Come sappiamo l’arrivo della gamescom segna anche l’inizio dell’ultima parte dell’anno videoludico, permettendoci di prepararci adeguatamente alla stagione invernale in arrivo da qui a pochi mesi, anch’essa fatta di nuovi titoli in arrivo e soprattutto ancora più momenti da passare insieme al nostro hobby preferito. Magari davanti a una bella tazza di cioccolata calda e un caminetto o perché no, magari in compagnia del topolino di Winter Burrow, il nuovo cozy-survival-game di Pine Creek Games che abbiamo provato presso lo stand Xbox presente all’interno della fiera tedesca. Ecco a voi quindi un resoconto della nostra sessione.
Ritorno alla Winter Burrow
Con “Winter Burrow” si intende la casetta di campagna in cui il topolino protagonista di questo gioco passa gran parte della sua infanzia, fino al giorno in cui – assieme alla sua famiglia – i cambiamenti della vita lo portano ad immergersi nel caos metropolitano, in cerca di una nuova vita fatta di successi e riscatto, affidando il mantenimento della dimora nelle mani della zia. Al contrario però, il faticoso lavoro in miniera costringe i genitori ad un regime massacrante e che basta a malapena per sfamare le loro bocche e racimolare abbastanza soldi per un viaggio di solo ritorno verso la campagna, prima di morire dallo sfinimento. Senza nient’altro che un ritorno agrodolce a casa, il topolino raggiunge la casa nella quale è cresciuto e ormai ridotta a una catapecchia decadente. Cosa sarà successo? Questo tragico incipit ci ha accompagnato verso la transizione da trama a gameplay, facendoci inoltre capire tutto sommato l’obiettivo di Winter Burrow: ricostruire il clima nostalgico e familiare della dimora tramite le nostre sole forze, cercando di superare le impervie dell’inverno. L’idea alla base del gioco è quella di proporre uno scenario in cui prendersi il proprio tempo e scegliere da dove cominciare il processo di restauro della dimora.
Un survival rilassante ma comunque ingaggiante
Nonostante la sua estetica fiabesca, Winter Burrow mantiene fede alla struttura dei classici survival-game, presentando quindi una struttura familiare in termini di game design: il topolino è provvisto di ben 3 barre delle risorse da tenere costantemente d’occhio (energia, fame e temperatura corporea), ognuna delle quali dovrà essere gestita con un livello di attenzione non indifferente, cercando di mantenere il livello di ognuna di queste caratteristiche entro una certa soglia ed evitare di incappare in un game over nel momento in cui una o più di esse raggiungono lo zero. Ma come ripristinare il Winter Burrow al suo splendore originale? Semplice, attraverso la raccolta di ciò che ci circonda.
Girando per il primo bioma attorno alla casa, ovvero una foresta ammantata dalla gelida neve e circondata da alberi spogli e abbattuti, abbiamo avuto modo di recuperare diversi tipi di materiali, partendo dai semplici fili d’erba rimasti attaccati ai rami, fino ad alcuni ciottoli e briciole di cibo come funghi, e che una volta riportati all’interno delle mura casalinghe scampando a una morte per ipotermia a causa del maltempo, verranno poi utilizzati per la creazione di nuovi oggetti e che a loro volta apriranno gradualmente il compendium di craftabili, suddivisi in lavori di falegnameria per creare nuovi strumenti o decorazioni e lavori a maglia con il quale creare nuovi indumenti che andranno ad aumentare la resistenza al gelo e ad altre condizioni aggiuntive che in questa breve demo di 15 minuti non siamo riusciti a scoprire. Non mancano inoltre le interazioni con altri elementi attivi dei biomi, come gli animali selvaggi da “stordire” e NPC da incontrare, in grado di fornirci informazioni di background, consigli sulla sopravvivenza o anche solo intrattenerci con un’amichevole chiacchierata.
Al di là del suo design estetico che urla “carino e coccoloso” in ogni suo disegno, sprite e background, dandoci l’impressione di assistere al miracolo di un libro delle fiabe che prende vita davanti ai nostri occhi, il gioco di Pine Creek Games nasconde una struttura di gioco che mostra i primi segnali di un titolo intrigante, che potrebbe allietare le fredde serate in solitudine del freddo inverno una volta che il titolo arriverà su Xbox e PC nel corso del 2025. Certo, la nostra prova è stata breve e in un certo senso in controtendenza con l’idea del “prendersi il proprio tempo” sulla quale il titolo crea le proprie fondamenta, ma già da questa prima demo pensiamo che il titolo possa rivelarsi una delle sorprese più interessanti del panorama indie del prossimo anno.
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