realme si lancia nuovamente nel mondo degli smartphone d’uso comune introducendo sul mercato il realme C63, uno smartphone di fascia economica che ha l’obiettivo di offrire al vasto pubblico un dispositivo che sia funzionale, ma anche estremamente accessibile. Abbiamo trascorso qualche giorno in compagnia del device, così da comprenderne appieno le prestazioni nel contesto specifico per cui è stato progettato, ovvero quello della vita quotidiana. Ecco a voi le nostre impressioni.
Il realme C63 ha l’aspetto di un vero realme
I budget-phone di realme sono spesso e volentieri caratterizzati da un aspetto immediatamente riconoscibile, uno stereotipo che il realme C63 ha deciso di seguire pedissequamente presentandosi con un look caratteristico e accattivante. La colorazione Leather Blue si riveste infatti con una “pelle vegana premium” che al tatto non è forse particolarmente raffinata, ma che alla vista è comunque in grado di trasmettere un’impressione di prestigio e ricercatezza. Di contro il più giocoso Jade Green è in grado di stupire con velature ondeggianti di colori iridescenti nonché con un’infinità di brillantini luccicosi.
In sostanza, l’azienda ha deciso di puntare su una doppia opzione: una mira a soddisfare coloro che vogliono mantenere una parvenza di professionalità e di lusso, l’altra fa l’occhiolino a chi desidera un telefono che sia senza troppe pretese, ma anche che non sia banale o noioso da guardare. Muovendosi oltre alla scocca posteriore, però, l’aspetto dello smartphone si fregia di ben poche caratteristiche degne di nota: il corpo del device è composto da un’intelaiatura d’alluminio priva di grandi sorprese, se non la sempre gradita presenza della presa jack, la quale farà la felicità di tutti coloro che sono affezionati alle sempre più rare cuffie con filo. Sulla costa del frame è presente il tradizionale rilevatore di impronte dotato di pulsante programmabile, quindi, poco sopra, è possibile trovare i tasti del volume. L’unica specifica rilevante è la dimensione contenuta del profilo, la quale si limita a uno spessore di 7,74 mm.
Sotto la scocca, giusto il necessario
Lo smartphone veste un display LCD da 6.74 pollici con una densità di 260 ppi, il quale è rivestito da una pellicola protettiva. Il rapporto tra schermo e corpo dello strumento è, sostiene l’azienda, del 90,3%, tuttavia, righello alla mano, le proporzioni sono più vicine all’88.4%, quindi gli utenti dovranno rassegnarsi ad avere a che fare costantemente con una cornice spessa e pesante che accompagnerà tutte le loro attività digitali, dalla navigazione sui social allo streaming video. La luminosità dell’apparecchio raggiunge un massimale di 560 nit, mentre il refresh rate tocca i 90Hz. Prestazioni poco appaganti e che possono causare disagi quando si deve leggere un messaggio sotto il sole o quando si cerca di navigare celermente ampie liste di contenuti. A rendere più moleste le cose interviene poi il doppio sensore di luminosità, il quale dovrebbe impostare la luminosità dello schermo in maniera più intelligente e dinamica, ma che in molti casi ci ha solamente complicato la vita.
Scavando al di sotto dell’aspetto puramente superficiale, la musica non cambia troppo. Il realme C63 si appoggia su di un processore Unisoc Tiger T612 e una GPU Mali-G57, i quali vengono affiancati da una RAM da 8GB che viene potenzialmente “espansa” a 16GB attingendo direttamente dalla memoria ROM. Complessivamente, tutto questo si traduce in un concetto semplice: scordatevi di videogiocare intensamente su questo smartphone.
Il device è in grado di sostenere i titoli meno impegnativi, ma qualsiasi gioco che si avvicini agli standard di Genshin Impact deve essere fruito solamente intervenendo significativamente sulle impostazioni grafiche e tecniche. In ogni caso, la resa videoludica sullo smartphone è più funzionale che ottimale: è possibile sostenere una partita, tuttavia difficilmente si riesce a godere di una stabilità e di prestazioni appaganti, col risultato che si rischia di imbattersi in parecchi momenti di pura frustrazione.
