Neo Sprint Recensione V mensile

Discendente diretto di  Sprint Master, titolo del 1988 passato agli archivi come una delle ultime hit mai rilasciate su Atari 2600, Neo Sprint è l’ennesimo revival prodotto dalla Atari dei giorni nostri per rinverdire i fasti di un catalogo leggendario. In quanto tale, il gioco ne eredita la marcata impostazione arcade e la medesima prospettiva top view che, beneficiando di un opportuno restyling poligonale, punta a stuzzicare un pubblico che vada ben oltre la schiera dei soli nostalgici.

Neo Sprint
Neo Sprint offre un parterre di vetture molto ampio ed altrettanto eterogeneo: dalle monoposto F1 alle muscle car, passando per le berline più note, c’è spazio per tutti!

Neo Sprint: Plug & Play

Neo Sprint è un racing dal taglio immediato, il cui pregio primario è quello di saper dare subito del tu all’utente. Non importa quanta familiarità abbiate con il genere di riferimento o con la sua specifica sotto corrente isometrica, vi basterà farci un giro o due per prendere subito adeguata familiarità con i comandi e ottenere risultati incoraggianti. Favorita da un sistema di controllo tanto intuitivo quanto rodato, la morbidezza della curva di apprendimento non implica tuttavia che il modello di guida proposto sia limitato o superficiale: una volta entrati appieno nel mood della produzione, vi accorgerete difatti che Neo Sprint non è, né vuole affatto essere cibo per soli Casual Gamer

A rendere l’esperienza sempre più impegnativa subentra il design delle piste che, partendo da schemi elementari andrà via via assumendo carattere sempre più articolato, fino a delineare il perimetro di tracciati a dir poco istrionici. Come facile prevedere, dette caratteristiche costituiscono la base ideale per lo sviluppo di sessioni multiplayer scoppiettanti ed è ovviamente in questo contesto che Neo Sprint offre il meglio di sé: che si tratti di giocare in locale o via online, sfruttando magari appieno la possibilità di coinvolgere fino ad otto partecipanti, preparatevi in tal senso ad affrontare gare incandescenti, il cui esito resterà spesso in bilico fino alla bandiera a scacchi

Sotto il profilo tecnico, il lavoro svolto sviluppatori parrebbe rimarcare uno stile a dir poco minimalista: riservando però uno sguardo più approfondito ai minuziosi modelli delle autovetture e ad alcuni dettagli degli scenari, potrete in realtà scoprire gli estremi di un impianto grafico meno essenziale di quanto non si creda e questa è una sfumatura da non sottovalutare. 

Appurato che ci si trovi di fronte ad un prodotto ben realizzato occorre, in ogni caso, chiedersi se Neo Sprint possa aspirare ai vertici di un settore che, complice il supporto costante della sfera Indie, risulti già piuttosto affollato. Per quanto mi riguarda la risposta è complessivamente positiva: posto che il gradino più alto del podio spetti sempre a Rush Rally Origins e che il secondo posto rimanga saldamente occupato da Circuit Superstars esistono senz’altro i margini per puntare almeno al bronzo.

Al di là delle modalità primarie, il gioco propone un robusto editor di tracciati in cui potrete sbizzarrirvi a creare piste di ogni forma e lunghezza.

Conclusioni

Scanzonato e divertente, Neo Sprint riporta in vita con successo un classico di casa Atari, riuscendo a proporre un’esperienza di guida arcade tanto immediata quanto efficace. Piacevole in singolo, il gioco acquista maggior spessore in ottica multiplayer ed è proprio questa qualità a favorirgli un responso ben al di sopra della sufficienza.

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Attivamente Impegnato nel settore editoriale dal 2003, ha scritto per le più note riviste videoludiche italiane, concentrandosi spesso nell'area Retrogaming. Dopo aver pubblicato il saggio Storia delle Avventure Grafiche: l’Eredità Sierra, svolge ruolo di docente presso l’Università degli Studi Link Campus di Roma in collaborazione con la Vigamus Academy rivestendo, in parallelo, la carica di Vice Direttore del mensile multipiattaforma V.