Cat Quest III

Cat Quest III Recensione V mensile

Immaginate di essere un pirata, uno di quelli dediti all’avventura, con il pallino dei miti e delle leggende. Il vostro unico scopo è quello di navigare i sette mari alla ricerca del leggendario tesoro della Stella del Nord e, lungo il vostro cammino, diventare finalmente consapevoli delle vostre origini da prescelto… gatto prescelto. Eh sì, perché come immagino possiate aver capito del titolo di quest’opera, qui si parla di gatti. Per chi non ha avuto modo di giocare i due precedenti capitolo di quella che ormai è diventata una sagaCat Quest III trasporta il giocatore in un mondo zoomorfo alternativo in cui i gatti, questa volta affiancati dai malvagi topi, sono le specie dominanti. E state tranquilli perché per godersi questa nuova avventura non sarà affatto necessario aver giocato i precedenti capitoli, dato che a parte l’architettura di gioco e l’ossessione per i gatti non ci sono reali punti di contatto sotto il profilo della trama. Se infatti Cat Quest I e II erano focalizzati sul tema fantastico, tra dungeon, draghi e spade magiche, questo terzo capitolo sposta la sua attenzione sulla pirateria. E io amo i pirati!

Cat Quest III
I boss sono una delle esperienze più esaltanti e divertenti del titolo.

Nuovi pirati e vecchi giocatori

Nessun lungo tutorial e nessuna complessa spiegazione, dopo una deliziosa premessa narrativa animata, il giocatore inizia immediatamente a familiarizzare con le meccaniche di gioco. Cat Quest III, così come anche i suoi predecessori, dona al giocatore tutto quello che un buon action RPG ha da offrire. Il combattimento è immediato e caratterizzato da una curva di apprendimento più che ragionevole. Nel giro di pochissimo impariamo a gestire schivate, colpi a distanza e colpi corpo a corpo, supportati da una serie infinita di armi che vanno dalle spade alle pistole e dalla possibilità di apprendere magie. La storyline principale è lunga e interessante, intervallata, se lo si vuole, da divertenti e numerosissime quest secondarie, ricche di giochi di parole sui gatti. Cat Quest III è un gioco fortemente autoironico, ricco di citazioni inerenti la cultura pop, alcune sfacciate altre meno. Questo lo rende un prodotto adatto non solo ad un pubblico giovane ma anche ad un pubblico più maturo alla ricerca di prodotto di qualità leggero, divertente ma allo stesso tempo interessante e profondo. Non lasciatevi ingannare dalle sequenze animate e dalle animazioni cartoonesche, dal punto di vista del gameplay Cat Quest III è il frutto dell’evoluzione dei già ottimi precedenti. Dopo l’uscita di ogni capitolo, il team di sviluppo ha raccolto i feedback degli utenti e ha fatto un gran lavoro di rifinitura delle meccaniche di gioco e sulla curva di apprendimento, senza dimenticarsi, allo stesso tempo, di aggiungere nuovi elementi per donare maggiore longevità e profondità.

Esplorare la mappa ci permetterà di salire di livello e trovare quest secondarie con ricchi premi.

A zonzo per i sette mari

Trattandosi di un’avventura piratesca, The Gentlebros non poteva esimersi dal dare la possibilità ai giocatori di solcare i sette mari a bordo del proprio veliero: non un’attività corollario alla nostra avventura principale ma una vera e propria esperienza marinaresca che fa dell’immediatezza e della soddisfazione del giocatore la sua ragion d’essere. Per poter effettivamente essere utile durante tutto il corso dell’avventura la nostra imbarcazione può essere potenziato attraverso le stesse modalità con cui potenziamo il nostro equipaggiamento: o grazie all’acquisto di potenziamenti nei negozi specializzati, o grazie agli oggetti droppati dai nemici sconfitti.

Più gratificanti di Skulls & Bones, le sessioni marine di Cat Quest III offrono inoltre un’ottima varietà di attività, che vanno dalla semplice esplorazione della mamma alla ricerca di nuove isole, fino ad arrivare alla guerra con altri pirati e, addirittura, allo scontro con pucciosissimi mostri marini, uno su tutti una versione sotto steroidi del Cathulhu già incontrato in Cat Quest II. Come per l’incarnazione felina della divinità Lovecraftiana, tutti i boss del titolo sono ben studiati, sia in termini estetici sia in termini di meccaniche e aggiungono un ulteriore spinta a riprendere in mano l’avventura dopo la ventina di ore che compongono la storyline principale.

Cat Quest III
La location da cui parte la nostra avventura è, chiaramente, Catuga e non Tortuga.

Conclusioni

Cat Quest III è quello che io amo definire un piccolo giochino sorprendente. Piccolo, perché parliamo di un prodotto con confini ben definiti; giochino, perché questa è l’impressione che vuole dare; e sorprendente, perché riesce ad essere tutto quello che ho detto finora e molto di più. Dato il finale, ho concluso la mia avventura già proiettata verso un non-troppo-prossimo futuro felino.

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