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Indiana Jones e l’Antico Cerchio: per i dev non avrebbe mai potuto essere uno shooter

MachineGames si è, in sostanza, lasciata ispirare dalla trilogia originale dedicata all’archeologo più famoso del grande schermo. In una serie di dichiarazioni appena trapelate, lo studio dietro Indiana Jones e L’Antico Cerchio (il gioco edito da Bethesda e in arrivo a dicembre su PC, Xbox Series X e Series S e poi in primavera su PlayStation 5) ha svelato di aver preferito che il loro Indy fosse coerente con quello visto al cinema.

È per questo, spiega MachineGames, che in Indiana Jones e L’Antico Cerchio non avremo un personaggio poi così avvezzo all’uso delle armi da fuoco, ma più qualcuno in grado di improvvisare e, soprattutto, di uscire dalle situazioni attraverso camuffamento e vere e proprie tecniche stealth. A proposito di armi, sebbene qualche bocca da fuoco ci sia pure – come abbiamo visto dai trailer – nel titolo sarà più frequente l’utilizzo dell’iconica frusta.

Il team, pare inoltre dalle dichiarazioni, avrebbe optato per un approccio più simile a un immersive-sim. Sebbene il dottor Jones non sia un combattente, si è spesso trovato a dover scazzottare con i cattivi di turno. Ma cos’è che gli ha permesso di prevalere se non la forza bruta? La capacità di improvvisare e utilizzare l’ambiente a proprio vantaggio. Ecco perché in Indiana Jones e L’Antico Cerchio potremo usare quasi ogni cosa visibile a schermo per abbattere o distrarre i nemici: sassi, suppellettili, strumenti musicali… Insomma, un bel po’ le soluzioni a disposizione.

A proposito del gioco, ne abbiamo parlato più approfonditamente in un’anteprima dedicata. L’annuncio dell’uscita anche su PlayStation 5 ha fatto storcere il naso ad alcuni puristi Xbox. Phil Spencer ha spiegato che questa nuova strategia potrebbe essere quella vincente per Microsoft.

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