Ace Attorney Investigations Collection Recensione: piacere di rivederti, Edgeworth

Ace Attorney Investigations Miles Edgeworth

Ci si interroga spesso sulla valenza delle Collection e riedizioni di giochi relativamente datati. รˆ tristemente vero che, spesso, i publisher non fanno altro che fare cash cow facile grazie ai nostalgici che cercano modi semplici per rinverdire i ricordi di gioventรน. Tuttavia, certe antologie si dimostrano virtuose nel rendere giustizia al glorioso passato delle loro case madre, proponendo anche bonus che vanno al di lร  di semplici gallery. Capcom, da questo punto di vista, si sta dimostrando un punto di riferimento, confermato ad esempio dal trattamento riservato al franchise di Ace Attorney, letteralmente fermo per quanto riguarda nuovi titoli dal 2017 eppure sempre in fermento tramite il suo fandom, che ha dato prova di essere parecchio affezionato e agguerrito. Negli ultimi anni si sono succedute diverse collezioni antologiche dedicate alla saga, di cui Ace Attorney Investigations Collection (in uscita il 6 settembre su Nintendo Switch, PlayStation 4, Steam e Xbox One) รจ letteralmente la ciliegina sulla torta.

I confronti dialettici tra i personaggi sono il pezzo forte della saga.

Ace Attorney Investigations Collection: alla ricerca della veritร 

Una collection โ€œdefinitivaโ€ dei primi tre, mitici, capitoli di Gyakuten Saiban/Ace Attorney era difatti scontata ma dovuta. Per i capitoli successivi, invece, non era affatto cosรฌ, perchรฉ si trattava di un lavoro di adattamento notevole, sotto vari aspetti. Lavoro che Capcom, con perizia e volontร  di far bene, ha portato avanti prima con la miracolosa duologia prequel compresa in The Great Ace Attorney Chronicles e poi, recentemente, con la Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy, che ha reso disponibili e attuali i tre capitoli โ€œconclusiviโ€ della saga.
Restava, a questo punto, l’incognita dei due spin-off โ€œfuoriโ€ dall’aula di tribunale, ma non per questo scevri di personaggi bizzarri, indizi da scovare e contraddizioni da cogliere, ovvero i due Investigations con protagonista Miles Edgeworth, procuratore distrettuale sagace, distinto, ma anche involontariamente buffo nella sua sicumera. Amatissimo da tutti i fan del franchise, รจ l’eroe perfetto per realizzare la visione di un Ace Attorney che tralascia gli aspetti โ€œalla Perry Masonโ€ per concentrarsi su quelli โ€œalla Colomboโ€, riuscendoci in pieno. Giร  all’epoca della loro uscita, tuttavia, i due Investigations non erano riusciti a piazzarsi tra i preferiti dei fan, tanto che il secondo capitolo non era mai uscito dai confini asiatici prima d’ora. Alla fine, perรฒ, Capcom ha deciso di ingraziarsi il suo fedele pubblico creando questa nuova, ricercatissima, antologia.

Sulla scena del crimine… nella nuova resa grafica.

Sulla scena del crimine

Facciamo un passo indietro, a uso e consumo di chi non conosce la saga: quella di Gyakuten Saiban รจ una saga di visual novel investigative che fanno storia e genere a sรฉ, tanto da aver ispirato diversi epigoni che non possono che ricalcarne la struttura cosรฌ peculiare.
A metร  tra il legal thriller e il courtroom drama, il giocatore veste le panni di un legale in cerca di risposte, diviso tra scene del crimine, luoghi dโ€™indagine e aule di tribunali. Nella saga principale si vestono i panni di un improbabile avvocato difensore e si รจ chiamati a investigare, interrogare testimoni, cercare indizi, smascherare false testimonianze e, in pratica, ribaltare processi dagli esiti che sembrano giร  decisi. La saga ha l’abilitร  di inscenare e mescolare in maniera eccellente dramma e commedia dellโ€™assurdo, portando in vita personaggi amatissimi e situazioni d’impatto, che tengono i giocatori incollati allo schermo nonostante soluzioni di gameplay relativamente semplici e legate ad elementi base delle visual novel nipponiche e delle avventure punta e clicca.
Nei due capitoli di Investigations, la parte da courtroom drama viene meno per poter potenziare ampliare, invece, quella dell’indagine. รˆ stato commesso un efferato delitto e il protagonista โ€“ col prezioso ma a volte involontario o maldestro โ€“ aiuto di alcuni assistenti investiga, trova indizi, crea tesi, smonta testimonianze fallaci e, infine, incastra i colpevoli.

