Dopo aver trovato un più che meritato spazio sul mercato con i suoi laptop da gaming, Erazer (Medion) ha deciso di portarsi avanti anche nel settore delle periferiche da gaming con tastiere, mouse, mousepad e cuffie da gaming. Come ben sappiamo, Erazer è un marchio che punta su di un prezzo più basso rispetto ai marchi concorrenti, cercando al tempo stesso di offrire dei prodotti di buona qualità e ancor più buone prestazioni. Questo è il caso delle Erazer Mage P20, l’headset protagonista di questa recensione. Le Mage P20 si presentano come cuffie da gaming accessibili in termini di prezzo, dato che costano “soltanto” 69.99 euro, ma il loro scopo è quello di mettere a disposizione dell’acquirente tutta la qualità e le prestazioni degli headset di fascia di prezzo più alto. Dunque, la rottura del mercato è l’obiettivo principale di Erazer… ci sarà riuscito con queste P20?
Erazer Mage P20: packaging e caratteristiche
A primo impatto, le Erazer Mage P20 sembrano a tutti gli effetti delle cuffie da gaming di fascia bassa, visto il “povero” packaging proposto dal produttore. L’headset infatti viene collocato all’interno della scatola su di una struttura realizzata in semplice cartone, quasi come a voler ridurre più costi possibili. Tolto dalla scatola però, mi son ritrovato tra le mani una struttura molto solida e ben realizzata: l’headset presenta una struttura realizzata in metallo, ma molto flessibile e questo permette di indossare le cuffie in tutta la comodità. Il confort è dato anche dai cuscinetti presenti sugli auricolari e sull’archetto, permettendo alle cuffie di aderire alla propria testa senza dare quel senso di pressione che a distanza di ore di utilizzo può risultare scomodo. Anche il peso di 380 grammi non impatta sulla comodità e il confort, sebbene alla lunga può costringere a prendere una piccola pausa prima di indossarle nuovamente. Dopo un paio d’ore di utilizzo, ho dovuto togliere le cuffie e prendermi una decina di minuti di riposo prima di poterle indossare di nuovo e continuare la prova.
Le Mage P20 possono essere descritte come cuffie “vecchio stile”, dato che presentano un microfono staccabile e sono cablate, con un cavo rivestito in tessuto lungo 230 cm. I padiglioni auricolari non presentano nessun pulsante, con i pulsanti che invece sono locati sul cavo, ma si tratta soltanto del minimo indispensabile: controllo del volume, pulsante per il muto e un pulsante per controllare l’illuminazione RGB di cui è dotato l’headset (quasi come se fosse la pulsansiera di semplici auricolari cablati). Dunque, non parliamo di un accessorio con moltissimi pulsanti che possono spaesare i videogiocatori, ma al tempo stesso forse i comandi sono un po’ troppo limitati. Di certo, l’intera struttura dà molta sicurezza e sicuramente gli auricolari dureranno molto nel tempo e questo è un piccolo miracolo visto il prezzo. Dunque, bisogna darne atto come per 70 euro vengano proposte delle cuffie da gaming in metallo, ma oggigiorno headset cablati e con poche opzioni vengono visti un po’ troppo “datati”.
Altre caratteristiche delle Erazer Mage P20 includono:
- Certificano Nahimic by SteelSeries
- Diametro altoparlante 53 mm
- Resistenza 32 Ohm
- Gamma di frequenza 20 Hz – 20 kHz
- Dimensioni (LxPxH) 20x18x10 cm
Differenza abissale tra l’audio in entrata e quello in uscita
Le Erazer Mage P20, nonostante abbiano funzionato anche su PlayStation 5 (non chiedetemi come), sono cuffie da gaming destinate a PC e Laptop. Collegate alla macchina, dopo essere state riconosciute possono subito essere utilizzate. La loro forza ovviamente risiede in parte nei titoli competitivi, soprattutto perché riescono ad isolare bene dall’ambiente esterno e riproducono quasi alla perfezione tutti i suoni in-game. Il problema è che non avendo molti settaggi a disposizione, quel “quasi” ha un peso abbastanza importante! Giocando a Fortnite ad esempio, si riesce a distinguere la direzione del fuoco nemico, ma i passi dei personaggi non vengono catturati e direzionati come accade utilizzando headset di altri produttori (dal costo più elevato, ci mancherebbe). Dunque, in questo caso risulta essere più difficile capire il posizionamento degli avversari, fattore chiave nelle situazioni più complicate.
