Dopo averlo provato durante la scorsa gamescom 2024, siamo tornati alla volta delle terre del Belfry e della Città dei Numeri per immergerci ancora più in profondità con ciò che Towerborne avrà da offrire ai giocatori. Negli scorsi giorni abbiamo infatti provato una build Insider del nuovo hack ‘n slash in co-operativa sviluppato da Stoic e pubblicato dagli Xbox Game Studios per testare con mano le feature e le possibilità offerte dal gioco pochi giorni prima della sua uscita in versione Early Access su Steam. Come sarà andata questa prova ravvicinata? Scopriamolo!
Avanti campioni, combattete!
Il mondo di Towerborne vive e respira attorno al Belfry, un faro di speranza e sicurezza nato dalla necessità della popolazione di trovare un rifugio in grado di proteggerli dalla minaccia dei mostri che hanno raso al suolo il mondo. Per far fronte alla crisi, l’insieme delle volontà dell’umanità presenti nel mondo spirituale hanno dato vita agli Assi, eroi semi-immortali dalle abilità sorprendenti che ogni giorno lottano per difendere il mondo di Towerborne da ogni minaccia e impedire la distruzione della Città dei Numeri, una metropoli post-apocalittica che funge da nexus dell’intera società e punto di ritrovo per gli Assi provenienti da tutto il mondo, una sorta di meta di passaggio per addestrarsi, potenziare la propria attrezzatura e accettare le nuove missioni con il quale aumentare la propria reputazione e notorietà.
Dopo la creazione del nostro personaggio siamo stati guidati all’interno di un tutorial abbastanza corposo che ci ha illustrato le varie parti della Città dei Numeri, permettendoci quindi di interagire con il sistema di quest-line che sarà onnipresente durante tutta la nostra avventura in quel di Towerborne e che prende il modello ritrovabile in qualsiasi MMORPG in cui ad ogni azione corrisponde una particolare quest da completare, e al termine delle quali sarà possibile ottenere ricompense sempre più grandi e che in questa prima fase ci hanno portato allo sblocco delle varie funzioni come il funzionamento delle varie strutture come il fabbro, personaggi come l’addestratore e i fondatori di questo ordine di eroi a difesa della Città dei Numeri, oltre che prendere familiarità con il sistema di sub-quest su taglia che si integrerà in maniera attiva con il gameplay pad alla mano una volta usciti dalla fortezza-megalopoli, alla volta del mondo sconfinato di Towerborne.
Salvare il mondo una mattonella alla volta
Dal punto di vista di gameplay, il mondo di Towerborne è suddiviso in varie regioni da visitare e suddivise attraverso una mappa generale costruita su varie mattonelle esagonali, alla quale è dedicato uno specifico livello da esplorare e completare, attraverso un sistema di progressione piuttosto lineare e al tempo stesso libero in cui ogni tassello aprirà la porta al successivo, passando da un micro-livello all’altro fino ad arrivare a tiles più grandi e con al loro interno battaglie più lunghe ed estenuanti. Durante il provato di questa Insider Build abbiamo avuto modo di spingerci un po’ più in là rispetto alla demo dello scorso mese giocata all’interno della gamescom 2024 e abbiamo avuto modo per sperimentare con le meccaniche del combat system e delle 4 classi disponibili.
A seconda del proprio stile di gioco, Towerborne permette al giocatore di abbracciare fino a 4 classi di gioco: dal più semplice uso di una Spada e uno Scudo o un paio di Daghe da assassino, si passa ad armi più inclini allo stile fantasy-steampunk come per esempio i Gauntlets Robotici o alle War Clubs incendiarie. Ognuna di queste armi e classi presenta un set di mosse e combo piuttosto vario, seppur comunque limitate a due semplici input leggeri e pesanti ma comunque in grado di offrire ai giocatori più infoiati con i picchiaduro beat ‘em up arcade pane per i loro denti. Non mancano anche le abilità speciali richiamabili attraverso l’unione dei grilletti e di uno dei tasti d’attacco, e che nel caso delle armi più complesse come per esempio i War Clubs permette l’implementazione di tecniche difensive interessanti, riempiendo una particolare barra in grado – al suo completamento – di emettere un’aura infuocata in grado di stordire le unità nemiche. E se a questo aggiungiamo un sistema di level up basato sulla maestria di ogni singola classe, il loop che Towerborne propone saprà offrire in potenziale ore ed ore di divertimento e scoperta assieme ai propri amici o anche in solo queue.
Towerborne: una prova piena di luci e ombre solitarie
Fino a questo punto vi abbiamo parlato di Towerborne come di un titolo dal potenziale interessante, che riprende le dinamiche di un titolo beat em up co-operativo alla Castle Crushers all’interno di un pacchetto estetico colorato ed eccentrico, con gli autori di The Banner Saga che si sono divertiti a riempire il Belfry di carisma e umorismo. Il problema però è che in questa prova di tutto questo potenziale non ne abbiamo visto il suo 100% (forse neanche la metà) e questo ha messo in risalto alcuni dei nei che potrebbero diventare delle grosse criticità sul lungo periodo. Sebbene possiamo capire e comprendere le motivazioni dietro all’impossibilità di poter effettuare un vero e proprio processo di matchmaking online per gran parte del periodo di prova (nonostante la possibilità di visualizzare alcuni colleghi vagare all’interno della mappa), la mancata inclusione di un sistema di bot personalizzati per quantomeno riempire la lobby single player ha finito per mettere da parte l’elemento principale di un titolo come Towerborne: l’interazione di squadra.
Ciò che ne è venuto fuori è stato un provato caratterizzato da un level design (per forza di cose) votato alla ripetizione e riutilizzo di assets costante, con orde di nemici opprimenti nel loro numero, scalati esclusivamente verso un’esperienza multiplayer e che si differenziavano da bioma a bioma esclusivamente per il loro colore. Questo corrisponderà ad un problema durante i giorni della release early access e dopo il lancio effettivo del gioco? Assolutamente no, ci mancherebbe e dopotutto da titoli come questo non ci si aspetta la prodondità narrativa o esplorativa di un titolo single player. Va però detto che in queste condizioni non ci è stato modo di formulare delle reali prime impressioni sull’esperienza multiplayer di Towerborne e che esulino dal contesto fieristico della build provata in quel di Colonia.
Alla fine di tutto, la nostra prova di Towerborne si è conclusa con un sapore agrodolce. Se dal punto di vista concettuale e visivo ci troviamo davanti ad una delle IP Microsoft multiplayer da un potenziale incredibile, seppur derivativo dal successo di una specifica nicchia del genere Beat ‘Em Up online ma comunque interessante da esplorare all’interno del contesto del catalogo Xbox e Game Pass, favorito anche da uno stile artistico ed estetico accattivante e cartoonesco in grado di attirare diversi tipi di pubblico; dal punto di vista del giocato purtroppo non ci è stato modo di capire se la formula di gameplay sia la mossa vincente per il brand verde nel creare un titolo in grado di essere supportato attraverso un sistema live service in grado di creare quell’effetto del “dai, stasera e domani facciamo una partita su Towerborne?” al quale gli sviluppatori puntano.