Shin Megami Tensei V: Vengeance Recensione V mensile

Si può migliorare un capolavoro? La risposta, se ti chiami Atlus, è sì, e Shin Megami Tensei V: Vengeance ne è la conferma. Quella che sembrava una “semplice” riedizione, una manovra di marketing per far vivere anche agli utenti esterni alla sfera Nintendo il mortale viaggio del Nahobino, si è rivelata, in realtà, molto di più di questo. Shin Megami Tensei V: Vengeance è un progetto ambizioso, vorace, e si rivolge con la stessa “cattiveria” sia ai nuovi giocatori sia a quelli che hanno spolpato, qualche anno fa, la versione base. Atlus ha saputo mettere perfettamente le mani nei posti giusti, ritoccando in maniera sapiente quei (pochi) punti migliorabili, riuscendo a portare sul mercato un JRPG ancor più solido e completo di quanto non avesse già fatto qualche anno fa, tanto sul piano ludico quanto su quello narrativo. 

La “nuova” veste grafica rende tutto ancor più bello.

Shin Megami Tensei V: una storia di vendetta

La prima, grossa, novità rispetto al gioco base, chiaramente, riguarda il comparto narrativo. Atlus ha disegnato una nuova storia, che aggiunge un bel po’ di ore al racconto originale, senza mai snaturarlo. Anzi. Lasciatemelo dire subito: la “nuova” storia funziona anche meglio di quella del gioco base, e ci ha convinto nettamente di più sia sotto il profilo della direzione e della scrittura sia proprio in generale per la qualità e la gestione dei temi trattati. A giocare un ruolo fondamentale in questa nuova storia è Yoko Hiromine, la new entry per eccellenza, una giovane studentessa che si ritrova coinvolta nell’incidente iniziale, in quel di Tokyo, che fa un po’ da apripista per tutta la vicenda. La figura di Yoko, chiaramente, capeggia sul nuovo canone della Vendetta. Scoprire il suo passato, il suo ruolo nella storia e i modi in cui la giovane sembra coinvolta in qualcosa di – palesemente – più grandi di lei e che ha a che fare con i suoi misteriosi e innati poteri: il ruolo delle Qaditsu, entità demoniache che sono destinate a ricoprire un ruolo fondamentale nell’eterna guerra tra gli Angeli e i Demoni. In definitiva, il Canone della Vendetta sembra proprio il raggiungimento di una maturità ricercata e soltanto sfiorata con la versione base del gioco, che trae giovamento anche da una gestione diversa dei “tempi morti” e dei punti cardine della storia, che qui vengono esplicati in maniera se vogliamo più chiara e meno pesante. Il modo più semplice per descrivere la nuova trama di Vengeance è che si tratta di un riadattamento dell’originale dal quale vengono ripresi molti dei punti e dei luoghi fondamentali, ma cambia il fulcro della storia. Mentre Shin Megami Tensei V era incentrato sulla trama, quasi a suo discapito, Vengeance è più focalizzato sui personaggi e approfondisce alcuni dettagli e sfaccettature che in precedenza venivano trattati solo con estrema vaghezza. In buona sostanza, Shin Megami Tensei V: Vengeance è la dimostrazione di come la bellezza sia infinita e mutabile

Shin Megami Tensei V: Vengeance
Yoko Hiromine è un’aggiunta preziosissima.

Un’avventura hardcore

Come si può migliorare qualcosa che, onestamente, sembra già avere tutti i punti giusti al posto giusto? Probabilmente, in casa Atlus si sono posti questa domanda di continuo quando hanno deciso di mettere nuovamente le mani su una delle produzioni più solide, appaganti e soddisfacenti del genere degli ultimi dieci anni. La risposta, sta tutta in tre semplici parole: quality of life. Il team di sviluppo ha lavorato duramente ma prendendosi poche libertà rispetto alla formula originale, limitandosi a rendere tutto più preciso e completo senza mai snaturare il materiale di partenza. In verità, in tal senso, la scelta di inserire il salvataggio libero è una bella presa di posizione e potrebbe non far felice tutti, ma ha comunque dimostrato di essere funzionale alla causa. Nella versione Vengeance, Shin Megami Tensei V si conferma un JRPG complesso e difficile, ma si pone in maniera meno “violenta” nei confronti dei giocatori, con una serie di accorgimenti e ritocchi pensati per rendere l’esperienza di gioco più completa e totale. Le nuove abilità i nuovi item e le nuove magie sono la punta di un iceberg che nasconde novità più cicciose come il Covo dei Demoni, un luogo in cui poter dialogare con i propri alleati demoniaci e le ferrovie Magatsu, una sorta di binario automatizzato che rende l’esplorazione delle mappa di gioco, ricchissima come e più di prima, ancor più agevole e piacevole. Le novità non finiscono qui. Tra demoni inediti, tante quest secondarie nuove di zecca e le nuove interazioni tra i demoni, il viaggio del Naobihino non è mai stato così piacevole, anche considerando, in ultima battuta, un comparto tecnico decisamente più al passo coi tempi, che riesce a rendere giustizia a un titolo meraviglioso e immortale, al netto delle cutscene lasciate in bassa risoluzione.

Shin Megami Tensei V: Vengeance
Nuovi mostri, nuove storie.

Conclusioni

Shin Megami Tensei V: Vengeance è la dimostrazione di come si può sempre migliorare. Sempre. Atlus ha ritoccato e rifinito un prodotto già di per sé ricco e variegato, rendendolo migliore sotto praticamente ogni punto di vista, tanto a livello di contenuti quanto sul versante tecnico e di qualità della vita.

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