TicWatch Pro 5 Enduro Recensione: Mobvoi gioca il suo asso nella manica

TicWatch Pro 5 Enduro Recensione

Il mercato degli Smartwatch è come un’enorme tavolata tra colleghi di lavoro. Tutti si conoscono, tutti si rispettano ma quando arriva il momento di arrivare ai fatti ognuno porta i propri punti di forza all’interno della discussione, proponendo ogni anno prodotti in grado di accontentare chi magari cerca un pezzo di orologeria digitale in grado di soddisfare le proprie esigenze. E tra i vari outsider presenti a questa tavolata abbiamo Mobvoi e l’ultimo arrivato all’interno della famiglia dei TicWatch. Con TicWatch 5 Pro Enduro, l’azienda cinese punta ad evolvere la propria line-up di prodotti, proponendo prestazioni e caratteristiche uniche nel loro genere e soprattutto adatto a qualsiasi tipo di utente e situazione: dal caos delle città fino ad arrivare a contesti sportivi o climatiche più estreme. Abbiamo speso un paio di settimane con questo gioiellino, provando a spremerlo fino all’ultimo mAh.

TicWatch Pro 5 Enduro
Immagine promozionale di TicWatch Pro 5 Enduro

TicWatch Pro 5 Enduro: bello, elegante ed essenziale in ciò che offre

Anche prima di poterlo tirare fuori dalla sua scatola, TicWatch 5 Pro Enduro vuole subito farci capire a che tipo di utente si vuole interfacciare, proponendo una packaging minimale ma al tempo stesso elegante ed esaustivo in ciò che offre, ricalcando a grandi linee la stessa filosofia nella presentazione ritrovabile in altri prodotti presenti sul mercato come Apple Watch 9. Una volta aperta la confezione ci troviamo al cospetto del TicWatch 5 Pro Enduro in tutto il suo splendore: in perfetta continuità con gli altri modelli della linea e soprattutto con il suo fratello minore (TicWatch 5 Pro), l’orologio sfoggia un colore nero ossidiana dal forte impatto visivo, supportato da un cinturino regolabile in gomma fluorata da 24mm in grado di aggrapparsi saldamente al polso ed evitare scenari in cui quest’ultimo scivoli tra un estremo e l’altro del polso. In termini tecnici, questo smartwatch si pone come l’asso nella manica di Mobvoi, imponendosi come un vero mostro di potenza rispetto ad altri suoi competitor come Samsung Galaxy Watch 6 o Xiaomi Watch 2 Pro, montando un processore Snapdragon W5+ Gen 1, ben 2GB di RAM e una 32GB di ROM, permettendo quindi al dispositivo di funzionare in totale tranquillità e senza problemi di lag o freeze di cui preoccuparsi. Anche se, bisogna dire che il sistema operativo WearOS 3.5 risulta un po’ castrante, soprattutto se messo all’interno di un prodotto che per la sua fascia di prezzo – 359.99 euro – può dare molto di più.

TicWatch Pro 5 Enduro
Uno “swish” della confezione et voilà, in tutto il suo splendore!

Comodo nella vita di tutti i giorni

Parlando invece del suo uso pratico, il TicWatch Pro 5 Enduro è stato come passare da un monolocale urbano a una villa di lusso. Abituato a smartwatch di fascia bassa con basati su software proprietario, non sapevo cosa aspettarmi una volta avviato l’orologio. Ciò che mi sono trovato davanti è stato un breve tutorial per l’uso delle gesture per muoversi all’interno dell’interfaccia grafica ed ero già pronto per l’uso più comune per quanto riguarda questo genere di prodotto: la semplice attività da orologio tradizionale. Partendo da un’interfaccia del quadrante liberamente personalizzabile, e in grado di supportare diversi stili di schermata che possono anche esulare (grazie ad app come Facer o Time Show) da quelle fornite dal produttore o dal sistema WearOS, l’esperienza d’uso del dispositivo si è rivelata altrettanto varia e piena di possibilità. Ovviamente, come qualsiasi dispositivo con Android incorporato, anche il TicWatch Pro 5 Enduro supporta l’uso di innumerevoli app d’uso generalistico come l’intero pacchetto di Servizi Google, oppure app di messaggistica, gestione dei media multimediali come Spotify e addirittura piccoli giochi semplici con singolo input. Il vero blocco che potenzialmente andrebbe a far schiantare le capacità “smart” più convenzionali dell’orologio risiedono nelle connettività disponibili. Al di là di un Bluetooth 5.2 reattivo e assolutamente un must scontato che tra l’altro permette l’interazione con servizi come Google Pay tramite tag NFC, il wi-fi integrato da 2.4GHz lascia molto a desiderare. A meno che non ci si trovi davvero vicinissimi alla fonte del segnale, scaricare nuove app dal Play Store dedicato è risultato fin troppo macchinoso e frustrante, anche a causa di un’impostazione interna e non modificabile che attiverà o disattiverà la connessione a internet in modo arbitrario.

