire a questo Wilds un taglio più spettacolare e “cinematografico”, e gli sforzi profusi verso questo intento sono concretamente percepibili sia per la cura registica nella direzione delle sequenze animate, sia per il colpo d’occhio che la mappa restituisce, sebbene qualcosa non vada del tutto nel verso giusto. Ciononostante, tendiamo a essere positivi, non tanto perché si parla di Capcom, ma per lo storico che l’azienda ha offerto in termini di polishing in fase di release. 

Alcuni miglioramenti tecnici di gameplay, come l’automatizzazione dei movimenti del Seikret o la possibilità di attaccare in groppa ad esso, non sono da considerare solo come mere novità meccaniche, ma anche come espedienti in grado di conferire maggiore bellezza agli scontri. Da questo punto di vista, la cosa più convincente è stata la conferma di potersi lanciare alle spalle dei mostri per attaccarli, e la cosa diventa ancor più appagante se si considera questo nuovo contesto visivo ed estetico. Anche la rivisitazione del comando di cura, più facile e meno macchinoso, contribuisce a snellire la procedura e rende più fluide le azioni del giocatore in combattimento. Insomma, troviamo assolutamente convincente questo approccio che mescola efficacia ed estetica senza andare a inficiare al ribasso la difficoltà delle cacce, ma migliorandone solo la user experience. A questo punto, risulta doveroso menzionare anche il level design, che, per quanto abbiamo potuto vedere, offre spunti non solo tecnici ma anche visivi di qualità davvero elevata.

Novità di gameplay

Al centro delle discussioni tra appassionati sicuramente ci sono il Focus Mode e l’introduzione delle ferite. Il primo è uno strumento di caccia che consente al giocatore di concentrare gli attacchi su una particolare zona del mostro, rendendo tutto molto più efficiente e aggressivo. Quest’ultimo aggettivo non è stato messo a caso, proprio in conseguenza della seconda novità che Monster Hunter Wilds propone, ovvero le ferite. Infatti, durante il naturale corso dello scontro, il mostro presenterà delle ferite su cui potremo concentrarci e assestare bonus di danno aggiuntivo a quello base che infliggiamo con il nostro equipaggiamento. In pratica, appare una rielaborazione del concetto di colpo critico, rendendolo visibile agli occhi del giocatore che vede, in real time, i danni che procura al nemico. Uno stratagemma che da una parte rende più efficace l’azione del giocatore, e dall’altra restituisce un feedback positivo sia in termini di giocabilità che di soddisfazione.
Altro elemento interessante è la rinnovata gestione delle cavalcature. In particolare, le funzionalità del Seikret si tingono di sfumature tattiche: l’uso più palese è l’attraversamento della mappa che, in questo caso, consente di affrontare la verticalità del rinnovato level design di questo Monster Hunter Wilds. L’altro e più importante aspetto è che permette una gestione di una seconda arma, alternativa alla principale, che possiamo decidere di cambiare al momento. Tant’è che diventa quasi automatico, per il giocatore esperto, decidere quale combo di armi equipaggiare in base al proprio stile di gioco. 

Non ci resta che attendere il 2025

Ovviamente, va ancora compreso appieno se queste modifiche possano rendere più facile lo svolgersi degli scontri, ma, di base, restiamo fiduciosi. Troviamo encomiabile che Capcom abbia voluto fondamentalmente ammettere che certe macchinosità erano un difetto e non si sia rifugiata nel concetto di “è sempre stato così”, ma che abbia effettivamente voluto mettere mano a queste asperità, per garantire un’esperienza migliore. Le premesse di un ottimo capitolo ci sono tutte; non ci resta che aspettare la release ufficiale prevista per il 2025.