Ci risiamo. Non ho avuto il tempo di infilare un biennio vincente al volante della mia Alpha Tauri sgasante che è già tempo di mandare agli archivi F1 2023 e dedicarsi al suo successore. Poco male, direbbero i più, eppure questa storia sta diventando frustrante. Così come accade nel Gioco dell’Oca, in cui finisci per ritrovarti al punto di partenza non appena le cose iniziano a diventare stimolanti, mi toccherà infatti iniziare tutto da capo proprio nel momento in cui avevo maturato una tale esperienza da potermi dedicare persino alla modifica degli assetti da corsa. Non fraintendetemi, comprendo le esigenze di mercato e so bene che questo schema si ripeta grosso modo per ogni titolo sportivo a cadenza stagionale, tuttavia nel contesto di una serie come F1, la cosa assume un carattere del tutto speciale…
F1 2024: tempus fugit
Il fatto è che questo non è un racing game come tutti gli altri. A prescindere dall’annata impressa sulla copertina, F1 rimane un prodotto dedicato a una sfera molto specifica dell’automobilistica che, nella realtà così come in ambito videoludico, vive di ritmi molto dilatati. Giocato al massimo della sua espressione e cioè dedicando la giusta attenzione allo studio dei tracciati, alle qualifiche e, soprattutto, a gare che acquisiscono un senso organico solo se protratte oltre i dieci giri, il titolo targato Codemasters richiede difatti un investimento di tempo notevole, che mal si adatta a questo continuo reset periodico.
Al netto di questa criticità che, per alcuni, potrebbe comunque vantare connotati relativi, la versione 2024 dell’unico simulatore di guida targato FIA presente sul mercato, si presenta in griglia di partenza con tutti crismi del campione: ad un parco licenze completo, si va ad aggiungere un ventaglio di opportunità di gioco altrettanto vasto, in cui sarà comunque la modalità Carriera a far la parte del leone. Come sottolineato dalle sfumature RPG abbinate allo sviluppo delle abilità del pilota che sceglierete di creare o interpretare, la scalata ai vertici del jet set monoposto è concepita per dipanarsi in più stagioni, nell’arco delle quali vi sarà modo di affinare determinate qualità grazie ai punti esperienza ottenuti al conseguimento di specifici risultati. Caratterizzata da menu asciutti e funzionali, nonché da una presentazione impeccabile, detta modalità acquisisce a mio avviso un fascino supplementare partendo dal più umile circo della Formula 2: militando un paio di stagioni nella serie cadetta, avrete infatti modo di assimilare il modello di guida proposto senza fretta, così da assicurarvi, in prospettiva, la capacità di approcciare la F1 facendo a meno della maggior parte degli aiuti offerti dalla CPU in fatto di controllo frenata e dinamiche di sterzata. A fronte delle indiscusse soddisfazioni che saprà regalarvi, detto percorso esige però un impegno e una costanza tali da implicare ore ed ore di pratica. Qualora voleste evitare il rischio di ritrovarvi al centro dello scenario che ho paventato in apertura, il consiglio è pertanto quello di sfruttare la straordinaria duttilità dell’editor adibito alla configurazione delle tempistiche di gioco per meglio adattarle alle vostre esigenze.
Fiumi d’asfalto
Pur se levigata sino a lambire ritmi da sfera arcade, l’esperienza di guida proposta da F1 2024 seguiterà in ogni caso a presentare dinamiche peculiari e un coefficiente di sfida piuttosto alto: oltre a fare puntualmente i conti la sensibilissima risposta delle vetture alle nostre sollecitazioni, occorrerà metabolizzare subito i risicati margini di approssimazione legati alle collisioni con gli altri veicoli o alle traiettorie da mantenere in prossimità delle curve e chicane, pena un’inesorabile discesa negli inferi delle penalità.
Fatta eccezione per i GP a sfondo cittadino, l’intera estetica del prodotto rimane, allo stesso tempo, vincolata ad una valida, ma rigorosa rappresentazione dei tracciati originali. Chiunque sia in cerca dei panorami mozzafiato propri dei titoli dal respiro più ampio, si assicuri in tal senso di poter ammortizzare sessioni di guida prolungate lungo circuiti le cui uniche differenze consisteranno spesso nella grana dell’asfalto, nella distribuzione dei cordoli o nell’eventuale presenza a bordopista di edifici più o meno caratteristici. Niente che non sapessimo già, ma quanto basta per rimarcare, una volta di più, che questo un prodotto sia molto più indirizzato a chi antepone il culto della guida alla spettacolarità.
Prima di tirare le somme su una produzione che, dal punto di vista strutturale e concettuale, ottimizza, in definitiva, le performance registrate dai suoi fortunati predecessori, vale senz’altro la pena di abbandonarsi a qualche considerazione di matrice tecnica. Per come la vedo io, non ha senso giocare ad F1 2024 senza beneficiare dei 60 fps al secondo. Anche se la tentazione di godere di un coefficiente di dettaglio maggiore dovesse farsi a tratti pressante, assicuratevi pertanto di bloccare i settaggi grafici su “prestazioni” e godetevi il viaggio. Se la velocità è il vostro pane quotidiano, ne varrà davvero la pena.
Conclusioni
F1 2024 è un titolo snello, solido e performante. L’unico difetto che mi sento di imputargli è legato a fattori commerciali slegati dalla sua essenza, come la cadenza stagionale della serie cui appartiene, rea di limitarne ingiustamente l’aspettativa di vita.
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