Princess Maker 2 Regeneration Recensione V mensile

Lo studio Gainax, assurto agli onori della cronaca grazie a Neon Genesis Evangelion, tentò un’ambiziosa incursione nel mondo dei videogiochi a inizio anni ’90 con Princess Maker 2, un simulatore di vita incentrato sulla crescita di una giovane figlia adottiva fino all’età adulta, prendendo le redini della serie creata da MicroCabin nel 1991. Si trattava di un titolo di nicchia sia per il concept che per il genere, ma, nonostante la sua limitata attrattiva iniziale, riuscì a conquistare una schiera di appassionati anche a livello internazionale. Ancor prima della sua distribuzione ufficiale a livello globale, avvenuta nel 2016, con la rimasterizzazione Princess Maker 2 Refine, il gioco era già considerato un classico di culto.

Princess Maker 2 Regeneration: meno male che le ragazze non sono troppo pesanti

Ma sorvoliamo sulla storia. Princess Maker 2 è un nome che ha un peso significativo nella comunità dei giochi di simulazione, motivo per cui questa riedizione confezionata da Bliss Brain in occasione del 30° anniversario dell’originale è così interessante. Princess Maker 2 Regeneration segna inoltre il debutto del franchise su console Nintendo, una mossa mirata ad ampliare il pubblico di appassionati malgrado una conversione piuttosto basilare. Princess Maker 2 Regeneration è una pseudo-rimasterizzazione, una sorta di revisione aggiornata del suddetto Refine, dal quale eredita tutte le aggiunte incluse la grafica ridisegnata e il doppiaggio giapponese, introducendo però alcuni elementi inediti come un’introduzione animata accattivante, degli artwork rinnovati per alcuni eventi speciali in-game, una galleria sfogliabile e una localizzazione migliorata. Tuttavia, è bene chiarire che, sotto questo strato di vernice, troviamo una versione di Princess Maker 2 estremamente fedele all’originale, nel bene e nel male. Proprio come suggerisce il titolo, Princess Maker 2 Regeneration ci mette nei panni di un eroico cavaliere che salva il proprio regno dalle grinfie del male, per poi ritrovarsi con il compito di crescere una figlia affidatagli dalle divinità. Nel corso di diversi anni di gioco, dovremo gestire molteplici aspetti della sua vita per trasformarla da ragazzina in una giovane donna capace. A seconda delle scelte effettuate, la nostra protetta potrà intraprendere numerosi percorsi di vita differenti, incontrando lungo il cammino personaggi, luoghi ed eventi fantastici.

Sembra che oggi abbia commesso un errore…

Una volta stabilito il nome della bambina, la data di nascita e il gruppo sanguigno, e vi assicuro che sono scelte fondamentali, il gioco ha inizio. Avremo a disposizione una serie di opzioni per modificare e programmare la vita quotidiana della fanciulla, come assegnarle diversi compiti, decidere di farle dei regali o darle dei soldi, e persino regolare la sua dieta. Man mano che crescerà, si sbloccheranno ulteriori possibilità di personalizzazione dello stile di vita, consentendo schemi ancora più complessi. Al di là di alcuni modesti elementi RPG, l’interattività si limita principalmente a osservare nostra figlia mentre porta avanti il programma stabilito per ogni mese all’interno di spiritose sequenze animate in pixel art. Tuttavia, determinare il percorso ottimale per garantirle una vita felice e appagante richiede una buona dose di pianificazione ragionata. Ogni azione ha un effetto tangibile sulla sua lunga lista di statistiche: alcune di queste richiamano le tradizionali meccaniche da RPG come attacco e difesa, mentre altre, come maestria, fascino e decoro, rappresentano in termini numerici la sua personalità, gli interessi e i talenti di cui dispone. Partecipare a varie attività aumenterà il valore di alcune caratteristiche a discapito di altre, quindi trovare il giusto equilibrio per dare priorità allo stile di vita che abbiamo in mente per lei potrebbe rivelarsi sorprendentemente impegnativo. A seconda degli attributi specifici raggiunti dalla ragazza al termine della partita, nonché di diversi fattori complementari, potremo assistere a uno degli oltre 70 finali differenti, ognuno dei quali mostrerà un futuro distinto che riflette la sua educazione. Unendo questo incentivo alla durata relativamente breve di circa cinque ore, otteniamo una simulazione che esorta a sperimentare con approcci diversi nell’arco di numerose partite. Tuttavia, alcuni elementi avrebbero potuto beneficiare di qualche rettifica aggiuntiva soprattutto visto che, a discapito della libertà incoraggiata dal titolo, è piuttosto difficile attuare buona parte delle strategie: tra la costante lotta per evitare la povertà, il costo esorbitante di oggetti e lezioni scolastiche e la tendenza dell’aspirante principessa a fallire determinati lavori senza troppe spiegazioni su come migliorare, a volte la strada verso alcuni epiloghi potrebbe sembrare forzata. Dover prendere decisioni difficili di fronte alle avversità è indubbiamente una qualità desiderabile nei giochi di simulazione, ma avrei preferito maggiore chiarezza su determinate opzioni. Inoltre, anche la presentazione complessiva è molto simile alla sua precedente revisione, laddove sarebbe stato quantomeno auspicabile avere un’interfaccia più affine alle sensibilità contemporanee. Se non altro, la traduzione in inglese è finalmente di buon livello.

Conclusioni

L’incantevole estetica retrò e la gratificante filosofia del “gioca come vuoi” di Princess Maker 2 restano immutate in Regeneration, anche se il titolo mostra la sua età. Gli appassionati di storia videoludica o dei simulatori di vita verranno sicuramente catturati dall’esperienza che, però, proprio come l’originale, non è adatta a tutti i palati.