Se è vero che il termine battle royale è inflazionato, così come lo è anche il dire che i battle royale sono cose ormai vecchie, nel corso degli anni questo genere ha preso sfaccettature diverse, allontanandosi dall’idea totalmente mortale del romanzo poi manga di Koushun Takami, ma lasciando qualche elemento, e talvolta anche il termine battle o royale all’interno del titolo stesso del gioco. Del resto ci sono passati anche Mario e Pac-Man, perché dunque non testarlo con degli adorabili kart in un racing-game-arcade? A farlo è Sumo Digital (che tra i suoi 100 e passa titoli vanta anche tanti racing-game), pubblicati da Secret Mode (che hanno portato, tra gli altri, il recente Still Wakes the Deep) con Stampede Racing Royale. Dalla scorsa settimana è possibile scaricare il gioco via Xbox Game Preview su Series X/S e PC Windows. Noi abbiamo avuto modo in questi giorni di testarlo sulla console Microsoft più grande, in un numero sufficiente di partite per portare un provato, con delle prime impressioni sul gioco che è partito con la sua stagione 0, proprio a voler sottolineare che comunque si tratta di un lavoro ancora in costruzione.
Stampede Racing Royale: si parte da 60, si scende a 40, poi a 20 e poi uno vince
Come dicevamo, Sumo Digital porta il sistema da battle royale all’interno di un racing game arcade, ma lo fa nelle modalità che sono più simili ad un Fall Guys o Stumble Guys di turno. Si parte con un certo numero di gareggianti, e ad ogni livello un tot di questi viene eliminato, fino al round finale in cui si è in pochi, e uno solo deve vincere. In Stampede Racing Royale, nella modalità base, quella della gara, si parte con 60 giocatori nella prima, per poi scendere a 40 nella seconda, fino ad arrivare a 20 in quella finale, dove, appunto, ci sarà un solo vincitore. Si può arrivare trentanovesimi nella prima, diciannovesimi nella seconda, ma magari andare a vincere nella decisiva; non c’è infatti un’idea di Gran Premio tipico dei titoli di guida, con i punteggi che si vanno a sommare, e nelle prime gare potrete dunque giocare anche in modo più rilassato, cercando quantomeno il piazzamento minimo. Certo, più ci si piazza meglio e più si ricevono punti esperienza, ma importanti solo per tutta la parte legata all’estetica del gioco (di cui parleremo più tardi).
Pad alla mano, la prima sensazione personale che mi ha trasmesso, è stata quella delle vibrazioni alla Modnation Racers, titolo di United Front Games pubblicato da Sony nel 2010. Lo stile colorato, la grande personalizzazione di kart e pilota, mi ha ricordato quella del titolo uscito su PS3, in un epoca in cui l’idea del season pass non era ancora all’orizzonte, e che vedeva nel caratterizzare il proprio avatar uno dei punti di forza. Cosa che succede anche con Stampede ed è, da free-to-play che si rispetti, il motore che porta il giocatore a voler riaccendere per farsi qualche partitina. Divertente la gara, gratificante la ricompensa. Ma sistema ricompense a parte, il titolo di Sumo Digital riesce a dire la sua. In un mercato pieno da decenni di racing game (inutile tirare fuori i soliti capisaldi, ma avete capito), Stampede risponde con un offerta comunque intrigante, veloce, anche non troppo vista per il genere, facendola confluire dolcemente con le eliminazioni ad ogni round: i 60 piloti in pista potrebbero sembrare troppi, con tante esplosioni, armi e collisioni, da rendere il titolo ingiocabile. Invece no, anche nei momenti con più macchine a schermo (alla partenza, i primi secondi sono tutti trasparenti senza poter collidere tra di loro), non si ha mai l’idea di pesantezza o di caos, e il fatto che le armi sparse per la pista non siano molte (più o meno il numero di un qualsiasi racing-game), non rende il tutto un infinito colpisci e vieni colpito, ma anzi è ben bilanciato tra gara e tensione per gli avversari armati. Inoltre, punto a favore, la armi non saranno mai troppo punitive: vi faranno perdere un minimo di tempo, ma non troppo da rovinare totalmente la gara. E nessuna è troppo potente rispetto alle altre.
Si gareggia, e si fa bello il proprio pilota
E tutte queste armi, la classiche da racing-arcade, andrete ad utilizzarle in circuiti molto ben disegnati: scorciatoie, diversi bivi lungo il tracciato, oggetti che ostacolano. Il tutto scorre in modo estremamente gradevole e, per quanto più volte sceglierete strade diverse, vi servirà poco per capire come sono fatte le piste. Ci saranno sezioni più larghe, e altre decisamente strette, con salti e boost della velocità a terra, a cui si aggiunge anche una certa “verticalità” resa molto bene quando ci sono delle salite molto ripide o parti in cui le curve diventano molto alte. In breve, viene utilizzato bene lo spazio a disposizione. Punto a favore, non c’è la possibilità di saltare, e quindi le sterzate, con boost annesso, non saranno avvantaggiate dal classico saltino, ma solo dalla direzione della curva stessa. Ci saranno tre tipi di boost che rendono più potente lo sprint dopo la giusta sterzata: è sicuramente importante saper comunque gestire bene lo sterzo, così come mettersi in scia degli avversari quando si sta dietro, per poter poi ottenere uno scatto e provare a sorpassarli. Proprio in questa situazione, mi è piaciuta la sensazione di velocità che viene data, mentre si prova a sorpassare un nugolo di piloti avversari, andando a recuperare dalle retrovie.
E dicevamo della personalizzazione. Il motore delle ricompense è cioè che prova a far tornare il giocatore, in un sistema che va oltre il solo piazzamento nelle gare. Presenti i classici premi per l’avanzamento di livello e l’immancabile pass stagionale, disponibile anche in versione premium. Otterrete quindi tanti reward dopo le vostre gare, per poi andare a caratterizzare il vostro pilota e il vostro kart. C’è anche una sorta di sistema ad albero, dove in cambio di una determinata valuta, andrete a sbloccare determinate ricompense a seconda di quanta è la vostra esperienza con un determinato kart. Partirete con un kart totalmente medio nelle caratteristiche, ma poi ne potrete sbloccare altri, più leggeri e più pesanti. A seconda di quale utilizzerete, otterrete una sorta di punti maestria, che vi permetteranno di sbloccare ricompense per quel determinato kart. Sicuramente un’aggiunta non male. Come non male è anche il fatto che il team di sviluppo mette in gioco ciclicamente nuovi eventi con modalità diverse: in settimana c’è stata ad esempio la battaglia tra gli zombie che dovevano infettare, e chi doveva scappare da loro. Il gioco tenderà dunque ad avere aggiornamenti e novità per rendersi più variabile e meno stantio. Anche se in linea di massima, la gara standard, funziona. Perché funziona il mix grafico-musicale-gameplayistico portato da Sumo Digital.
Questi giorni di prova di Stampede Racing Royale sono stati molto gradevoli. Sumo Digital e Secret Mode portano un racing game veloce, leggero, che sa unire in modo dolce l’idea classica del racing-game-arcade con quella dell’eliminazione a turni tipica dei battle royale. In un titolo del genere, o meglio, in un modello del genere (quello dei giochi che si alimentano con season pass ed eventi che si susseguono), la domanda è sempre quella: quanto possono durare? Al momento fare pronostici può non portare a nulla di utile, ma noi speriamo che il gioco possa andare spedito con le sue quattro ruote, anche una volta che sarà uscito dalla Game Preview.