Super Mario Party Jamboree Provato: Pronti, Partenza… Botte!

Super Mario Party Jamboree Provato

Dopo un mese di agosto che ci ha visto andare da una parte all’altra dell’europa alla scoperta dei titoli più interessanti in arrivo verso quest’ultima parte dell’anno, ci sta ogni tanto fermarsi, raccogliere qualche amico davanti a una Nintendo Switch e organizzare una bella festa a base di minigiochi, stelle e potenziali scambi di insulti. Forse è proprio seguendo questa filosofia che siamo stati invitati da Nintendo per prendere parte, assieme ad altri membri della stampa specializzata, streamer e influencer vari, ad una mega seratona d’anteprima per Super Mario Jamboree il nuovo party game in arrivo sulla console ibrida e che ci ha permesso di competere l’uno contro l’altro all’interno della cornice del Video Games Party di Milano.

Super Mario Party Jamboree
Immagine promozionale del gioco

Una marmellata di divertimento

Il termine “Jamboree” venne coniato da quello che potremmo definire il “Capo Scout del Mondo” Lord Baden-Powell e viene tutt’ora utilizzato nel mondo dello scautismo per identificare una grande rimpatriata in mezzo alla natura, una “marmellata” di colori, usanze, culture e personalità di più giorni in cui si svolgono diverse attività sportive. Per farvi un esempio, il World Scout Jamboree include da qualche anno a questa parte eventi come il tiro al bersaglio, il nuovo, corsa campestre, ma anche le corse tra moto BMX, attività aeree e nautiche. Insomma, un’usanza culturale che ancora oggi raduna migliaia di persone sotto uno stesso cielo e Super Mario Party Jamboree parte proprio con questa premessa. In questo nuovo titolo infatti, Mario & soci parteciperanno a un vero e proprio Jamboree organizzato sull’Isola Goomba da un inusuale host presentatore: Kamek. Quello che è solito essere il braccio destro di Bowser ora presenta la brochure di un programma di eventi unico nel suo genere, e che metterà alla prova le abilità e in alcuni casi la fortuna dei suoi ospiti.

Durante la nostra prova abbiamo avuto modo di visitare una porzione di questo itinerario, provando in prima persona la classica modalità Mario Party che tutti conosciamo e che in Super Mario Party Jamboree offre ben sette tabelloni tra vecchie conoscenze tra le ambientazioni più famose della serie e nuove aggiunte come per esempio il Bosco Megatorcibruco, un gioco dell’oca a ostacoli in cui i giocatori dovranno giostrarsi tra Piante Piranha da non svegliare, biforcazioni birbone e piene di trappole e un Megatorcibruco a cui piace “rivoltarsi” da una parte all’altra del suo nido e ribaltare le sorti di una partita. Parlando invece del gameplay giocato, “squadra che vince non si cambia” e infatti il loop del gioco dell’oca torna con la sua struttura intatta fatta di dadi, turni e oggetti da utilizzare al momento giusto e che da ormai quasi 30 anni offre ore e ore di divertimento (tra alti e bassi) con i propri amici.

Super Mario Party Jamboree
“Bravo Mario, hai vinto una stella. Ora cerca di tenertela bella stretta!”

Il più grande party-game d’Autunno

E laddove non si volesse competere all’interno di un tabellone, Super Mario Party Jamboree offre la possibilità di giocare con un approccio più diretto e votato alle partite rapide. Dopo una breve partita sul tabellone del Torcibruco, lo staff di Nintendo ci ha prontamente suggerito e invitato a provare le opzioni legate alla Modalità Libera del gioco. Partendo dalla riva della spiaggia dell’Isola Goomba, abbiamo avuto modo di provare alcuni tra i 110 minigiochi disponibili. Una compilation di prove che spazia dal semplice tutti contro tutti caciaroso in cui l’ultimo rimasto verrà decretato vincitore, fino ad arrivare a giochi 1v3 o addirittura 2v2. In quest’ultimo caso, oltre che alla fortuna è richiesto un certo livello di strategia, con alcuni minigiochi che richiederanno un minimo di comunicazione tra i giocatori per poter arrivare alla vittoria. Parlando di eredità della serie ea differenza di Mario Party Superstars, anche Super Mario Party Jamboree presenta manciata di minigiochi rispolverati dalla grande storia passata del brand, affiancandoli ad una nuova selezione di minigiochi completamente nuovi di zecca, segno di come probabilmente il lavoro di riscoperta e rilancio del passato sia stato utile agli sviluppatori per trovare una nuova “rotta” e iniziare ad accumulare il maggior numero di idee possibili, per poi esporle al meglio delle loro possibilità con Super Mario Party Jamboree. 

Ma non solo: oltre alla possibilità di scegliere qualsiasi tipo di mini-gioco presente nel titolo, sarà possibile partecipare ad alcune “playlist tematiche” in cui sfidare i propri amici con prove consecutive basate su un particolare tema. Nel caso della nostra prova in quel del Video Games Party, una delle playlist più interessanti era legata al tema culinario, con diversi minigiochi basati sul taglio simmetrico di un pezzo di carne, la creazione di un numero enorme di pancake a ritmo di musica e infine un’eroica scalata su una torre fatta di tramezzini. Il risultato di ognuna di queste prove andrà poi a creare una classifica finale in stelle che verranno poi accorpate – in un glorioso inno al detto “ha vinto lo sport” – in un punteggio totale che verrà poi convertito in crediti spendibili in eventuali gadget sbloccabili. L’aperitivo ideale prima di cimentarsi nelle competizioni multiplayer fino a 20 giocatori del Bowserathlon, modalità che vedrà i giocatori sfidarsi in una folle corsa alla ricerca del punteggio più alto. Ma fate attenzione: maggiore il punteggio, più alte le probabilità di essere sfidati dal temibile Bowser in una sfida rischia-tutto che potrebbe “confermare o ribaltare completamente la situazione”. Modalità che purtroppo in questa sede non abbiamo avuto modo di vivere pad alla mano, ma che non vediamo l’ora di sperimentare una volta che il gioco sarà arrivato nei negozi.


Super Mario Party Jamboree si prospetta come un’altra ottima entry all’interno della ormai lunga serie di titoli in cui vige “l’armistizio del divertimento” in tutto il Regno dei Funghi. La nostra esperienza in quel del Video Games Party ci ha permesso non solo di fare una bella chiacchierata tra colleghi in un press party, ma anche di prendere e dare sonore batoste in un clima di festa che ci ha ricordato ancora una volta come il couch co-op offerto dalla formula di Nintendo possa regalare forti emozioni e risate. Vedremo se questo si replicherà non solo all’uscita del gioco, ma anche all’interno dell’inedita modalità multiplayer online. Va detto però che chi ha già acquistato titoli come il precedente Mario Party Superstars potrebbe trovarsi a rivivere una specie di “effetto deja vu”, sia per quanto riguarda il comparto tecnico (di secondo piano in titoli del genere ma non per tutti), sia nel caso di alcuni minigiochi già ripescati ancora una volta dal passato. Nulla che possa corrispondere a un “deal breaker”, ma di certo un fattore che potrebbe allontanare quel tipo di potenziale acquirente che si sente già accontentato dal suo acquisto precedente.


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedeteli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!