V Rising

V Rising Recensione V mensile

Nato dalle menti degli Svedesi Stunlock Studios, V Rising si apre raccontando il nuovo avvento dei vampiri, che, applicando il famoso “ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost” di gomorriana memoria, ci inchioderà alle nostre responsabilità con un editor essenziale atto a creare il nostro succhiasangue per scendere in campo. Il gioco ha due cuori pulsanti: uno che prende in prestito elementi survival da giochi come Valheim o Enshrouded e l’altro, più orientato al combattimento, che ripropone in chiave migliorata quanto appreso con Battlerite.

In attesa di accogliere i primi ospiti di giornata.

V Rising: it’s raining blood, hallelujah!

La progressione è semplice e veloce: non si accumula esperienza uccidendo, Il livello del vampiro è dato dalla media dell’equipaggiamento che si indossa (stile Destiny). Per migliorarlo, servono strutture ottenibili massacrando i boss del gioco, oltre 50 tutti diversi, in un gameplay loop dalla difficoltà crescente divertentissimo. A sottolineare la centralità del combattimento c’è la continua richiesta di sangue: in barba alle campagne sociali sull’importanza della donazione, la nostra sanguisuga antropomorfa avrà bisogno frequente di suggere dall’altrui vena per sopravvivere.

Il sangue è il carburante che vi consente l’uso degli eterogenei poteri vampirici: metamorfosi animale, magie di ogni genere e tipo, rigenerazione, tutto consuma la vostra scorta e vi obbligherà a ricaricarla frequentemente. Un’originale dinamica riguarda la purezza del sangue: ogni creatura ha un indicatore percentuale e una classe di appartenenza; succhiarne il sangue porta buff specifici di classe che migliorano in base al grado di purezza.

V Rising
Il livello di dettaglio è buono ed offre dei panorami notevoli.

The decadence we embrace

Graficamente, V Rising è piacevole e fluido, anche se non raggiunge il livello di dettaglio di Diablo, fa comunque gran bella figura, al pari dell’ottimizzazione che sottolinea una certa cura generale. Buone ma un po’ timide le musiche, che spesso lasciano spazio agli effetti sonori ambientali. Tutto è estremamente curato e bilanciato, frutto di quasi due anni di accesso anticipato che ne hanno smussato gli angoli. Il mondo di gioco è vivo e pieno di eventi: la mappa, pur non estesa, contiene situazioni sempre nuove. Villaggi, caverne, piccoli accampamenti, viandanti, fazioni in battaglia, boss che deambulano per la mappa ed incontri inaspettati, magari fischiettando Bloody Tears. Le routine dei PNG cambiano in base al ciclo giorno-notte, organizzandosi per fronteggiare la minaccia vampirica dopo il tramonto, quando sarete liberi di scorrazzare senza temere di essere arsi vivi (si fa per dire) dai raggi solari.

L’esperienza è completamente personalizzabile, adatta a ogni tipologia di giocatore: guerre tra gilde di vampiri in server PVP, mondi permanenti PvE con risorse condivise, o esperienze single player con cooperative. Moltissimi parametri di gioco sono regolabili all’inizio della partita: non vi piace raccogliere risorse? Impostate un moltiplicatore. Boss troppo difficili? Scalate la difficoltà. Volete saltare l’inizio? Potete iniziare con l’equipaggiamento del livello desiderato.

Classica fuga generale dopo l’irruzione vampirica notturna.

V Rising: surprise, you’re dead!

Per gli aspiranti architetti non morti, ho una buona ed una cattiva notizia. La cattiva è che gli atenei di tutta Italia non riconoscono crediti per le vostre costruzioni in V Rising (ho manifestato il mio dissenso); La buona è che avrete modo di divertirvi per ore nella costruzione del castello dei vostri sogni (incubi?): prigioni, strumenti di tortura, gargoyle, tappeti e tutto il necessaire per ben figurare nell’alta società vampirica che si rispetti. La raccolta dei materiali necessari è parte integrante del processo, ma è meno impegnativa della media del genere: tutto sarà svolto in automatico con l’arma equipaggiata tenendo premuto il tasto, senza bisogno di attrezzi specifici. Questo approccio più semplice e scorrevole riduce al minimo le azioni ripetitive, rendendo il gioco perfetto per chi si avvicina al genere survival.

È un discorso che può essere applicato trasversalmente a tutti gli aspetti del gioco, con teletrasporti per il viaggio rapido o la possibilità di trasferire il castello già costruito: un tentativo di svecchiare alcune meccaniche un po’ superate, più in linea con consumatori che richiedono maggiore immediatezza e minor applicazione, aprendo un genere di nicchia a un mercato più ampio. L’opposto di “Valheim” (che amo), dove per prendere un caffè sono necessarie dalle due alle tre ore di gioco e che invece mantiene fieramente i dettami della vecchia scuola: scheggia denti, dura e pura. Se V Rising è un vampiro, Valheim è un Belmont: impossibile trovare un punto d’incontro.

V Rising
Delle tante tradizioni riprese in V Rising non c’è l’obbligo dell’invito ad entrare. Poveracci…

Conclusioni

Ho apprezzato molto l’approccio, una scelta furba e coraggiosa: immagino si tratti di un rischio calcolato, un’arma a doppio taglio. Se da un lato farà storcere il naso ai puristi del genere, dall’altro rende unico questo titolo, soprattutto per i neofiti. Una volta iniziato, sarà davvero difficile smettere e arrestare la crescente scia di sangue che provocherete.

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