Flintlock The Siege of Dawn Recensione: Dio contro Uomo, ancora una volta

Flintlock The Siege of Dawn

Era il 9 dicembre 2019 quando A44 Games, con il supporto di Annapurna Interactive, pubblicava Ashen. Si trattava del loro primo gioco, un souls-lite, un gioco di ruolo a impronta action. La critica e il pubblico accolse positivamente il prodotto. E per tanto tempo, forse anche troppo, il team di sviluppo sembrava essere addormentato, quasi ibernato. A distanza di quasi cinque anni, perรฒ, A44 Games รจ pronta a un grande ritorno, in pieno stile, con un gioco che prende il meglio del suo passato come sviluppatore e lo estende. E quel gioco si chiama Flintlock The Siege of Dawn, che รจ esattamente ciรฒ che tutti si aspettavano dal team di sviluppo: un gioco di ruolo d’azione, con elementi soul-site e un’ambientazione semi open world.

Cambio di ambientazione, piรน o meno: dal mondo crudele e arido di Ashen, si passa a un setting norreno, ispirato alle leggende e alle trame della Norvegia, inclusa anche ovviamente la trama. Cambia il protagonista, che da un vagabondo diventa in realtร  un’abile guerriera, un’eroina di altri tempo, forgiata da una cruda e dura battaglia. Flintlock The Siege of Dawn รจ un viaggio straordinario, ricco di elementi costruttivi e in grado di intrattenere il giocatore per diverso tempo, non solo grazie alla sua storia principale ma anche con una serie di attivitร  che stimolano gli utenti ad andare avanti ed esplorare ogni anfratto di una terra desolata e tenuta sotto scacco da nemici decisamente piรน ampi. Andiamo a scoprirne di piรน nella nostra recensione.

Nor ed Enky pronti a un lungo viaggio.

Flintlock The Siege of Dawn, tutti contro gli Dei

Nel mondo dei videogiochi, il tema dell’uomo contro un nemico (o piรน nemici) di statura e di natura differente รจ stato trattato piรน e piรน volte. L’esempio piรน lampante sono sicuramente i tre giochi firmati Fumito Ueda (ICO, Shadow of the Colossus e The Last Guardian), oltre che la trilogia (diventata successivamente una pentalogia, con due reboot di grande successo) di God of War. In tutti questi giochi, i protagonisti si scagliano contro creature mitologiche, solamente narrate nei libri e nelle pagine di storia, con influenze di svariate culture. Non fa ovviamente eccezione Flintlock The Siege of Dawn: nei panni di Nor Vanek, infatti, i giocatori sono chiamati a compiere la loro missione di Vendetta contro gli Dei. A seguito di una battaglia la Porta del Grande Abisso รจ stata aperta, liberando cosรฌ gli Dei e la loro furia, composta da eserciti di morti. L’introduzione รจ fin troppo chiara ed esplicativa: durante una missione per respingere la minaccia, Nor Vanek e i suoi compagni finiscono in una sorta di trappola, arrivando a far cadere l’intera regione nelle mani dei rivali. E dopo un lungo sonno, la protagonista si risveglia e incontra Enki, un Dio che cerca anche lui la sua vendetta contro i suoi simili e che accompagna Nor Vanek, rendendosi cosรฌ una vera e propria spalla e un companion.

Parte cosรฌ il viaggio di Nor Vanek. Parte da lontano, in una sorta di Odissea personale e non solo. Un viaggio lungo e difficile, complesso, dove ovviamente non bastano le abilitร  da combattimento. Lungo il suo tragitto, Vanek ha la possibilitร  di liberare insediamenti, incontrare Ostesse e taverne, potenziare le sue abilitร  e sfruttare quelle di Enki per un’esplorazione quasi senza limiti. Tutti questi elementi servono e sono asserviti alla narrazione, spesso perรฒ interrotta da lunghe cut-scene e da dialoghi non scritti in maniera eccellente. Se l’odissea personale di Nor Vanek รจ sicuramente una bella storia, fatta di vendetta e di compassione verso la razza umana, meno รจ la sua esecuzione: i dialoghi e la sceneggiatura rivelano infatti molto spesso tratti deboli, con poco coinvolgimento da parte dei giocatori. Perchรฉ Flintlock The Siege of Dawn spinge l’acceleratore sul gameplay, come vedremo fra poco. Ed รจ un gameplay difficile da padroneggiare, ma in grado di dare tantissime soddisfazioni.

Una delle Ostesse, forse i personaggi piรน ispirati del gioco.

Tra il cielo e la terra

Partiamo dalla definizione: secondo A44 Games, Flintlock The Siege of Daw รจ un soulslite. In breve, il titolo ha alcuni aspetti in comune ai giochi FromSoftware, ma ne rivede degli altri. Il titolo possiede infatti un selettore di difficoltร , dei checkpoint non legati necessariamente ai falรฒ e soprattutto un approccio piรน soft. D’altro canto, perรฒ, i punti in comune con le opere di Miyazaki e del suo team di sviluppo sono molteplici: sono presenti degli hub, dove รจ possibile riposarsi per recuperare le fiaschette curative e migliorare la propria build, ma anche per sbloccare il Viaggio Rapido. E non dobbiamo dimenticarci la gestione del sistema di Reputazione. Esattamente come ogni gioco che trae ispirazione dai titoli prodotti dal team di sviluppo giapponese, infatti, anche per poter migliorare la propria build รจ necessario raccogliere un elemento in grande quantitร : se in Dark Souls si parlava di anime, nel mondo di gioco di Flintlock The Siege of Dawn, ciรฒ che conta รจ la Reputazione. Essa si puรฒ guadagnare liberando zone, completando le quest o eseguendo quante piรน uccisioni con combo ripetute. A ogni morte del personaggio, perรฒ, รจ necessario recarsi al punto di game over per poter recuperare la Reputazione smarrita, esattamente come in altri soulslike e soulslite.

