Dragon Ball Sparking! ZERO Provato gamescom 2024: una botta di adrenalina

Dragon Ball Sparking! ZERO

Dopo più di un’anno di distanza dal suo reveal ufficiale avvenuto durante il Dragon Ball Battle Hour e innumerevoli trailer tematici che Bandai Namco utilizza per accompagnare i fan fino al giorno dell’uscita ufficiale, abbiamo approfittato della presenza di Dragon Ball Sparking! ZERO alla gamescom 2024 e dell’invito della stessa Bandai Namco per dare un primo sguardo ravvicinato al prodotto revival della blasonata serie Budokai Tenkaichi e in arrivo il prossimo ottobre. Con la stessa eccitazione provata allora siamo pronti a snocciolare i primi dettagli sulle dinamiche di gameplay e su eventuali sorprese riscontrate durante la nostra prova.

Key Art ufficiale di Dragon Ball Sparking! ZERO

“Sei fluido e divertente come il giorno in cui ti ho perso”

La demo in quel di Colonia è stata breve ma di forte impatto, concentrata più che altro su una prova pratica della parte di gameplay nucleo di Dragon Ball Sparking! ZERO Ovvero gli scontri 1v1 singoli, senza alcuna particolare narrativa di sfondo. Insomma, come ci piaceva fare durante quei pomeriggi un po’ lenti passati davanti alla PlayStation 2 e Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 3, o qualunque altra delle sue incarnazioni, magari anche mentre la nostra fantasia si immaginava scenari completamente originali e mai concepiti prima. Ed è proprio la cosa che abbiamo fatto durante questa sessione di prova, abbiamo preso tre dei nostri personaggi preferiti, abbiamo scelto lo stage e una tra le innumerevoli tracce della nuova colonna sonora e ci siamo buttati in un match all’ultima Sfera Ki.

Da questo punto in avanti Bandai Namco e Spike Chunsoft ci hanno messo davanti a due scelte: o utilizzare un nuovo sistema di controlli semplificato che sostituisce – senza cancellare del tutto – i comandi originali, oppure attivare i dovuti assist del caso, come la possibilità di effettuare auto-combo, auto-blocchi o gestire una variante semi-automatica di questo nuovo sistema votato ad accogliere ogni tipo di giocatore. Sistemati quindi questi ultime quisquilie burocratica, siamo stati catapultati in un’istante all’interno della lotta dove abbiamo potuto constatare che – almeno nella sua struttura ludica di base – Dragon Ball: Sparking! ZERO È rimasto lo stesso gioco di ben 17 anni fa, solo un po’ più ridefinito nelle sue meccaniche e ribilanciato.

Dragon Ball Sparking! ZERO

Dragon Ball Sparking! Zero tra la nostalgia e la possibilità di migliorare

Come già anticipato nelle precedenti coperture, la nuova meccanica della Percezione permette ai giocatori in difficoltà di “giocare d’anticipo”, andando a prevedere e respingere automaticamente i colpi avversari (persino i colpi energetici speciali), offrendo quindi quel tocco in più di strategia all’interno di quella che è rimasta a conti fatti una grande fagiolata stracolma di fan service. Meccaniche invece come lo scontro tra colpi energetici e impeti caricati hanno aggiunto un piccolo elemento alla “rhythm-game”, in cui basterà premere un particolare tasto con il giusto tempismo per avere un vantaggio in più durante la sfida al “chi gira più velocemente le levette”, una scelta ponderare anche per dare una mano a quel tipo di giocatori che preferirebbe non incappare nella sindrome del tunnel carpale durante le contese. Vista la grande quantità di personaggi selezionabili durante la prova, abbiamo anche sperimentato con la nuova metodologia per effettuare le trasformazioni, non più effettuabili tramite una combinazione di tasti specifica, ma direttamente richiamabile attraverso un menu a comparsa durante le lotte.

Ed è qui che forse il gioco si è leggermente perso per strada, andando in completa antitesi con l’idea di modernizzazione e semplificazione delle meccaniche di gioco in favore di un menu leggermente invasivo e che va a sporcare l’azione di gioco, portando ad eventuali distrazioni che in un contesto più “competitivo” comporterebbero alla perdita di secondi prezioni per capitalizzare sull’avversario. Una volta accettato questo piccolo compromesso, assime ad un’interfaccia di selezione personaggi che ci tiene davvero molto a farci sapere che gran parte delle righe in griglia sono occupate dalle svariate versioni di Goku e Vegeta, quando Dragon Ball Sparking! ZERO Comincia ad ingranare offre un risultato a schermo incredibile. Certo, per essere il primo gioco della serie su Unreal Engine lascia ancora un po’ il fianco ad altri titoli come FighterZ e Kakarot, ma nel complesso l’azione ci è risultata più che fluida e soprattutto ben coreografata, con attacchi speciali e finali che presentano animazioni dinamiche e che strizzano l’occhio al fanservice. Ovvio, in questa fase di prova dalla durata di 30 minuti abbiamo giocato con sì e no una manciata di personaggi, ma siamo fiduciosi nell’aspettarci un trattamento quanto meno accettabile per tutti i 100 e passa personaggi attualmente rivelati.


Una volta completata la nostra prova su campo alla gamescom 2024, siamo usciti dal booth Bandai Namco carichi a mille e con ancora più trepidazione per l’arrivo di Dragon Ball Sparking! ZERO. Seppur quello che abbiamo provato rappresenti il solo scheletro dell’esperienza di gioco e presenti ancora qualche crepa, la sensazione avuta è stata quella di un prodotto conscio della sua “eredità”, sviluppato da persone che hanno bene in mente a chi rivolgersi in termini di target, e che in questi mesi ci ha accompagnato passo dopo passo alla scoperta di questa nuova versione del picchiaduro 3D arena fighter per antonomasia. Questa prova in quel di colonia ci ha solo confermato una cosa: siamo pronti a rivivere le emozioni di una volta… ancora una volta.


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedeteli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!