In un’azione di contrasto, il produttore di chip taiwanese MediaTek e le sue filiali HFI Innovation e MTK Wireless hanno intentato una causa contro Huawei Technologies presso l’Alta Corte di Giustizia per l’Inghilterra e il Galles. L’azione legale, che rimane ancora sigillata, arriva pochi giorni dopo che MediaTek ha rivelato alla Borsa di Taiwan di essere l’obiettivo di un’azione di violazione di brevetti da parte di Huawei in Cina. I dettagli sulle specifiche tecnologie in gioco in entrambe le cause non sono stati resi noti. Tuttavia, fonti che hanno familiarità con la questione hanno confermato a Intellectual Asset Management (IAM) che entrambi i casi riguardano brevetti relativi a tecnologie di comunicazione cellulare.
Secondo quanto riferito dai media cinesi, la controversia deriva dal fallimento delle trattative per un accordo di licenza a livello di componenti, che è fallito dopo tre anni di colloqui. Secondo quanto riferito, Huawei starebbe perseguendo un approccio alla concessione di licenze che si discosta da quello standard per i brevetti essenziali standard (SEP) dei cellulari. Tradizionalmente, le licenze SEP si concentrano su prodotti finali come gli smartphone. Tuttavia, sembra che Huawei stia perseguendo una strategia di licenza a livello di componenti, rivolgendosi direttamente ai chipset.
Le motivazioni che hanno spinto l’azienda a questo cambiamento non sono ancora chiare. Ma un avvocato anonimo ha dichiarato a IAM che “dato che entrambe le parti sono produttori di chip 5G, potrebbe esserci una ragione strategica commerciale dietro questa arte della guerra”. Nel frattempo, un media cinese suggerisce che lo spostamento di Huawei verso la concessione di licenze a livello di componenti potrebbe essere una strategia per spostare la pressione sui diritti d’autore dai principali produttori di telefoni, come la stessa Huawei e Samsung, ai produttori di chip come MediaTek e Qualcomm. Questo potrebbe potenzialmente consentire a Huawei di offrire prezzi più competitivi per i dispositivi.
Un esperto anonimo di brevetti ha commentato che la disputa potrebbe anche essere un “segnale a Qualcomm che è pronta a riscuotere le royalties anche se non lo farà immediatamente”. Le sanzioni statunitensi attualmente limitano la capacità di Qualcomm di vendere chip avanzati a Huawei, ma la situazione potrebbe cambiare.