Come abbiamo accenato nel paragrafo poco sopra, se la trama di Flintlock The Siege of Dawn appare solida ma con una scrittura incerta, il gameplay รจ in realtร  il vero e proprio punto forte dell’opera di A44 Games. Nei panni di Nor Vanek, i giocatori hanno totale libertร  di movimento, permettendo cosรฌ l’alternarsi di attacchi corpo a corpo, con armi da mischia, fino alle pistole. Il tutto con una grande libertร  di movimento: nel corso del gioco, infatti, si sbloccano sempre piรน possibilitร  di esplorazione e di move-set per le battaglie, permettendo cosรฌ ai giocatori di combinare salti, colpi d’arma da fuoco e corpi in mischia. Il tutto รจ volto all’inanellare una serie di combo sia per chiudere il piรน velocemente possibile le battaglie, sia per guadagnare piรน Reputazione: piรน combo si eseguono, piรน si raccolgono punti che possono essere sfruttati per poter potenziare il personaggio.

Non รจ solamente nel combattimento che il gameplay trova la sua eccellenza. Il mondo di Flintlock The Siege of Dawn รจ un mondo fatto di cunicoli e vie alternative. La libertร  di esplorazione รจ davvero a livelli altissimi, pur essendo in un souls-lite open-world. Non esiste la possibilitร  di esplorare tutto a proprio piacimento, ma le macro aree messe a disposizione dagli sviluppatori si possono girare in diversi modi. Dalle fratture fino a strade secondarie, il level design funziona e riesce a darci anche grandi soddisfazioni, soprattutto a livello personale. La libertร  รจ anche legata all’esplorazione verticale: il mondo di gioco e le cittร  del titolo sono studiate soprattutto per essere esplorate salendo su edifici, barricate e ponteggi, lasciando cosรฌ un gran numero di strutture visitabili. Quasi ogni punto รจ raggiungibile, sfruttando salti e un movimento in stile parkour che ci ha lasciati davvero soddisfatti sotto ogni punto di vista. L’offerta di gameplay รจ poi espansa anche dalla presenza di sotto quest, facilmente raggiungibili e dall’introduzione di mini-giochi in stile Gwent, oltre che ovviamente dal crafting e dalle risorse che si possono raccogliere in game.

L’esplorazione รจ di vitale importanza.

Un mondo piegato anche dai problemi tecnici

Sappiamo tutti che sviluppare un gioco del genere non sia facile. A livello tecnico, Flintlock The Siege of Dawn perรฒ risulta essere un piccolo passo indietro rispetto a quanto abbiamo avuto modo di vedere negli scorsi anni. Non si tratta solo di performance, che per inciso sono decisamente stabili, almeno su Xbox Series X, piattaforma dove abbiamo avuto modo di provare il gioco. Al di lร  di qualche piccolo rallentamento e qualche fenomeno di stuttering, il gioco risulta decisamente solido e abbiamo incontrato pochissimi bug nel gioco e nessuno veramente game breaking. Su console, Flintlock The Siege of Dawn ci permette di scegliere tra modalitร  Prestazioni (che garantisce 60 frame al secondo, anche decisamente solidi) e una modalitร  che premia invece la resa grafica, chiamata Qualitร . La nostra preferenza รจ ricaduta sulla prima opzione, a oggi probabilmente necessaria per poter giocare dopo anni passati a vedere titoli a 60 fps. In realtร  non abbiamo notato troppe differenze a livello grafico e qualitativo. Dove veramente il gioco sembra arretrato รจ nella sua caratterizzazione dello stesso mondo in cui รจ ambientata l’avventura.

In passato, grandi RPG come The Witcher 3, Bloodborne e Skyrim hanno avuto modo di conquistare i giocatori rendendo realistici e poco noiosi i vari mondi di gioco. In Flintlock The Siege of Dawn, invece, sembra non esserci nulla di nuovo. Le varie cittร , i vari avamposti e anche i panorami naturali, di chiara ispirazione e matrice norrena, sembrano in realtร  giร  visti e indietro tecnicamente. Sappiamo quanto sia dura creare qualcosa di nuovo, ma questa รจ forse la pecca piรน grave del gioco: ci troviamo davanti a scenari noiosi, quasi mai in grado di farci gridare al miracolo o di catturare i giocatori a dovere. Un problema che per tanti non sarร  cosรฌ grave, ma forse รจ piรน un’occasione sprecata, soprattutto considerando i tanti pregi a livello di gameplay e a livello di sceneggiatura del titolo. Discorso invece diverso per la caratterizzazione dei personaggi: Ostesse, viandanti, companion e gli stessi Dei sono gli elementi artisti piรน ispirati dell’intera produzione.


Flintlock The Siege of Dawn non รจ una rivoluzione nel mondo dei soulslite. Il gioco di A44 Games riesce a essere un ottimo candidato per tutti i fan del genere, alla ricerca di un gioco di ruolo d’azione in grado di soddisfarli in questi mesi estivi. Solido il gameplay, meno invece la sceneggiatura e la parte artistica, che purtroppo rendono il titolo meno appetibile rispetto a quanto probabilmente avrebbe dovuto essere. Se siete in cerca di qualche titolo in grado di offrire un buon livello di sfida, con un sistema di esplorazione ben progettato e applicato, ma senza troppe pretese a livello di dialoghi e di caratterizzazione, allora forse avete appena trovato il vostro gioco dell’estate.