Natsu-Mon

Vincitori e Vinti – V mensile: Giocare con lentezza

L’opportunità di recensire Natsu-Mon, nel numero di questo mese, mi ha fatto riflettere su quanto i cosiddetti “giochi rilassanti” siano diventati un rifugio per molti, un modo per enfatizzare il relax e la gioia delle piccole cose grazie al quale possiamo prenderci una pausa dal gaming frenetico e competitivo che domina gran parte dell’industria, antidoto perfetto ai ritmi del mondo contemporaneo. La popolarità dei cozy game è aumentata vertiginosamente durante il difficile periodo della pandemia di COVID-19, quando tutto il mondo era alla ricerca di qualcosa che offrisse conforto e un senso di normalità. Titoli come Animal Crossing: New Horizons e Stardew Valley non solo hanno catturato l’immaginazione dei giocatori, ma li hanno accolti in uno spazio sereno dove le sfide erano minime e le ricompense, come felicità e distensione, elevate.

Piattaforme come Steam hanno persino iniziato a categorizzare i giochi specificamente come rilassanti, rendendo più facile la ricerca per chi si è scoperto appassionato del genere. Anche i social media hanno giocato un ruolo enorme, con migliaia di utenti su TikTok e Instagram che condividono le loro esperienze rinfrancanti e costruiscono collettivi ospitali intorno a queste produzioni. Le caratteristiche comuni che li distinguono dai giochi più tradizionali sono abbastanza riconoscibili: in primis, un gameplay semplice e meditativo che non mette fretta al giocatore, lasciando percepire l’atto di giocare come un passatempo distensivo piuttosto che una sfida da superare. Molti giochi rilassanti ruotano inoltre attorno a temi di comunità, amicizia e cura degli altri o di se stessi, e vengono in genere progettati per essere accessibili a un vasto pubblico, inclusi coloro che normalmente non giocano, concentrandosi sulla narrazione e su atmosfere immersive piuttosto che su meccaniche complesse.

Nel mondo confusionario in cui viviamo, l’attrattiva di questo particolare genere risiede nella presenza di un ambito sicuro e confortante, uno sbocco per quiete e inventiva senza alcuna pressione. Attività come curare un giardino, decorare una casa o semplicemente camminare attraverso un paesaggio animato possono avere effetti terapeutici. I gruppi che si formano intorno a questi ultimi sono spesso altrettanto gentili e accoglienti quanto i giochi stessi, ed offrono un luogo dove le persone possono connettersi, condividere e supportarsi a vicenda in modi che possono essere difficili da trovare altrove. Sebbene il mercato resti comunque dominato da azione e dinamismo, la natura flemmatica e contemplativa dei cozy game propone un contraddittorio necessario, un cambiamento di paradigma che dimostra il crescente apprezzamento per la diversità delle esperienze ludiche: a volte abbiamo bisogno di adrenalina, altre volte di pace. Man mano che i giochi rilassanti continuano a crescere in popolarità, affermano la loro importanza come contrappeso gentile al caos della vita moderna, e per molti rappresentano un accesso, forse l’unico, verso la tranquillità, la connessione e la gioia dell’essenziale. Che stiate gestendo una fattoria in Stardew Valley, chiacchierando con i clienti di Coffee Talk o rilassandovi all’ombra degli alberi sulle colline del villaggio di Yomogi in Natsu-Mon, sono tutte esperienze che ci rammentano l’importanza di fare un passo indietro, respirare e sgombrare la mente.

Leggilo gratis in versione impaginata e sfogliabile sul numero 5 di V – il mensile di critica videoludica
Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.