Il gioco si divide in fasi prefissate, man mano che si procede efficacemente nelle indagini, ma le fasi stesse suonano meno tranchant rispetto a quelle della saga originale, senza soluzioni di continuitร  e con meno stacchi: le indagini vengono alternate a dialoghi e testimonianze in maniera piรน sciolta, senza il pathos dellโ€™aula di tribunale a incombere, ma certe dinamiche rimangono le stesse, anche se con altri nomi e meccaniche. Ad esempio, al posto dei controinterrogatori nei processi abbiamo le fasi di accesa discussione coi testimoni, ma risultati e penalitร  sono simili. Esistono anche meccaniche speciali, dal tono meno โ€œfantasticoโ€ di quelle usate da Phoenix Wright e Apollo Justice in altri titoli, e piรน simili a mind games ร  la Sherlock: citiamo, senza entrare nel dettaglio, la tecnica degli โ€œscacchi mentaliโ€ presente nel secondo gioco, ad esempio. Lโ€™investigazione รจ a tutto tondo, col personaggio libero di aggirarsi per lo scenario (e non solo il nostro puntatore, come da tradizione) e soffermarsi su vari elementi in modo diverso, esaminando oggetti, scene del crimine, dettagli di vario tipo, confrontandoli con gli oggetti nellโ€™inventario e chiedendo il parere degli altri personaggi. Il tutto utilizzando anche le abilitร  di logica e deduzione del nostro paladino della giustizia, a volte aiutato dai suoi assistenti. Fondamentale, in proposito, lโ€™apporto della inusuale presenza della giovane Faye e del suo gadget, il Little Thief, in grado di ricostruire situazioni delle scene del crimine.

Ace Attorney Investigations Collection
Lo charme di Miles รจ impagabileโ€ฆ come la figure di Steel Samurai sullo sfondo!

Insomma, se vi piacciono i titoli investigativi โ€œsu binariโ€ siete nel posto giusto, anche se chiaramente i casi, i personaggi e l’ambientazione tutta vanno affrontati con la giusta predisposizione mentale e voglia di stare al gioco ideato dalla eclettica mente di Shu Takumi, votata a una certa dose di bizzarria anime e di weirdness tipicamente nipponica.
La giocabilitร  del titolo, difatti, รจ ancorata a stilemi piuttosto vecchiotti, e basilarmente si tratta di usare un minimo di arguzia nel collegare i vari puntini sfruttando le interfacce a nostra disposizione: il gameplay in sรฉ non รจ poi cosรฌ divertente, ma le situazioni in cui sono calati i personaggi – e i personaggi stessi – avvincono senza scampo il giocatore a incalzare sempre piรน i testimoni per scoprire cosa succederร  in seguito. Bisogna sicuramente scendere a patti con la natura da visual novel del tutto, tanto รจ vero che, addirittura, cโ€™รจ una vera e propria opzione di โ€œautoplayโ€ che vi consente di godere del tutto come se fosse un anime: tutte le scelte narrative e le svolte nei casi (che comunque prevedono sempre unโ€™unica soluzione) saranno giocate dalla cpu al posto vostro, rendendovi semplici spettatori. Opzione che, tuttavia, vi sconsigliamo, perchรฉ ad ogni modo, se si rimane โ€œincastratiโ€ da qualche parte basta andare a tentativi e la soddisfazione nel cogliere gli snodi giusti al primo colpo รจ notevole.

