La storia di Arsene Lupin, il ladro gentiluomo ideato da Maurice Leblanc per i suoi racconti letterari usciti nel 1905, la sappiamo più o meno tutti e nel corso degli anni ha ricevuto diverse interpretazioni. Tra il manga e anime di Monkey Punch, al Kaito Kid presente in Detective Conan fino al demone alato evocato dal Joker protagonista Persona 5, questa figura ha ormai raggiunto lo status di vero e proprio mito all’interno della cultura popolare. Ma se invece della solita storia sulle sue imprese, si raccontasse qualcosa di più sull’uomo dietro alla leggenda? È questo un po’ l’incipit di Arsene Lupin Once a Thief, il nuovo titolo di Blazing Griffin e Microids che mira a mostrare un altro lato dei racconti di Leblanc attraverso un’avventura grafica ricca di misteri ed enigmi.
Intervista con il Ladro
La particolarità e cavallo di battaglia di Arsene Lupin Once a Thief è proprio quella di “mettere a nudo” la vita del ladro gentiluomo, raccontando alcune delle sue opere di scasso più famose attraverso un espediente interessante. Il gioco infatti sfonda la quarta parete, mettendo autore e personaggio a confronto e inscenando una sorta di dialogo retrospettivo tra i due. Ciò che nasce è un dialogo in cui i due ricordano scherzosamente le gesta del ladro, che verranno poi riproposte a schermo davanti al giocatore. Tra le opere più rinomate che potremo aspettarci spiccano in particolare “L’arresto di Arsene Lupin” e “Herlock Sholmes arriva troppo tardi”, riprendendo quindi personaggi altrettanto iconici dei racconti di Leblanc come il detective Ganimard o il già citato Herlock Sholmes, storpiatura parodistica dello Sherlock Holmes di Conan Doyle. Ma a un certo punto, accade qualcosa!
L’orgoglio e la personalità “frizzante” di Arsene Lupin finiscono col tradirlo, dando a Leblanc la possibilità di incalzare la sua creatura con una verità alquanto scomoda: quanto raccontato non rappresenta l’assoluta verità. Arsene Lupin Once a Thief esegue quindi un cambio di prospettiva, mettendo il giocatore nei panni del detective Ganimard e rendendolo protagonista di un’inedita caccia all’uomo, nel quale la ricostruzione dei crimini coinvolgerà tanti altri personaggi presenti all’interno della bibliografia di Leblanc per dar vita ad una meticolosa cronologia della carriera del ladro più famoso di tutti. Non mancheranno inoltre i travestimenti, fiore all’occhiello e arma principale del ladro, assieme ad alcune chicche che sapranno coccolare gli appassionati dei racconti originali.
Arsene Lupin Once a Thief : uno scasso (non proprio) perfetto
Dal punto di vista del gameplay invece, Arsene Lupin Once a Thief si propone come un’avventura grafica dalla struttura piuttosto basilare e riconducibile allo “stampino” del genere: ogni racconto viene ambientato in una singola location esplorabile a proprio piacimento e che presenta alcuni degli elementi più particolari come interagibili. Trattandosi poi di un titolo votato alla risoluzione di enigmi e puzzle, analizzare ed esplorare ogni singolo anfratto dei livelli ci permetterà di ottenere ulteriori indizi o oggetti utili per risolvere gli schemi e proseguire con la narrazione. Durante la nostra prova, ci siamo trovati a ripercorrere gli eventi legati ad un furto di un oggetto di inestimabile valore conservato all’interno di un museo sorvegliato da guardie, cani inferociti e perché no delle trappole dal design buffo e cartoonesco. Questo ci ha dato anche la possibilità di mettere mano al sistema di visualizzazione degli oggetti, che permette al giocatore di analizzare manufatti e oggetti messi in risalto dal ladro attraverso uno sguardo totale e a 360°, e che nelle fasi avanzate di gioco potrebbe regalare degli enigmi originali basati sulla prospettiva.
A livello di enigmi troviamo un po’ la qualunque: dallo scasso di una cassaforte utilizzando gli indizi sparsi in ogni meandro della casa per scoprirne la combinazione, alla ricostruzione cronologica del modus operandi del famoso ladro, fino all’uso di oggetti e testi come parti integranti dei puzzle, fino ad arrivare a momenti più “tradizionalisti” in cui la combinazione di uno o più oggetti e un pizzico di intuito aprono le porte a nuove scoperte. Non tutto è oro quel che luccica in questa avventura, e purtroppo non sono mancate le magagne tecniche di un prodotto ancora un po’ troppo acerbo. Al di là di un sistema di movimento tramite il puntamento del mouse da rivedere, scenario alquanto raro e insolito quando si parla di un’avventura grafica, ci siamo trovati più volte a fare a botte con alcune delle interazioni disponibili e non proprio implementate nel migliore dei modi, con icone che comparivano e scomparivano arbitrariamente e che nel peggiore dei casi ci impedivano di entrare in contatto con gli elementi dello scenario. Oltre a questo, l’interfaccia grafica ci è sembrata non proprio così esaustiva nella spiegazione di alcuni indizi e obiettivi, con tutorial a schermo non ancora ottimizzati per illustrare propriamente il sistema di controlli.
Arsene Lupin Once a Thief è sicuramente un titolo interessante per quanto riguarda la sua premessa: ricontestualizzare e rielaborare alcune delle opere più conosciute della letteratura francese è un’ottimo banco di prova per un team che in passato ha già messo le mani su figure del mondo del giallo storiche come Agatha Christie, offrendo ai giocatori un’avventura grafica inedita e che in 13 ore potrebbe regalare il giusto mix di intrigo e sfida, più che meritevole del prezzo budget. Certo è che la build presentata alla gamescom 2024 ci ha messo forti dubbi sulla sua presentazione, andando a mozzare le gambe ad un prodotto promettente e che necessiterà di un’attenta fase di polishing prima del suo rilascio.