Sam & Max: The Devil’s Playhouse Recensione V mensile

La rimasterizzazione di Sam & Max: The Devil’s Playhouse ci riporta in un mondo irrazionale e farsesco, dove potremo gettarci a capofitto in una serie di bizzarre peripezie assieme al duo di poliziotti freelance più bizzarro della storia delle avventure graficheQuesto capitolo conclusivo della trilogia Telltale, rimasterizzato da Skunkape Games, è un mix esplosivo di umorismo nero, mistero e punta e clicca, capace di far sorridere e persino un po’ riflettere al tempo stesso.

A volte, le sole espressioni facciali valgono più di mille dialoghi.

Ciò che distingue The Devil’s Playhouse dai capitoli che l’hanno preceduto è la capacità di creare un’atmosfera unica e coinvolgente: ogni episodio è un viaggio verso mondi pazzeschi, dove le sferzate di Sam e Max si intrecciano con elementi horror e fantascientifici e l’ambientazione varia continuamente, passando da un’astronave abbandonata a un circo inquietante, fino a raggiungere dimensioni oniriche. Una simile varietà di scenari, unita a una colonna sonora indovinatissima, contribuisce a immergerci in un’esperienza ludica indimenticabile. Il gameplay punta e clicca è robusto e fedele alla tradizione, anche se presenta alcuni limiti; gli enigmi, pur essendo divertenti e stimolanti, a volte mancano di spessore e complessità che caratterizzavano i classici LucasArts; inoltre, l’esplorazione degli ambienti, seppur necessaria per progredire nella storia, può risultare un po’ ripetitiva, soprattutto per i più navigati. La trama di The Devil’s Playhouse è avvincente e ricca di colpi di scena, con la coppia di poliziotti che si trova a indagare su una serie di eventi misteriosi e apparentemente collegati a una forza oscura. La narrazione è scorrevole e i personaggi sono ben caratterizzati, anche se alcuni dialoghi mi sono parsi un po’ forzati. Skunkape Games ha fatto un lavoro eccellente nel rimasterizzare il titolo a trecentosessanta gradi: la grafica è stata notevolmente migliorata, con modelli dei personaggi più dettagliati e ambientazioni più ricche, l’interfaccia è più intuitiva e le prestazioni sono fluide su tutte le piattaforme. Tuttavia, alcune limitazioni del gioco originale sono rimaste, come la struttura episodica e alcuni elementi di gameplay che potrebbero risultare datati ai neofiti. Certo, il finale lascia un po’ l’amaro in bocca, alcuni plot twist risultano poco convincenti e la risoluzione conclusiva è alquanto frettolosa ma, nel complesso, The Devil’s Playhouse rimane un’esperienza spassosa e coinvolgente per tutti gli appassionati di punta e clicca vecchio stile.

Sam & Max: The Devil’s Playhouse
Chi non affiderebbe la salvezza del mondo a un grosso cane detective e ad un coniglio psicopatico?

Conclusioni

Sam & Max: The Devil’s Playhouse è un omaggio a un’epoca d’oro dei videogiochi e questa rimasterizzazione, malgrado qualche difetto, riesce a catturarne lo spirito originale, confezionando un’esperienza nostalgica e divertente. Se siete amanti delle avventure grafiche e dell’umorismo surreale, l’intera serie fa assolutamente al caso vostro.

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Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.