di Piermarco Rosa
Grazie alle proposte videoludiche che per nostra fortuna non vanno in vacanza, l’estate degli indie si rivela a dir poco bollente e pronta a soddisfare ogni aspettativa di svago.
In tema con la stagione arriva l’allegro e coloratissimo action platform “Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III”, primo episodio della nota serie di “Bubble Bobble” a non essere stato pubblicato su coin-op, bensì direttamente per console (PC Engine, per la precisione) nell’ormai lontano 1991. Questa versione prodotta da ININ Games, pur rimanendo fedelissima all’originale presenta varie migliorie, come il salvataggio della partita e il riavvolgimento del gameplay. Nei panni dei due (se si decide di giocare con un amico in cooperativa locale) fratelli Bub e Bob, si utilizzeranno dei magici ombrelli per eliminare i buffi nemici attraverso una serie di mondi variopinti. Già a partire dalla meravigliosa musichetta (così orecchiabile da diventare al volo un tormentone) tutto trasmette gioia ed energia, intrattenendo spensieratamente come solo i bei vecchi titoli erano in grado di fare.
Chi trova i pupazzi giocattolo per bambini anche solo vagamente inquietanti avrà di che spassarsela con “Stuffed”, frenetico wave shooter in prima persona dalla grafica cartoon dove si interpreterà un orsetto di pezza con l’obiettivo di difendere la cameretta della sua padroncina da orde di balocchi e altre creature da incubo che avanzano inesorabilmente in livelli generati in modo procedurale. Si potranno impugnare le armi più bizzarre come la spara-popcorn o il mitra a gessetti, oltre ai potenziamenti guadagnati a mano a mano che si sopravvive. Inutile sottolineare come la possibilità di giocare online in cooperativa fino a 4 partecipanti renda ogni sessione ancora più coinvolgente e divertente.
Prendete una dose di puzzle e due di platform, aggiungete una spruzzatina di roguelite e un pizzico di bullet hell, mescolate bene e avrete un intrigante cocktail chiamato “Frogue”, in cui si manovrerà una rana guerriera armata di spada e con la capacità di aderire a qualsiasi superficie infischiandosene della gravità. L’obiettivo sarà quello di eliminare i nemici senza farsi colpire, utilizzando la spada (che si potrà pure lanciare) e saltando in ogni direzione da una piattaforma all’altra. L’elemento puzzle è dato dalla natura da rompicapo degli schermi visto che il movimento è a turni: i nemici faranno la loro mossa dopo la nostra, rendendo tutto molto tattico. Ottima prova dello sviluppatore indipendente Thiago Oliveira.
Se avete un Meta Quest 2 o 3 (o addirittura un Pro) e non disdegnate un buon strategico a turni, troverete in “Neon Squad Tactics” un perfetto passatempo per VR. Quest’ottimo indie ha atmosfera da vendere, a partire dal riuscitissimo contesto cyberpunk con vibrazioni neon in stile anni ’80 (guardare l’elettrizzante trailer per credere) fino all’ambiente del bar futuristico dov’è posizionato il diorama con gli scenari di gioco e le miniature dei personaggi della propria squadra da muovere per combattere e sconfiggere gli avversari in una trentina di livelli. Un gioiellino videoludico che saprà stimolare le doti tattiche e appagare lo stratega in ognuno di noi.
Mentre si è in ferie fuori casa può capitare che lo smartphone si riveli il mezzo perfetto per videogiocare, soprattutto quando ci si diletta con una droga digitale del calibro di “Star Survivor: Premium”, un reverse bullet hell che riprende l’apprezzato concept di “Vampire Survivors” declinandolo in salsa sci-fi e aggiungendo un’infrastruttura roguelite con una marea di armi (che si potranno pure piazzare a piacere nelle varie zone slot della propria astronave) e potenziamenti assortiti, nonché l’opzione di scelta del percorso all’interno di una mappa divisa in settori esagonali. L’estetica inebria i sensi tra rutilanti esplosioni, proiettili energetici e raggi laser, oltre alle frotte di alieni che ci daranno la caccia senza pietà.
Passo e chiudo!
Le opinioni espresse dall’autore di questo articolo sono personali e non riflettono necessariamente il pensiero di V.
Leggilo gratis in versione impaginata e sfogliabile sul numero 4 di V – il mensile di critica videoludica