In questo dittico, dicevamo, il protagonista รจ il procuratore Miles Edgeworth, sagace e integerrimo uomo di legge dal tormentato passato che, dopo alcune vicissitudini in aula con il rivale Phoenix Wright, รจ piรน determinato che mai a scovare ogni briciolo di veritร  nei casi a lui propostiโ€ฆ o quelli in cui si ritrova suo malgrado. Il suo stesso ufficio, difatti, รจ la scena di un efferato quanto inspiegabile crimine, e le sue doti deduttive fremono nel voler risolvere il caso, che sarร  solo il trampolino verso una piscina di squali molto piรน ampia. Ad aiutarlo, vecchie e nuove conoscenze, per un mistero che si infittirร  sempre piรน, diramandosi in nuove direzioni. E la posta in gioco si farร  ancora piรน alta nel secondo titolo della serie, in cui Miles dovrร  fare i conti con il passatoโ€ฆ e con quello che vuole sia il suo futuro.

Per quanto riguarda queste nuove versioni dei giochi, innanzitutto segnaliamo l’ottimo lavoro nella traduzione e adattamento del secondo gioco, in linea con l’adattamento originale della serie (quindi con nomi e riferimenti americani piuttosto che nipponici) ma che non tradiscono il senso dell’originale. La traduzione del primo gioco (in inglese) รจ apparentemente identica al passato ma il titolo si pregia di un nuovo doppiaggio delle frasi topiche, ed รจ possibile giocare in ben sette lingue diverse (no, italiano e spagnolo, nonostante le accese richieste dei fan italici e iberici non sono al momento contemplati, purtroppo).

Numerosi i ritocchi alla quality of life dellโ€™esperienza (che, ricordiamo, originariamente risale ai tempi del Nintendo DS) ricalcando e ampliando quanto giร  fatto nelle precedente compilation. Oltre alle giร  apprezzatissime gallery di artwork, filmati e musiche, ai trofei e alle chicche inedite in occidente, abbiamo la possibilitร  di scegliere direttamente da che episodio e capitolo iniziare a giocare (anche se sarebbe โ€“ letteralmente โ€“ un delitto non giocare in ordine sequenziale, almeno la prima volta) e la possibilitร  โ€“ accennata precedentemente โ€“ di selezionare la Modalitร  Storia e godersi il tutto come se fosse una sorta di anime, se non ci si vuole spremere le meningi e godersi solo la parte narrativa. Si possono comodamente rileggere i log della storia e cambiare le musiche di riferimento, tra l’altro.

L’elemento che piรน differenzia questa antologia dalle precedenti รจ quello grafico: mentre le precedenti avevano subito un eccellente processo di remaster in super HD, qui siamo di fronte a un vero proprio remake, con gli sprite ridisegnati in HD dallo storico designer Tatsuro Iwamoto. La qualitร  dei modelli รจ impressionante per definizione ed espressivitร  delle animazioni, anche se bisogna un poโ€™ far lโ€™abitudine allo stile chibi utilizzato, dunque con le proporzioni della testa leggermente esagerate rispetto a quelle del corpo. Ad ogni modo, รจ sempre possibile giocare anche con la versione classica con gli sprite originali semplicemente โ€œripulitiโ€.


Ace Attorney Investigations Collection รจ una perla immancabile per ogni fan, il pezzo di puzzle mancante che, oltretutto, riempie un certo vuoto narrativo relativo al personaggio di Edgeworth, che ora anche i fan occidentali potranno colmare. Oltretutto, se il primo gioco รจ forse un po’ โ€œrigidoโ€ nelle sue componenti, il secondo gioca molto meglio le sue carte ed รจ piacevole sotto tutti i punti di vista, con una trama davvero incalzante.
I neofiti dovrebbero forse, per apprezzare pienamente tutte le sfumature di trama e personaggi, giocare in primis la trilogia originale per poi tornare qui, ma non c’รจ nessuna barriera narrativa o di gameplay al provare prima la saga di Investigations. E, ad ogni modo, รจ comunque una gran bella cosa poter recuperare un titolo del genere al massimo delle sue potenzialitร . Sperando, a questo punto, non solo in una riedizione del crossover con il Professor Layton ma anche in un vero e proprio seguito moderno della saga.