Che possa piacere o meno, la realtà dei fatti riporta che Checco Zalone è saldamente al comando per quanto riguarda i film più visti in Italia. In neanche una settimana dall’uscita del film, Quo Vado? la pellicola del comico pugliese è riuscito a battere e stracciare il record di incassi nazionale, come riporta il sito cinetel incassando ben 22.248.121 euro e riuscendo addirittura a sconfiggere determinati record di boxoffice americani del cinema come Star Wars: il risveglio della forza (che al momento è fermo sui cinque milioni e 337.821 euro d’incassi) e a cui, tornando indietro nel tempo, ci si può aggiungere anche l’ultimo capitolo della saga cinematografica di Harry Potter. Ma il buon Checco nazionale non si smentisce mai, la CheccoZaloneMania è riuscita persino a far superare gli incassi…di sè stesso! Infatti riprendendo i dati cinetel, si può notare che Quo Vado? se messo in paragone al precedente e ultimo film di Zalone, è riuscito addirittura nell’autentica impresa di triplicare gli incassi rispetto alla precedente pellicola. Un successo unico e record incredibile. Basta pensare che la formula portata avanti dal coraggioso Pietro Valsecchi, produttore di Zalone, riesca ad andare avanti da anni e coinvolge prontamente il pubblico riuscendo nell’impresa di avere nei cinema un ricco e succulento successo ai botteghini.
Numerosi colleghi di Zalone si son trovati a fargli i complimenti per la pellicola, addirittura i politici. Ma questo film cos’ha di speciale? Sostenzialmente niente, forse la bravura dell’attore nel riuscire con il suo umorismo a scherzare e fare della satira sociale su una tematica che per noi italiani è abbastanza delicata, il posto fisso, e ci riesce anche bene. Si perchè Zalone, nell’intento di soffermarsi ed enfatizzare (a volte esagerando) i difetti della società, ottiene dei prodotti cinematografici popolari che successivamente gli riescono poi a portare risultati molto soddisfacenti a livello di botteghini, come dimostrano gli incassi e le presenze ottenute; alla faccia dei detrattori e indignati, che lo stesso Zalone si è divertito a punzecchiare in un’intervista alla radio Rtl:
Voglio ringraziare quelli che mi dicono ”grazie”, ma anche gli indignati, perché siamo un popolo di indignati, anzi, soprattutto loro, perché fanno scaturire curiosità e quindi la gente va al cinema. Grazie indignati. Non puoi essere simpatico a tutti, anzi quando c’è questo consenso quasi plebiscitario, paradossalmente, senti l’esigenza di ritornare a terra e di trovare qualcuno a cui stai sulle balle, altrimenti potrei avere manie di onnipotenza. Continuate ad indignarvi che io sono contento. Chi fa questo mestiere non pensa ai beni o ai mali di questo Paese, ma solo a far ridere. Il comico per una battuta si venderebbe l’anima. Poi se la battuta è azzeccata, nel senso che muove da una realtà tangibile e familiare a tutti, è più efficace. Io però non voglio fare analisi sociologiche sul nostro Paese, sul posto fisso, sul degrado, sul berlusconismo, su tutto quello che hanno scritto in questi giorni. Io e Gennaro Nunziante vogliamo solo far passare un’ora e mezza a ridere. Ringrazio per le analisi, sono veramente lusingato dagli articoli, Celentano ne ha parlato, Muccino ha scritto su Facebook un post lusinghiero più lungo della sceneggiatura del mio film, però la questione è molto più semplice: il comico fa ridere ed evidentemente c’è riuscito.
E come gli si può dar torto? Oscar Wilde infondo diceva che, se ne può parlare bene o male…l’importante è che comunque se ne parli, ed effettivamente se lo si paragona all’intervista citata è quello che Zalone è riuscito a fare. Nel bene o nel male, dipende dal vostro punto di vista.
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