Occhi e orecchie del realme C63
L’audio, a sua volta, non è in grado di lasciare un segno positivo. L’azienda accenna alla presenza di un altoparlante “ultra-lineare” di cui, concretamente, facciamo fatica a identificare la presenza. Il suono è tutto meno che cristallino, anzi è macchiato da parecchie distorsioni, anche se è difficile capire se queste siano causate dalla componente hardware o, invece, dal software di riferimento dell’azienda. Il realme C63 cerca infatti di compensare le proprie carenze adoperando un algoritmo del suono che, su carta, dovrebbe aumentare il volume fino al 200% delle potenzialità dell’apparecchio, ma l’effetto resta quello che si registra in tutti gli speaker che vengono spinti all’eccesso: il suono gracchia.
La punta di diamante dei telefoni realme non è però mai stata la forza dei loro altoparlanti, bensì il virtuoso rapporto valore-costo dei sistemi fotografici che installano all’interno del loro corpo. Nel caso del realme C63, questa propensione è meno marcata rispetto ad apparecchi omologhi. Il device conta infatti su di una fotocamera principale da 50 MP con un’apertura f/1.8 e una fotocamera frontale da 8 MP con apertura f/2.0.
Questi numeri, tradotti in esperienza concreta, indicano che lo smartphone è in grado di produrre immagini di qualità buona quando è sottoposta a contesti ideali di luminosità, ma anche che in situazioni più complicate la resa della definizione va a calare rapidamente, ancor più quando si supera lo zoom del 3X. Anche in questo caso, dunque, l’effetto finale è funzionale, ma è ben lontano dal potersi definire ottimale o desiderabile, soprattutto per coloro che nutrono un interesse particolare nei confronti della creazione delle immagini.
Resilienza a ogni costo
Il realme C63 è alimentato da una batteria 5000mAh che, stando alle dichiarazioni dell’azienda, è in grado di sostenere fino a 38 giorni di standby, ma che nelle nostre mani è durata mediamente una giornata d’uso intenso. In un contesto più normale, senza sottoporre il device a stress costante, l’apparecchio raggiunge con una certa agilità i due giorni di autonomia. Tuttavia, per andare sul sicuro, è comunque meglio mettere in carica il realme C63 ogni sera, prima di andare a letto, a meno che non si voglia rischiare di rimanere a secco di energia nei momenti meno opportuni.
L’idea che ci siamo fatti è che, con questo telefono, realme abbia puntato sulla resilienza, ma che per farlo ha dovuto sacrificare alcune caratteristiche di pregio, così da concentrarsi sulla creazione di un sistema che fosse solido a tutto tondo. A differenza di altri telefoni del brand, il realme C63 non ha infatti dalla sua cavalli di battaglia che possano stimolarne l’acquisto. Non ha uno schermo curato o una fotocamera audace, semplicemente funziona e lo fa in maniera prevedibile e stabile, senza grosse sorprese. Realme cerca di valorizzare il prodotto concentrando l’attenzione sulle varie funzioni algoritmiche presenti nel suo software. Si tratta di accortezze quali gli Air Gesture, ovvero la possibilità di navigare lo schermo senza contatto diretto col display, elementi che sono presenti anche in diversi altri apparecchi del brand e che, comunque, si dimostrano rilevanti solamente in contesti estremamente specifici.
Il realme C63 ha certamente dalla sua il fatto di essere economico, tuttavia, in questo momento, il suo prezzo di vendita è comparabile al realme C67 o a un Samsung Galaxy A52s ricondizionato, apparecchi che gli sono superiori su tutta la linea. Non escludiamo che un domani lo smartphone possa dimostrarsi più appetibile grazie a eventuali corposi sconti, ma, ora come ora, fatichiamo a credere che questo apparecchio possa vantare qualsiasi forma di priorità o desiderabilità rispetto a ciò che il mercato della telefonia ha da offrire.
In sintesi, il realme C63 è funzionale, ma privo di grandi pregi. I suoi talenti sono tutti grosso modo adeguati a soddisfare le necessità più elementari, eppure nessuno degli elementi chiave dello smartphone si dimostra veramente attraente. Lo schermo, l’audio, la fotocamera, il processore grafico: nulla primeggia o lascia il segno. In futuro, dopo un sensibile calo di prezzo, il device potrebbe rappresentare un’ottima alternativa per chiunque fosse alla ricerca di un telefono “da battaglia”, ma correntemente è possibile trovare online e nei negozi delle alternative decisamente più interessanti. E questo pur rimanendo entro i limiti della fascia dei budget-phone.