Ma dopotutto non stiamo parlando di difetti che definiscono la scelta definitiva quando si parla dell’acquisto di uno smartwatch, anzi a volte questo tipo di “gimmick” tendono a diventare tutto fuorché essenziali quando si parla di un uso quotidiano. E infatti c’è sempre la possibilità di ignorare completamente le modalità “intelligenti” e “moderne” del dispositivo e aumentare la sua efficienza energetica. Smanettando infatti con le impostazioni – anche tramite l’utilizzo di una corona girevole adatta per la navigazione tra le voci scorrevole e veloce, anche in confronto all’uso del piccolo touchscreen da 1,43″ – è possibile accedere a quella che viene definita “modalità essenziale”, che essenzialmente riduce le funzionalità all’osso e rendendo TicWatch Pro 5 Enduro al pari di un orologio digitale vecchio stampo. Al tempo stesso, questa modalità va ad incrementare esponenzialmente la durata della batteria da 628 mAh andando ben oltre le già incredibili 90 ore d’uso sotto lieve stress tra notifiche, pop up e funzioni sportive di cui parleremo tra poco, e portandola a potenzialmente 45 giorni d’uso senza il bisogno di una ricarica. Parliamo comunque di casi estremi in cui si cerca di tirare la batteria fino al suo completo esaurimento, senza però badare alla salute e performance di quest’ultima. E se dal lato del tutto opposto ci si trovasse a fine giornata con lo smartwatch del tutto a secco, basteranno poco più di 30/45 minuti di collegamento attraverso l’apposito cavo magnetico per rendere il TicWatch Pro 5 Enduro di nuovo operativo. Nelle ultime tre settimane mi sono abituato a un ciclo di ricarica ogni 3 giorni, passando da “Smart” a “Modalità Essenziale” durante i momenti in cui non vi era un effettivo bisogno di tali funzioni come per esempio durante la notte o lo svolgimento dell’attività lavorativa, andando poi a caricare l’orologio una volta raggiunto un livello di carica pari al 20% tramite il vano USB del dock Nintendo Switch e anche in quel caso, con una presa tutt’altro che performante, il tempo di ricarica non è andato oltre il tempo necessario per una veloce colazione, segno di come la batteria e l’efficienza energetica siano i veri cavalli di battaglia di questo smartwatch.

TicWatch Pro 5 Enduro
“Jump Drive è il passatempo perfetto per testare le capacità tecniche di questo smartwatch… e la propria pazienza”

Versatile durante l’attività sportiva

E laddove ci sia il bisogno di un assistente attivo in ogni momento per tener conto della propria condizione fisica, TicWatch Pro 5 Enduro mostra bicipiti e quadricipiti tramite la sua suite di software proprietari attorno all’app Mobvoi Health dedicati al tracking dell’attività del nostro corpo. I parametri di competenza dell’app sono diversi e variano dal semplice tracking generale dell’attività motoria (tra un classico pedometro e un’agenda per gli allenamenti settimanali e mensili), misuratori per la pressione sanguigna, il livello di ossigeno assunto, la frequenza cardiaca e anche la qualità del sonno notturno, con quest’ultimo che prevede l’uso del microfono integrato per registrare i suoni provocati dal nostro organismo durante la notte.

Per quanto riguarda invece l’uso durante contesti più movimentati come l’esercizio sportivo, TicWatch Pro 5 Enduro supporta fino a 110 regimi di allenamento, selezionabili dall’app TicEsercizio: dalla semplice passeggiata in città, passando per la corsa su tracciato, fino ad arrivare a sport come il ciclismo, sport invernali, l’alpinismo, yoga, l’escursionismo o l’attività in palestra. Facendo il giro e tornando a parlare della qualità costruttiva dell’orologio, per supportare questa “ecletticità” Mobvoi ha dotato il TicWatch Pro 5 Enduro di una struttura resistente e conforme allo standard MIL-STD 810H, conosciuto per essere il non plus ultra delle certificazioni per quanto riguarda l’ambiente dei crash test tecnologici. Con uno schermo AMOLED in vetro di zaffiro rinforzato a prova di ditate ma soprattutto graffi di lieve entità, e una resistenza all’umidità e all’acqua fino a 5 atmosfere – adatto quindi all’attività motoria in spiaggia e in piscina – l’orologio si è rivelato una roccia virtualmente imbattibile anche durante situazioni meno estreme come per esempio le tempeste di pioggia che hanno caratterizzato questa prima parte della stagione estiva. A concludere la dotazione di un pacchetto incredibile ci pensano servizi integrati come GPS, Barometro e Bussola ad alta precisione, utili durante i momenti in cui avere un telefono a disposizione è tutt’altro che scontato.


TicWatch Pro 5 Enduro evolve la sua esperienza utente prendendo spunto dai suoi predecessori. Anche in contrasto ad alternative più o meno dello stesso budget proposte da brand più rinomati, questo orologio è una valida alternativa per chi cerca il top del top in termini di costruzione e sicurezza della struttura, sia per quanto riguarda il software in dotazione o meglio ancora in termini di batteria. Certo, 359.99 euro sono un investimento importante quando si parla di Smartwatch di questo livello, ma il prezzo rimane comunque in linea con le aspettative del mercato, inserendosi come una via di mezzo tra le esigenze dei consumatori che puntano al budget, e chi magari è alla ricerca di un’esperienza più “Premium”. Ovviamente, data la sua specializzazione nel mondo dello sport o dell’escursionismo, dispositivi come questo funzionano al meglio se acquistati con l’idea di usarli in tutte le sue funzioni all’interno di questi contesti. In caso contrario, consigliamo ovviamente di puntare su offerte più basilari. 


Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina". Non chiedeteli quale sia il suo Final Fantasy o gioco Mega Ten preferito: non ne uscireste vivi!