Blumhouse

Blumhouse Games: orrore interattivo

Che Blumhouse avesse mire anche sul settore videoludico era noto agli addetti ai lavori già da tempo, ma solo durante la Summer Game Fest il tutto si è concretizzato, con il lancio di un trailer antologico che conferma lo sviluppo di ben sei videogiochi indie, naturalmente di genere horror, il primo dei quali dovrebbe uscire sul mercato entro il 2024.

Si tratta di Fear the Spotlight di Cozy Game Pals, descritto come “una inquietante lettera d’amore nei confronti dei classici racconti horror adolescenziali degli anni ’90”. Vivian e Amy si infiltrano a scuola di notte e, dopo una seduta spiritica andata molto male, devono sopravvivere a un orrore celato in piena vista, svelando il mistero dietro a una tragedia avvenuta anni prima. Queste le premesse del survival horror in terza persona, che sembra azzeccato nelle intenzioni e nell’ambientazione, ma non troppo sperimentale.

L’ambientazione scolastica è perfetta per un titolo del genere.

Nelle parole dello stesso Jason Blum (vero Re Mida del genere horror moderno, avendo dato vita a saghe come quelle di Paranormal Activity e The Purge, oltre ad aver prodotto sia grandi talenti che celebri registi), si tratta di “un ritorno alle nostre radici, con un focus sull’horror indie, spingendo i confini e portando alla luce nuove storie originali”.

Zach Wood, presidente di Blumhouse Games con una ventennale esperienza nel campo (metà della quale raccolta negli anni passati al servizio di Sony PlayStation negli anni di PS4) ha affermato in un’intervista al Guardian che il modello produttivo è ben distante da quello dei tripla A. “È un modello di business piuttosto conservatore: non abbiamo bisogno che tutto sia un successo eclatante. Tutti possono guadagnare attestandoci a un livello di successo moderato, e questo è davvero importante per noi, specialmente date le condizioni di mercato. Vogliamo che tutti quelli con cui lavoriamo abbiano un profitto. È importante che i nostri partner di sviluppo abbiano un’attività sostenibile e possano continuare a creare giochi.”

Un videogioco in cui si investiga su un misterioso videogioco che nasconde un segreto… tutto molto “meta”.

Louise Blain, direttrice creativa, afferma che l’approccio indie è perfetto per essere applicato alla filosofia produttiva di Blumhouse. “Cercavamo un approccio innovativo all’horror, qualcosa che non avevamo mai visto prima. Non ci sono prerequisiti, prendiamo semplicemente ciò che è interessante. Sono una grande fan di Blumhouse, e tanti dei miei film preferiti dello Studio nascono da un approccio alle limitazioni affrontate, qualcosa come Paranormal Activity. E quando trasferisci questo nei giochi, significa adottare approcci diversi alle storie del terrore.”

Cosa collega sei giochi così diversi? “È un’esplorazione umana,” aggiunge Blain. “Penso che la paura sia un’emozione molto comune, e quando sperimentiamo un buon horror, stiamo vivendo una storia umana a cui possiamo relazionarci. Noi esseri umani abbiamo tutte paure individuali, ma un buon horror ci porta in un viaggio empatico.”

Blumhouse
Statue e icone di santi prendono vita e attaccano il giocatore: assolutamente inquietante.

Gli altri cinque titoli

SLEEP AWAKE (Studio EYES OUT)

Un horror psichedelico in prima persona ambientato in un lontano futuro. Nell’ultima città conosciuta sulla Terra, le persone scompaiono nel sonno e coloro che rimangono vivono nell’angoscia di dover restare svegli o perire.

Crisol: Theater of Idols (Vermila Studios)

Una straordinaria avventura in prima persona dove folklore e religione si intrecciano in un’ambientazione spagnola da incubo. I giocatori esploreranno un mondo intriso di leggende inquietanti e rituali sacri, affrontando terrificanti statue di santi che prendono vita. In una disperata lotta per la sopravvivenza, il giocatore dovrà sacrificare il proprio sangue per usarlo come munizione contro gli orrori che si nascondono dietro ogni angolo.

The Simulation (Playmestudio)

Un gioco horror mai visto prima è l’unica prova trovata su una scena del crimine. In qualità di ex game designer assunto per indagare sul caso, il protagonista scopre una modalità nascosta nel gioco che lo trascina in un abisso fatto di ignoto…

Grave Seasons (Studio Perfect Garbage)

Un affascinante gioco di simulazione agricola e vita cittadina in pixel art in cui i ritmi tipici dei farming sim sono integrati in un thriller in cui i giocatori devono scoprire quale degli abitanti del villaggio è un serial killer soprannaturale.

Code Name: Project C (Half Mermaid Productions)

Un ambizioso gioco nato dalle menti di Sam Barlow (Her Story, IMMORTALITY) e Brandon Cronenberg (Possessor, Infinity Pool). Nessun dettaglio al momento, ma è stata promessa un’avventura contorta e sconvolgente.

Leggilo gratis in versione impaginata e sfogliabile sul numero 3 di V – il mensile di critica videoludica