Il suono e la qualità degli altoparlanti però non si discutono, dato che in titoli single player quali Resident Evil 2 (il remake, uno dei giochi usati per il test) le cuffie sparano nelle orecchie le soundrack in maniera eccezionale, ma allo stesso tempo anche il lamento degli zombie viene riprodotto come se le creature fossero realmente intorno a noi. Su un titolo racing invece come Forza Motorsport, l’headset performa bene sulle sui vari brani proposti, ma non riesce a distinguere molto questi dal rombo del motore, cosa che invece accade utilizzando altre cuffie da gaming. A questo punto possiamo dire che su quei suoni definibili di “precisione”, le P20 essendo entry-level non riescono ad eguagliare le prestazioni offerte da altri headset.
Se l’audio in entrata è da considerarsi comunque promosso, non posso dire lo stesso per quanto riguarda il microfono. Un microfono estraibile a mio avviso parte già svantaggiato contro un microfono interno o uno fisso, ma nel caso delle Erazer Mage P20 mi son ritrovato davanti un microfono qualitativamente sotto le aspettative. In un primo momento, il microfono ha avuto addirittura dei problemi e riproduceva la mia voce con alcuni disturbi riscontrati dai presenti nel gruppo. Staccandolo e attaccandolo dalla struttura in maniera ripetuta, la situazione si è risolta e il microfono è stato portato alla normalità, non manifestando più tale inconveniente. Normalità che ci dice di come si tratti di un semplice microfono capace di riprodurre in maniera abbastanza scandita l’audio (dunque senza infamia e senza lode), ma che allo stesso tempo cattura anche i suoi esterni, riproducendoli al suo interno senza alcun filtro. Dunque, in un ambiente ESTREMAMENTE silenzioso, il microfono riesce a fare il suo dovere in maniera discreta, ma a quanto pare anche il minimo rumore non riesce ad essere eliminato, e questo fa capire quanto le P20 non possano essere comparate a cuffie da gaming qualitativamente superiori presenti sul mercato. Questo però non vuol dire che non valga la pena acquistarle!
Le Erazer Mage P20 possono essere definite come le cuffie da gaming entry-level per eccellenza. Riuscire a trovare sul mercato un headset di fascia media (sarebbe ingeneroso dire “bassa”) che a 69.99 euro tentano e in parte riescano ad emulare e performare come cuffie di qualità superiore è davvero raro. Per contenere i costi, Erazer ha dovuto “togliere un po’ di qua e un po’ di là”, sacrificando ad esempio la qualità del microfono per offrire degli altoparlanti quasi ottimi. La struttura comoda e resistente è controbilanciata dall’impossibilità di ottenere un accessorio collegabile senza cavo, così come i tanti pulsanti presenti sui prodotti dei vari competitor qui sono invece limitati ad una rotella e 2 pulsanti. Per chi non ha tanto budget a disposizione o non vuole investire tanto per un headset da gaming, l’opzione migliore praticabile non può che essere quella di andare dritto sulle Mage P20, con la speranza che in futuro Erazer non possa sfruttare la base di queste cuffie per immettere sul mercato qualcosa che possa rivaleggiare anche con gli headset più rinominati che attualmente sono in circolazione… e magari mantenendo i costi sempre contenuti. Sicuramente, tra le migliorie che ci aspettiamo non possiamo non suggerire un microfono più performante, tasti posti sugli auricolari con qualche opzione e settaggio aggiuntivo, ma soprattutto la possibilità di avere cuffie wireless. Non è mica chiedere troppo?
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